La mostra immersiva "Indomite viaggiatrici" è allestita nella sede del Parco dell'Appia antica, a Roma

La mostra immersiva "Indomite viaggiatrici" è allestita nella sede del Parco dell'Appia antica, a Roma

Pioniere in viaggio, una mostra immersiva sulle prime donne esploratrici

Il percorso espositivo permette di scoprire 15  figure femminili che hanno compiuto viaggi straordinari tra le fine dell’Ottocento e i primi decenni del secolo scorso. A cura di due donne, Barbara e Deborah Melli, accomunate dalla passione per l’arte e la conoscenza di mondi diversi. Nella sede del Parco dell’Appia antica, a Roma, fino al 6 novembre

Si intitola “Indomite viaggiatrici” la mostra immersiva visitabile fino al 6 novembre nella sede del Parco dell’Appia antica a Roma, sotto le volte dell’ex Cartiera. A firmarla sono Deborah e Barbara Melli, rispettivamente viaggiatrice e artista visiva, che hanno immaginato un vero e proprio percorso in 15 postazioni dedicate ad altrettante figure femminili che hanno intrapreso delle esplorazioni coraggiose tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del secolo scorso: un’epoca nella quale, soprattutto per una donna, allontanarsi dal proprio paese era un’esperienza davvero eccezionale.

Dipinti d’autrice e oggetti di modernariato

Gli allestimenti comprendono tele di grande suggestione, con tecnica ad inchiostro di china e acquerello, realizzate da Barbara Melli e presentate ciascuna all’interno di un piccolo ambito popolato di oggetti dal significato simbolico ed allusivo, quasi dei piccoli spazi teatrali impreziositi da elementi di modernariato, scelti con grande cura e adagiati come se fossero magicamente fuoriusciti dai dipinti.

 

 

Sembra così, fra un’installazione e l’altra, di arrivare al cospetto delle donne di cui si raccontano le avventure da scrittrici, studiose, semplici ma audaci turiste incrollabili nella loro passione per il viaggio animato in qualche caso dalla ricerca antropologica, in qualche altro dall’impegno nella diplomazia internazionale o da interessi imprenditoriali. In ogni caso, dal desiderio di affermare la propria autonomia in un mondo profondamente patriarcale, scegliendo mete lontane da raggiungere a piedi, in bicicletta o alla guida di un aereo: come fece Amelia Earhart, prima donna pilota a compiere nel 1932 una trasvolata oceanica, scomparsa durante uno dei suoi tentativi di circumnavigazione del pianeta.

Soprattutto emerge il valore esistenziale dello sguardo oltre i confini, la tensione umana e forse anche spirituale verso la conoscenza di orizzonti diversi, fuori e dentro di sé.

Storie da conoscere

Tra le figure rappresentate lungo il percorso emergono Nellie Bly, giornalista investigativa che ha accettato la sfida di effettuare un vero e proprio giro del mondo in 72 giorni, la belga Carla Serena, prima donna a viaggiare in solitaria nel Caucaso, la scrittrice ed archeologa livornese Amalia Nizzoli, prima donna ad introdursi in un harem effettuando successivamente importanti scavi in Egitto. Oppure Alexandra David–Neel esploratrice, scrittrice ed esperta buddhista che per prima entrò a Lhasa nel Tibet, Emily Craighe che con il suo diario restituisce gli aspetti più intimi della sua Australia, Giuseppina Croci, che affronterà un viaggio in nave di 37 giorni per raggiungere Shanghai e dirigere una filanda. E ancora Annie Londonderry che andò da Boston al Giappone pedalando per 15 mesi o Esther Van Deman, studiosa americana e archeologa di fama internazionale. Poi brigantesse, piratesse, camminatrici solitarie…

 

L'installazione dedicata alle piratesse Mary Patten e Gertrude Imogene Stubbs, detta Gertie Polvere da Sparo
L’installazione dedicata alle piratesse Mary Patten e Gertrude Imogene Stubbs, detta Gertie Polvere da Sparo

 

Dettagli preziosi

Tutto nel segno di un grande equilibrio compositivo, che permette di soffermarsi e apprezzare il dettaglio delle creazioni che comprendono accessori di viaggio, vestiti d’epoca, bauli, mappamondi, libri, manoscritti. La mostra, ad ingresso gratuito, rimarrà aperta fino al 6 novembre dal lunedì al venerdì fra le 12.00 e le 18.00, sabato e domenica fra le 10.30 e le 18.00.

Per saperne di più

www.indomitamente.it

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Marco Fratoddi
Marco Fratoddi
Marco Fratoddi, giornalista professionista e formatore, è direttore responsabile di Sapereambiente, insegna Scrittura giornalistica al Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Cassino con un corso sulla semiotica della notizia ambientale e le applicazioni giornalistiche dei nuovi media dal quale è nato il magazine studentesco Cassinogreen. Partecipa come direttore artistico all'organizzazione del Festival della virtù civica di Casale Monferrato (Al). Ha diretto dal 2005 al 2016 “La Nuova Ecologia”, il mensile di Legambiente, dove si è occupato a lungo di educazione ambientale e associazionismo di bambini, è stato fino al 2021 caporedattore del magazine Agricolturabio.info e fino al 2019 Direttore editoriale dell’Istituto per l’ambiente e l’educazione Scholé futuro-Weec network di Torino. Ha contribuito a fondare la “Federazione italiana media ambientali” di cui è divenuto segretario generale nel 2014. Fa parte di “Stati generali dell’innovazione” dove segue in particolare le tematiche ambientali. Fra le sue pubblicazioni: Salto di medium. Dinamiche della comunicazione urbana nella tarda modernità (in “L’arte dello spettatore”, Franco Angeli, 2008), Bolletta zero (Editori riuniti, 2012), A-Ambiente (in Alfabeto Grillo, Mimesis, 2014).

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