Un momento di Moby Dick, fra gli eventi che hanno accompagnato l'inaugurazione di Procida 2022 (Foto: Lilly Cacace)

Un momento di Moby Dick, fra gli eventi che hanno accompagnato l'inaugurazione di Procida 2022 (Foto: Lilly Cacace)

A Procida, con tutta la forza della natura. Al via l’anno da Capitale della cultura

La conferenza stampa alla presenza del Presidente Mattarella, gli eventi fra il porto di Napoli, l’approdo sull’isola, il centro abitato. All’insegna delle grandi suggestioni visive e della dialettica fra uomo e natura. Abbiamo seguito l’inaugurazione di Procida 2022

La conferenza stampa con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il ministro Dario Franceschini e le massime autorità del territorio nella suggestiva cornice dell’ex-convento di Santa Margherita Nuova a Terra Murata, a strapiombo sul mare. Una serie di performance, iniziate già nel porto di Napoli con l’esibizione della giovane pianista Renata Benvegnù  a tre metri di altezza nel traghetto Fauno della Caremar, trasformato per l’occasione in balena.

E ancora, una volta sull’isola, quando della balena si è manifestato lo scheletro, un’ulteriore azione teatrale ispirata al mito di Moby Dick.

 

 

Si è aperto nel segno delle grandi suggestioni visive e della partecipazione l’anno dedicato a Procida Capitale della cultura. L’inaugurazione, che avrebbe dovuto svolgersi il 22 gennaio, era slittata a causa dell’emergenza Covid. «Ma quel giorno abbiamo pensato di dover testimoniare che il nostro agire culturale era già vivo» ha detto  Agostino Riitano, direttore di Procida 2022, ripercorrendo il cammino che ha portato all’evento. A partire dalle 22 lettere inviate a personalità che potessero «incorporare il coraggio e la speranza del contemporaneo». Fra i destinatari, anche il Presidente Mattarella, il primo capo di Stato italiano in visita a Procida, che nel suo intervento ha sottolineato il valore della cultura come veicolo di pace:

 

Sergio Mattarella è stato il primo presidente della Repubblica a visitare Procida
Sergio Mattarella è stato il primo presidente della Repubblica a visitare Procida

 

«È spinta all’apertura, moltiplicatore di energie civili. È occasione di confronto, rispetto dell’altrui diversità. È ricerca di innovazione. La sua autenticità sta proprio nella capacità di promuovere curiosità che diventa comprensione, amicizia, convivenza, cooperazione». E quindi «respinge la pretesa di chi vuole trascinarla nel vortice della guerra».

Di pace e soprattutto di speranza parlava anche Giovanni D’Antonio, giovanissimo filosofo che ha tenuto una lectio magistralis sul tema, affermando fra l’altro che la speranza non deve essere attesa passiva, ma ricerca delle soluzioni: «Se non abbiamo speranza di trovare soluzioni, continueremo per generazioni a nuotare nei problemi».

 

Giovanni D'Antonio
Il filosofo Giovanni D’Antonio, 18 anni di Somma Vesuviana (Na), ha tenuto la lectio magistralis durante la cerimonia inaugurale (Foto: Nuvola Tv/Youtube)

 

Ancor più che nelle parole, però, lo spirito di Procida Capitale era evidente nell’atmosfera calda e accogliente che animava le strade, nei pulmini elettrici colorati in rosa, colore simbolo dell’intera manifestazione, nel rosa che spuntava dappertutto, sui balconi, nelle vetrine, nelle giacche dei tanti volontari. Gli spettacoli, tutti molto suggestivi, avevano come tema il mare. Bellissimo in apertura il “Moby Dick” allestito dal Teatro dei Venti, per la regia di Stefano Tè, che ha coinvolto oltre agli attori, diversi cittadini procidani, fra cui i ragazzi dell’IC “Capraro” (bravissimi) che hanno aperto la rappresentazione con una performance collettiva.

 

Un momento dello spettacolo Moby Dick, durante la giornata inaugurale di Procida 2022 (Foto: Lilli Cacace)
Un momento dello spettacolo Moby Dick, durante la giornata inaugurale di Procida 2022 (Foto: Lilli Cacace)

 

Abbiamo poi visto il palco trasformarsi in carro, in vascello, quindi in balena, simbolo di tutte le inquietudini degli esseri umani, delle trappole che noi stessi ci costruiamo nella nostra lotta contro la natura. Il cielo plumbeo, ma fortunatamente senza pioggia, ha offerto uno sfondo perfetto alla lettura dei brani dal romanzo di Melville, alle scene acrobatiche e ai numeri musicali.

 

 

Si è quindi snodata, da Piazza Marina Grande a Piazza della Repubblica, “La Grande Parata” con musica, trampolieri e divertimento, ma anche con tante occasioni per pensare. Qua e là, striscioni e lenzuoli ci ricordavano che “Eravamo alberi” o che “Il mare è senza strada e senza spiegazione”. Potevi pescare una riflessione da un panierino calato da un balcone o vederti spuntare davanti, all’improvviso, una ragazza gentile che ti porgeva una bustina, naturalmente rosa, con un bigliettino scritto a mano. Tutte queste frasi e questi pensieri, sono il frutto di un laboratorio di creazione collettiva che ha coinvolto, fra gli altri, gli studenti dell’ISS “F. Caracciolo – G. Da Procida”. Lo ha spiegato bene il direttore Agostino Riitano:

«Il nostro metodo di lavoro consiste nel rendere i cittadini protagonisti del fatto culturale, non soltanto spettatori ma produttori di cultura».

 

 

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A Piazza della Repubblica invece iniziava lo spettacolo itinerante della compagnia francese Transe Express, fra bambole giganti dalle quali tre cantanti intonavano arie liriche e con il surreale fluttuare a mezz’aria di pesci e mostri marini in carta di riso, che danzando al ritmo di tamburi scendevano di nuovo le stradine dell’isola verso il porto e il variopinto borgo di Sancio Cattolico.

 

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E per concludere la giornata, Procida si è esibita in uno splendido tramonto che ha gareggiato in bellezza con lo spettacolo di luci che ha illuminato il borgo della Corricella, prima con immagini e infine con la scritta “Procida 2022”. Il programma originario prevedeva 150 eventi, che ora si dovranno realizzare in poco più di otto mesi. Non sarà facile. Ma visto lo spirito di questo esordio c’è da credere che Procida e la sua gente riusciranno in questa sfida che mette al centro la bellezza, le relazioni, un’idea di cultura destinata a radicarsi nella comunità.

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Lilly Cacace
Educatrice ambientale di esperienza venticinquennale, coordina il gruppo Scuola di Legambiente Ischia. Per l’Amp Regno di Nettuno, dal 2016, progetta e coordina “Nettuno va a scuola”, progetto educativo gestito in collaborazione con Legambiente Ischia e con le Scuole delle isole di Ischia e Procida. Autrice di "Alberi: Storie di amicizia tra persone e piante" (Albatros Edizioni Equosolidali, 2005). Ha scritto per Ischia News, Kaire, La Nuova Ecologia, .eco. Dirige l’Associazione "Gli alberi e noi - Isola Verde", per la quale gestisce progetti educativi e di volontariato, fra cui “Un mese per gli Alberi”. Laureata in Filosofia, le sue ricerche riguardano il rapporto fra educazione, cura dell’ambiente e felicità individuale.

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