Guarda con i tuoi occhi, solo con i tuoi. Foto ricordo di Laura Conti

Dall’estate del 1976 alla primavera del 1986, dal disastro di Seveso a quello di Chernobyl. In mezzo, il Vietnam, il Napalm, lo stravolgimento ambientale in Italia e nel mondo. Laura Conti e il suo sguardo lucido, da medica e politica, nel ricordo di Fabrizio Carbone

 LEGGI TUTTO IL DOSSIER Il mio omaggio visivo a Laura con un’opera inedita di FABRIZIO CARBONE /  Gli occhi di Laura. Uno sguardo scomodo sul presente di CHIARA CERTOMÀ / Laura torna in libreria. Intervista a Marco Martorelli di MARCO FRATODDI / Perché fu preziosa per noi di ERMETE REALACCI / A proposito di Laura Conti, madre dell’ecologismo italiano di MASSIMO SCALIA
 LE OPERE LETTERARIE Cecilia e le streghe, fra poesia e noir / Una lepre con la faccia di bambina di LOREDANA LUCARINI
 LA BIOGRAFIA Sulle tracce di Laura Conti, il volume di Valeria Fieramonte di MICHELE D’AMICO

Il disegno di Fabrizio Carbone dedicato a Laura Conti

 

I miei primi ricordi di Laura Conti fanno data all’estate del 1976. Dopo il disastro di Seveso lessi i suoi scritti sull’atroce vicenda che inquinò di diossina una zona sia agricola che industriale della Lombardia e ne rimasi fortemente colpito per l’acutezza della sua analisi, per l’approccio al problema non solo da medico ma da vero politico. Così la contattai al telefono, allora lavoravo alla redazione romana de La Stampa, per congratularmi e per sapere di più su Medicina Democratica. Ferma e gentile allo stesso tempo mi spiegò molte cose importanti. La combinazione volle che pochi mesi dopo, grazie a un gruppo di medici e sindacalisti della Cgil, ebbi l’opportunità di fare una viaggio di tre settimane in Vietnam, partendo da Hanoi, a pochi mesi dalla fine della guerra vinta dal Nord contro gli Usa. L’indimenticabile direttore Arrigo Levi mi spedì come inviato speciale del giornale torinese. Così lo dissi a Laura e ricordo una cosa importante che mi disse: «Guarda con i tuoi occhi, e solo con i tuoi».

 

 

Lesse poi i tre articoli usciti e mi disse che ero stato un po’ troppo dalla parte dei vincitori, troppo schierato. Parlammo del Napalm, degli effetti sulla popolazione e sull’ambiente. Le feci vedere alcune foto: fu colpita dai volti di tante donne. Le regalai una stampa in bianco e nero. Ci fu un lungo periodo di silenzio fra noi che riprese in modo molto importante nel 1986 dopo il disastro di Chernobyl. Allora ero in forza alla redazione romana del settimanale Panorama. Entrai a far parte della Lega per L’Ambiente, così si chiamava allora, per iniziativa di Ermete Realacci che mi “promosse” a consigliere nazionale. Così incontrai di nuovo Laura Conti  e l’anno successivo, 1987, iniziai a collaborare con Nuova Ecologia per iniziativa dell’allora direttore Paolo Gentiloni.

 

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Telefonai più volte a Laura per parlare dello stravolgimento ambientale in atto nel mondo e per quello che accadeva in Italia. Erano colloqui che avevano scadenze fisse: ogni 10-15 giorni. Laura era stata eletta deputata del Pci, partito al quale aderivo, e anche questo fu motivo di fratellanza. «C’è Laura, c’è Laura!». Ricordo queste parole eccitate e felici nella sede di Nuova Ecologia, nella palazzina di via Savoia a Roma. Ma non ricordo la data esatta. Le fantastiche colleghe Fulvia Fazio, Cecilia Mastrantonio, Silvia Zamboni, Renata Ingrao e Nicoletta Tiliacos accoglievano l’ecologista per eccellenza come fosse stata la loro mamma. Forse fu quella l’occasione in cui ci facemmo tutti insieme una foto ricordo. Certo fu l’ultima volta in cui la vidi. O forse questi sono i ricordi che ci teniamo stretti, ma sono solo sogni.

Ps.  La direzione di Saperambiente mi ha chiesto un disegno per ricordare Laura Conti. Quello che trovate all’inizio della pagina è un inno alla sua primavera.

 

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Fabrizio Carbone
Fabrizio Carbone
Giornalista professionista dal 1970, ha lavorato alla redazione romana de "Il Resto del Carlino" dal 1968 al 1972 (nel 1972 da New York), dal 1973 alla redazione romana de "La Stampa" fino al 1978 e alla redazione romana di "Panorama" dal novembre 1978 fino al 2002. All'inizio della sua attività si è interessato soprattutto di attualità, cronaca nera e giudiziaria. Dopo aver seguito inchieste giudiziarie, scandali politici e trame eversive (fino al rapimento e all'uccisione di Aldo Moro) ha riversato il suo interesse, negli ultimi vent'anni di attività, per lo più sulle tematiche legate alla cultura, all'ambiente e alla protezione della natura. Per la casa editrice Iperborea ha scritto le introduzioni dei primi cinque libri di Arto Paasilinna pubblicati in Italia. A partire dalla metà degli anni ottanta ha prodotto e diretto, insieme a Riccardo Truffarelli (gruppo 6 aprile, Perugia) numerosi documentari in Amazzonia, Costa Rica, Norvegia, Finlandia, Inghilterra, Italia per i programmi culturali della Rai3, tra cui Geo, Geo&Geo, il Viaggiatore. Ha diretto 6 speciali, tra il 2004 e il 2007, per la trasmissione Stella del Sud (Rai 1) in Etiopia, Tanzania, Amazzonia, Groenlandia, Norvegia, Mauritania. Dipinge da oltre 50 anni. La ricerca pittorica, olio su tela e acquerello su carta, spazia tra l'astrattismo naturalistico e il verismo che si rifà alla wildlife art anglosassone: dipingere dal vero animali e ambienti. Ha esposto ed espone in mostre collettive e personali in Italia e all'estero. È socio onorario dell'Aipan (associazione italiana per l'arte naturalistica) ed è tra i fondatori del progetto Ars et Natura, insieme ad un gruppo di artisti fra cui Concetta Flore, Federico Gemma, Graziano Ottaviani e Marco Preziosi, Stefano maugeri e Ale Troisi. Coinvolto da sempre nella protezione e nella conservazione della natura è stato tra i soci fondatori del Wwf Italia, consigliere nazionale della stessa associazione, nel 2002, ma anche, nei primi anni ottanta, di Legambiente e Lipu. È direttore responsabile di Greenpeace News. È stato insignito dal Presidente della Repubblica finlandese, signora Tarja Halonen, dell'ordine di Cavaliere della Rosa Bianca di Finlandia. Vive tra Roma e Kuusamo, Finlandia del Nordest.

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