Marco Grossi in "Sonata a Kreutzer"

Marco Grossi in "Sonata a Kreutzer", in scena dal 13 al 15 gennaio a Roma

La “Sonata a Kreutzer”, spettacolo prodotto dall’associazione culturale Malalingua che in questo week end inaugura il nuovo anno dell’Altrove Teatro Studio, è tratto da un racconto di Lev Tolstoj che potrebbe descrivere un attuale femminicidio. Una reazione violenta dettata dalla gelosia. Lo scrittore russo analizza le intricate trame dell’animo umano che portano a compimento quella violenza e, forzando una piena comunione col carnefice, ne analizza il pensiero, le argomentazioni logiche, la pietà per la propria condizione.

 

 

Gli elementi del femminicidio contemporaneo ci sono, tutti: l’ambizione frustrata del possesso dell’altro, l’esasperazione impotente, le barriere che sanciscono l’impossibilità della comunicazione tra i sessi, l’orgoglio cieco, il sorgere del sospetto, la presunta infedeltà, la violenza, la seduzione e, di fondo, la problematicità di un’istituzione, quella del matrimonio, con i suoi mille equivoci. “La sonata a Kreutzer”, è successivo ai capolavori Anna Karenina e Guerra e Pace e segna un periodo di intenso travaglio spirituale di Tolstoj che culminerà nella redazione del romanzo “Resurrezione”.

 

Lo spettacolo, che vede come protagonista Marco Grossi che ne ha anche curato l’adattamento e la regia, punta inizialmente, come l’opera di Tolstoj, a creare un rapporto di compassione e di immedesimazione con il personaggio del carnefice al fine di rendere ancora più tragicamente evidente, man mano che la vicenda si svolge, l’atto folle di cui si rende autore.

Il protagonista è solo, davanti a un pubblico chiamato a farsi parte del dialogo teatrale, come un giudice che infine non potrà più essere passivo: davanti all’esposizione dei fatti dovrà esprimersi.

Conoscere i motivi che spingono alla violenza, riconoscere i pensieri che muovono il carnefice, come comuni alla maggior parte di noi, può, forse, nell’intento degli autori, educare a vivere quei sentimenti di gelosia, insicurezza, invidia, passione e amor proprio, in modo più sano, riconoscendo e analizzandone gli eccessi, per evitare che questi possano crescere fino a dominarci.

Per saperne di più: www.altroveteatrostudio.it

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