L'Abbraccio di Salvo Ligama

L'Abbraccio di Salvo Ligama sarà la nuova porta di San Vito Lo Capo (Foto: Comune di San Vito Lo Capo)

Riserva dello Zingaro, dopo gli incendi si riparte con la Land Art

Risale a fine agosto l’ennesimo incendio, di chiara matrice dolosa, nell’area naturalistica in provincia di Trapani. Ma cittadinanza e artisti locali hanno reagito con uno straordinario progetto di arte green che coinvolge l’intera zona

«La Riserva dello zingaro non esiste più», diceva a fine agosto uno sconsolato Giuseppe Peraino, sindaco di San Vito Lo Capo davanti ai rovi di un terribile incendio. Una  riserva naturalistica affascinante, affacciata sul mare siciliano,  tra le più belle d’Europa e già ferita nel 2012 da un altro incendio. Gli anni passano, il sito attira turisti da tutto il mondo, ma speculatori e ignoti mandanti non si arrendono. Immaginano affari e traffici su un’area di 1.700 ettari, distesa tra una tonnara, magici faraglioni e piante pregiate.

 

Tra natura e cultura, un patrimonio sotto attacco

Non ci sono strade nella Riserva, si cammina a piedi, a lungo, incrociando tre musei – il Naturalistico, delle Attività Marinare, della Civiltà Contadina – ed un Centro di Educazione ambientale. Uno spazio seducente, prima riserva naturale della Sicilia creata quarant’anni fa. Vanto della Provincia di Trapani, di una popolazione allenata alla multiculturalità ed alla conservazione ( per quel che la burocrazia consente) di ambienti sani. Quello che è accaduto a fine agosto , ha aggiunto il sindaco Peraino, non può essere che di natura dolosa. Ma lo sdegno per la distruzione dello “Zingaro”, alla fine ha fatto più notizia della mano dei piromani.

La reazione e il progetto Urban Art

Ed è stato un gran bene. La comunità difende quel pezzo di natura, territori da San Vito lo Capo a Macari a Scopello a Castellammare del Golfo. Ha preso l’impegno di farli rinascere, in ogni modo. Magari cominciando da dentro i Comuni, dai posti e  dalle strutture urbane che delimitano la Riserva,  perché prima (e dopo)  degli itinerari naturalistici vengono i luoghi della vita di tutti i giorni. Una prima testimonianza di questo impegno è  il  progetto Urban Art San Vito Lo Capo – Ambiente & Comunità. Gli artisti Ludovico Costa, Roberto Collodoro  alias Robico, Emanuele ChinniciPoki”, Giovanni GandolfiDallo Spazio”, Arianna MaggioAri”, Mirko CavallottoLoste”, Salvatore LigamaLigama” e Igor Scalisi Palminteri, sono protagonisti di un’iniziativa originale, di rilancio. L’arte green che si fa vedere e sentire  da questo settembre, per continuare nei mesi successivi, là dove il disprezzo per la natura e l’ambiente hanno cercato di prevalere.

 

Guarda l’opera realizzata a San Vito Lo Capo da Mirko Cavalotto, in arte Loste

San Vito Lo Capo, nuovo avamposto d’arte green

San Vito è da sempre avamposto di incontro e di civiltà, di contaminazioni ed interessi. Il  progetto curato  dall’architetta Arianna Maggio, guarda all’educazione della coscienza civica. Non indulge alla retorica, ma si focalizza sulla salvaguardia  dei luoghi, sulla capacità di misurarsi con le incognite di ogni tempo. Il piano di lavoro ha fasi sequenziali: la prima riguarda la realizzazione  de La Porta della Città sul muro del Teatro Comunale, e ristrutturazioni eco compatibili  di altri immobili del centro storico. Gli artisti useranno materiali non invasivi per migliorare l’ambiente e pitture in grado di purificare l’aria.

Arte e didattica per cambiare

Da aprile a maggio 2021 sarà il turno de La Porta del Mare, mentre nelle altre frazioni, tutte a ridosso della Riserva dello Zingaro, la Land Art  sarà la protagonista assoluta di un recupero ambientale più distribuito. «Scegliamo l’arte urbana, nella sua declinazione di muralismo, come strumento di decoro urbano e di trasformazione di uno spazio pubblico in un luogo visivamente dinamico e protetto», hanno spiegato gli organizzatori. In pratica, dopo i piromani di agosto, fare quanto possibile per cancellare la violenza sull’habitat. Si riproporranno in nuova veste  spazi pubblici con laboratori didattici educativi, il mini progetto di un Giardino Condiviso, dove i giovani pianteranno un orto, diventerà la risposta simbolica ad ogni forma di aggressione paesaggistica.

 

Guarda la presentazione della Riserva Naturale dello Zingaro 

Verso una nuova estate

Un monito della fantasia contro l’ottusità del possibile lucro. Nella seconda fase del 2021, l’artista Vera Pravda darà vita a Green is Gold, una performance pubblica sul riuso e riciclo creativo del materiale recuperato nell’ambiente. Saremo alla vigilia dell’estate, non ci si potrà  scordare dell’ecosistema violentato della Riserva dello Zingaro.

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Nunzio Ingiusto
Nunzio Ingiusto
Nato a Pomigliano d’Arco (Napoli), è laureato in Scienze Politiche. Dagli anni ’80 è giornalista freelance per scelta. Ha scritto per l’Unità, Paese Sera, Il Mattino, Libero, Il Denaro, Specchio Economico, Ecoviaggi, Reportage, EspressoSud, il sito www.ilmediano.it. Si è occupato di Mezzogiorno, economia, energia, green economy, ambiente. È stato direttore di periodici locali. Responsabile Relazioni Istituzionali di azienda energetica multinazionale, ha fatto parte di Comitati tecnici e Commissioni di Confindustria. È stato a lungo consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e della Federazione Relazioni Pubbliche (Ferpi). È autore del libro “Mezzogiorno in bianco e nero “ (Ed. Orizzonti Meridionali). Ha vinto il Premio giornalistico “Calabria ‘79”. Scrive per Firstonline, StartMag e per il periodico EspressoSud.

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