Da destra: il Detective dell’impossibile Martin Mystère, Nathan Never e il pilota avventuriero Mister No, protagonisti principali di un volume a fumetti che parla del surriscaldamento globale

Contro i gas serra arriva Nathan Never

L’eroe della omonima serie di fumetti di fantascienza è ormai da oltre un anno portavoce delle questioni ambientali, in particolare del cambiamento climatico e delle sue soluzioni. Dalla collaborazione tra Sergio Bonelli editore e il Mite sono nati una storia breve speciale uscita in edicola la scorsa estate, e ora il libro a fumetti “Uniti per il pianeta”

La crisi climatica chiama e casa Bonelli risponde, facendo la sua parte: da sempre luogo dell’immaginario collettivo nostrano, con un pubblico davvero trasversale e di tutte le età (basterebbe citare anche solo il lungo successo di Tex Willer), questa volta la casa editrice ha deciso, in collaborazione con il Ministero della transizione ecologica, di affrontare il problema del riscaldamento globale del nostro Pianeta. E lo ha fatto con uno spassoso fumetto da libreria e con una storia che fa incontrare alcuni dei suoi personaggi più amati, richiamandoci alla responsabilità contro il cambiamento climatico in atto.

Uniti per il pianeta, così si intitola il fumetto pubblicato a inizio anno da Sergio Bonelli editore. I suoi protagonisti, insieme all’eroe sci-fi Nathan Never, sono il Detective dell’impossibile Martin Mystère e il pilota avventuriero Mister No di Guido Nolitta (che altri non è se non lo stesso storico editore italiano).

Soggetto e sceneggiatura di Bepi Vigna sui disegni di Germano Bonazzi e con i colori di Daria Cerchi per la seconda collaborazione tra la casa editrice di fumetti e il Ministero della Transizione Ecologica: un’operazione iniziata la scorsa estate con la breve avventura da edicola Per un futuro migliore (NN 361bis), in cui sta a un Nathan Never in solitaria raccogliere la sfida di salvare Marte dai cambiamenti climatici. A muovere il Mite, c’è ancora l’idea che immaginari e comprensione del problema siano fondamentali per risolverlo e così, ha scritto, «lasciare che il catastrofismo della climate fiction rimanga solo nel mondo dell’immaginazione».

 

Bepi Vigna, autore, sceneggiatore e regista

«Il Mite ha ritenuto che Nathan Never potesse essere un ottimo testimone per parlare di tematiche ambientali, in particolare degli effetti nocivi dei gas serra», ha poi raccontato alla stampa l’autore Bepi Vigna, aggiungendo per gli appassionati bonelliani: «Volevo che i lettori ritrovassero i loro eroi così come li hanno conosciuti in quegli anni».

Il grosso guaio dei gas serra stavolta però è arrivato a minacciare il nostro amato Pianeta e l’eroe del futuro non potrà certo farcela da solo: e così, dopo aver coinvolto la sua collega dell’Agenzia Alfa Legs Weaver, si metterà “in viaggio” per farsi aiutare anche dagli altri mitici personaggi di casa Bonelli e… non vi diciamo oltre, per lasciarvi il piacere di scoprire in che modo i nostri protagonisti riusciranno a salvare la Terra da chi la sta mettendo in grave pericolo.

 

 

A fare la sua parte non manca peraltro un’ospite d’eccezione: è la giovane scienziata Greta Suzuki che dà il via alle danze e fin dal nome si richiama alle importanti mobilitazioni del Fridays for Future, riprendendo quello dell’attivista Thunberg e della sua antesignana Severn Cullis-Suzuki, che già nel 1992, in occasione del Summit di Rio de Janeiro, lanciò ai potenti l’allarme sul riscaldamento globale.

«Il rispetto per l’ambiente è soprattutto rispetto per noi stessi. Non ci può essere civiltà, se lo sviluppo non procede in maniera sostenibile», ci ricorda alla fine della storia un Nathan Never che ha imparato la lezione di Greta e ci richiama, insieme ai suoi co-protagonisti, alla responsabilità di tutelare l’ambiente e la sua bellezza per le generazioni future.

 

 

Bonelli for future, insomma, con un fumetto che mescola l’attualità ai suoi classici espedienti narrativi in un divertente e riuscito cross-over, che ci fa tornare con piacere in compagnia di vecchie conoscenze, di nuovo insieme, ma stavolta per lottare contro la febbre del pianeta. Ad arricchire l’opera un dossier, a cura del Mite, che spiega origini del cambiamento climatico e soluzioni necessarie ad affrontarlo. A salvarci dalla crisi climatica saranno gli immaginari dei balloons?

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Ginevra Amadio
Ginevra Amadio
Ginevra Amadio si è laureata con lode in Scienze Umanistiche presso l’Università Lumsa di Roma con tesi in letteratura italiana contemporanea dal titolo Raccontare il terrorismo: “Il mannello di Natascia” di Vasco Pratolini. Interessata al rapporto tra letteratura, movimenti sociali e
violenza politica degli anni Settanta, ha proseguito i suoi studi laureandosi con lode in Filologia Moderna presso l’Università di Roma La Sapienza con tesi magistrale dal titolo Da piazza Fontana al caso Moro: gli intellettuali e gli “anni di piombo”. È giornalista pubblicista e collabora con webzine e riviste culturali occupandosi prevalentemente di letteratura otto- novecentesca, cinema e rapporto tra le arti. Sue recensioni sono apparse in Oblio (Osservatorio bibliografico della letteratura otto-novecentesca) e sulla rivista del Premio Giovanni Comisso. Per Treccani.it – Lingua Italiana ha pubblicato un contributo dal titolo Quarant’anni fa, anni di piombo, sulle derive linguistico-ideologiche che segnano l’immaginario dei Settanta.

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