Plogging, vince l’ambiente. Dentro il campionato mondiale di corsa e raccolta dei rifiuti

Si è svolta in Val Pellice la prima edizione della gara che chiede ai partecipanti di correre e raccogliere immondizia. Otto ore sui sentieri di montagna con un spirito solidale e d’impegno comune per un territorio splendido

Una gara davvero unica, che ha permesso di ripulire una parte considerevole della Val Pellice, in Piemonte, dai rifiuti abbandonati. Al termine della quale due giovanissimi runner, Elena Caputo e Pietro Olocco, si sono aggiudicati il titolo di campionessa e campione del mondo di Plogging: la gara che impegna gli atleti nell’insolita attività di correre e raccogliere rifiuti.

 

Pietro Olocco e Elena Canuto sono rispettivamente il primo campione e la prima campionessa italiana di Plogging (Foto: Stefano Jeantet)
Pietro Olocco e Elena Canuto sono rispettivamente il primo campione e la prima campionessa italiana di Plogging (Foto: Stefano Jeantet)

 

La manifestazione si è conclusa ieri all’ora di pranzo con un allegro Pasta Party al laghetto di Nais. Per tre giorni, il territorio dei sette Comuni valdesi è stato la cornice per una competizione senza precedenti, che ha riunito sulle Alpi Torinesi 55 atleti da tutta Italia e non solo. Hanno percorso i sentieri e le strade cittadine, raccogliendo il littering che inquina le nostre montagne. Le immagini della corsa raccontano l’entusiasmo e l’impegno che ogni partecipante ha profuso durante le otto ore della competizione: sacchi colmi di rifiuti abbandonati sono stati orgogliosamente portati al traguardo, ricordando che ognuno è chiamato a fare la propria parte nella difesa dell’ambiente. Racconta  Roberto Cavallo, ideatore della manifestazione:

 

Roberto Cavallo, ultrarunner e comunicatore ambientale, pioniere in Italia del Plogging (Foto: Stefano Jeantet)

«Questa gara ha sconvolto i nostri parametri. Non ci aspettavamo tanta determinazione e motivazione da parte degli atleti e tanti rifiuti raccolti».

 

L’impatto della corsa, che ha avuto come main sponsor Compagnia di San PaoloSisea e Scarpa, è stato notevole: i plogger hanno raccolto complessivamente 795 chili di rifiuti, percorrendo oltre 1.780 km di sentieri e con una media di quasi mezzo chilo di rifiuto ogni chilometro. Suddividendo invece il dato complessivo per il numero di partecipanti, ogni concorrente ha raccolto circa 15 kg di rifiuti.

 

 

 

La scelta di realizzare in Val Pellice la gara ha numerose motivazioni, che vanno dalla sensibilità ambientale dei residenti, alla tradizione della corsa in montagna, a partire dall’epico “Trail degli Invincibili”, che riecheggia le gesta eroiche dei Valdesi sopravvissuti allo sterminio da parte delle truppe ducali di Amedeo II di Savoia.

 

 

L’unicità del Plogging sta proprio nel fatto che gli atleti hanno ne conosciuto l’esito solo il giorno dopo. Infatti alle 17.00 di sabato, dopo l’arrivo di tutti gli atleti, gli organizzatori hanno cominciato la “conta” dei rifiuti e hanno compilato le classifiche il giorno successivo, poco prima delle premiazioni. I punteggi individuali peraltro sono stati calcolati sulla base di tre diversi parametri: la distanza percorsa, il dislivello positivo e la qualità e la qualità dei rifiuti racconti, trasformati in CO2 equivalente non emessa in atmosfera. Il punteggio atletico più alto è stato raggiunto da Paolo Bert (47,5 km e 2.736 m di dislivello) e da Mara Viizzo (38,01 km e 1860 m di dislivello). L’atleta giunto da più lontano è stato invece Pablo Criado Toca, proveniente dalla Spagna, mentre Cesare Galli si è aggiudicato il premio paralimpico.

