L'edizione 2023 del Corso di Giornalismo ambientale e culturale sarà dedicata a Mario Rigoni Stern

L'edizione 2023 del Corso di Giornalismo ambientale e culturale sarà dedicata a Mario Rigoni Stern

Giuseppe Mendicino racconta Mario Rigoni Stern

Il 21 febbraio un open day centrato sul grande scrittore asiaghes inaugura il Corso di giornalismo ambientale e culturale 2023, proposta formativa completa per favorire la crescita di giornalisti e comunicatori capaci di partecipare, attraverso le proprie narrazioni, alla transizione autentica verso la sostenibilità

L’edizione 2023 del “Corso di giornalismo ambientale e culturale” promosso da Sapereambiente e dalla Scuola di ecologia sarà dedicata a Mario Rigoni Stern, l’indimenticabile scrittore scomparso 15 anni fa, legato a filo doppio con i paesaggi dell’altopiano di Asiago, nel quale era cresciuto, profondamente ispirato dall’ambiente di montagna e dalle notti stellate, animato da un’elevata tensione etica e civile.

Sarà Giuseppe Mendicino, massimo studioso della poetica di Rigoni Stern, a tenere la lezione introduttiva aperta a tutti martedì 21 febbraio, ore 17.00-19.00, nella nostra aula virtuale.

Coordinerà l’incontro Ginevra Amadio, giornalista culturale, introduzione e presentazione del corso a cura di Francesca Tuscano (Direttrice della Scuola di ecologia) e Marco Fratoddi (Direttore di Sapereambiente).

On-line si trova il programma completo del corso che comprendere otto Lectio magistralis, cinque esercitazioni di scrittura e alcune testimonianze di protagonisti della cultura e della comunicazione in campo ambientale, tutto in aula virtuale (ogni martedì dalle 17.00 alle 19.00) con la possibilità di seguire gli incontri anche on-demand seguiti da un tutor dedicato. Ma fra le novità di questa edizione, la terza, c’è anche un Campus in presenza presso la Pro Civitate Christiana di Assisi (Pg) ai primi di giugno con incontri e lavoro sul campo di fotografia e narrazione.

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Francesca Tuscano
Francesca Tuscano
Francesca Tuscano si è laureata in Lingue e letterature straniere (Russo e Tedesco) e in Letteratura italiana presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Perugia e nel corso di laurea Lici dell’Università per stranieri di Perugia. Ha conseguito il Dottorato di ricerca in Letterature comparate con una tesi sulla presenza della cultura russa nell’opera di Pier Paolo Pasolini. Ha studiato presso l’Istituto “Puškin” di Mosca nel 1986 e nel 1988. Si occupa di letteratura, teatro, cinema e musica russi, di bizantinistica, di letteratura italiana contemporaneaa e soprattutto del rapporto tra cultura russa e cultura italiana. Ha pubblicato diversi saggi, molti dei quali su Pasolini e su Alvaro, e la monografia La Russia nella poesia di Pasolini (Book Time, Milano 2010). Ha inoltre lavorato a testi di filologia slava, storia locale (su Bova, in Calabria, e Città della Pieve, in Umbria), e sui diritti dell’uomo e del bambino. Ha tradotto testi di Akunin, Jakobson, Chlebnikov, Lotman, Kuz’min, Batkin, Limonov, Medvedev e scritti inediti di letteratura critica su Pasolini. Ha pubblicato le raccolte di poesie “M.Y.T.O.” (Era Nuova 2003), “La notte di Margot “(Hebenon-Mimesis 2007), “Gli stagni di Mosca “(La Vita Felice 2012) e “Thalassa” (Hebenon-Mimesis 2015). Ha scritto libretti d’opera e testi teatrali (tra i quali “Come si usano gli articoli”, pubblicato in “I diritti dei bambini”, Rubbettino 2005). Nel 2016, per il Mittelfest di Cividale del Friuli, è stata messa in scena l’opera lirica Menocchio su suo libretto (musica di Renato Miani).

Sapereambiente

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