 

 

Un altro protagonista assoluto di questa manifestazione è stato Erik Ahlström, svedese, inventore cinque anni fa del termine plogging, un neologismo che deriva dall’unione di plocka up (raccolgiere) con jogging.  Come lui stesso ha spiegato durante la cerimonia di apertura, per svolgere propriamente questa disciplina occorre piegare le gambe e non la schiena, concetto che lui stesso rappresenta fisicamente ogni qualvolta trovi per strada un mozzicone o una cartaccia incitando tutti a fare lo stesso. Una personalità trascinante, la sua. Basti  pensare che durante i giri di ricognizione, ad ogni sacco individuato sul ciglio delle strade o dei sentieri (da regolamento era possibile lasciare i sacchi per poi recuperarli in seguito), erano grida di gioia e risate.

 

Erik Ahlström, svedese, inventore del termine plogging, illustra durante la premiazione il tipico movimento di questo sport
Erik Ahlström, svedese, inventore del termine plogging, illustra durante la premiazione il tipico movimento di questo sport (Foto: Stefano Jeantet)

«Oggi qui si fa la storia» ha detto durante le premiazioni, con un chiaro riferimento al cambio di prospettiva culturale che serve a tutti nei confronti dei rifiuti e dello stile di vita che dobbiamo tutti rapidamente cambiare.

La cerimonia di chiusura del Campionato, presentata da Roberto Cavallo, ha visto alternarsi sul palco molti degli organizzatori e dei protagonisti della manifestazione, tra cui i sindaci di Bobbio Pellice Mauro Vignola e di Torre Pellice Marco CognoCarlo DegiovanniErik Ahlström, Emanuela Rosio e tutto lo staff di Aica e di Erica soc. coop. Tra gli atleti uomini, è stato Massimo Staffolani a chinarsi a raccogliere il maggior numero di rifiuti singoli, ben 520 volte. Paola Mosconi invece, premiata tra le concorrenti donne, ha raccolto 380 rifiuti.

 

La medaglia per i campioni di Plogging realizzata da dall’architetto Andrea Sarzi Braga con i rifiuti elettronici
La medaglia per i campioni di Plogging realizzata da dall’architetto Andrea Sarzi Braga con i rifiuti elettronici

 

Per quanto riguarda la classifica generale maschile, terzo posto per Francesco Filippi con 28.852 punti complessivi, mentre al secondo posto con 30.783 punti è giunto Fabio Gonella. Il primo Campione Mondiale di Plogging è il giovanissimo Pietro Olocco, con i suoi 79.980 punti complessivi. Tra le atlete invece, al terzo posto con 26.871 punti è salita sul podio Emilia Chinali, accanto a Donatella Boglione che con 37.166 punti si è aggiudicata la seconda posizione. Elena Canuto, con 75.804 punti e seconda nella classifica generale, è la prima Campionessa Mondiale di Plogging:

«Non pensavo proprio di vincere. Ho semplicemente accompagnato qui un amico dopo una specie di viaggio della speranza in cui è successo di tutto. Ed invece, eccomi qui vincitrice!» ha detto Elena.

E nelle loro mani, come in quelle di tutte le atlete e gli atleti sul podio, una medaglia speciale, pezzo unico realizzato dall’architetto e artista Andrea Sarzi Braga attraverso il recupero di Raee e rifiuti elettronici.

 


 

L’evento è patrocinato dal Ministero della Transizione Ecologica, da Regione Piemonte, UNCEM, Unione Montana del Pinerolese, Comune di Torre Pellice, Rai per il sociale e Rai Radio 2. Hanno inoltre sostenuto la manifestazione anche Biorepack, Assocarta, PEFC, Montecolino, Montura, Nova Coop, TabUi, CDC RAEE, Ricrea, Cial, Comieco, Corepla, Coreve, UISP Piemonte, UISP Pinerolo, IALTY, Noberasco, Carlsberg, Morato Pane, Albafisio, UVEX, Mattiussi Ecologia, Wedosport, Tipografia l’Artistica. Radio Beckwith Evangelica, l’Eco del Chisone, Rai per il Sociale – Radio 2 e Envi.info sono i media partner della manifestazione.

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Roberta Sapio
Riminese, di formazione giuridica, ha collaborato con l’Università di Bologna e di Buenos Aires, si è occupata a lungo di editoria e comunicazione. Attualmente scrive per diverse testate giornalistiche,cartacee e on line. Si occupa di comunicazione e eventi in campo ambientale, culturale e artistico nel settore privato.

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