Eritrite (arseniato idrato di cobalto). I minerali permettono di risalire al luogo e alle modalità di formazione delle rocce che compongono

La Scienza e la Terra. La storia del nostro pianeta scritta nelle rocce

Nel volume edito da Scienza Express, il geologo Fabrizio Berra racconta come, studiando rocce, fenomeni naturali e tracce degli organismi del passato, la geologia riesca a leggere le vicende della Terra. Una scienza, spesso trascurata, indispensabile per capire i meccanismi che governano il pianeta e imparare ad abitarlo con equilibrio

«La geologia non è una vera scienza». Così Sheldon Cooper, il brillante protagonista della serie televisiva “The Big Bang Theory”, parlava della scienza che studia il funzionamento e i cambiamenti del nostro pianeta. La riteneva una disciplina banale, poco entusiasmante. Forse superflua. Eppure, il geniale fisico del piccolo schermo non avrebbe potuto essere più in errore. A darne un’idea è Fabrizio Berra, geologo della Statale, l’Università degli Studi di Milano, in “La Scienza e la Terra – Sorprese, tesori, pericoli e mondi scomparsi svelati dalla geologia”. Nel saggio, edito da Scienza Express (2022), il ricercatore racconta i segreti del nostro pianeta svelati dalla geologia e spiega come i geologi studino le tracce del passato per capire l’evoluzione della Terra.

Da dove vengono le rocce che formano le montagne? Dove sono e come si sono formate le risorse che usiamo tutti i giorni? È possibile prevedere eventi catastrofici come eruzioni vulcaniche e terremoti?

Sono le domande alle quali, da circa 200 anni, riusciamo a rispondere grazie alla geologia.

Dal mito all’indagine geologica

Come racconta l’autore, in passato per spiegare alcuni fenomeni del pianeta gli esseri umani ricorrevano a interpretazioni affascinanti e fantasiose. Le eruzioni vulcaniche erano opera di Efesto, il dio del fuoco che secondo il mito aveva la sua fucina nelle viscere dell’Etna. A Poseidone era attribuita invece la responsabilità dei terremoti. Teschi giganti rinvenuti in antiche grotte, appartenuti ad animali ormai estinti, rappresentavano i resti dei Ciclopi. Le conchiglie in cima alle montagne erano la prova del diluvio universale. Teorie mitologiche che, per secoli, hanno spiegato fenomeni naturali altrimenti difficili da interpretare senza le moderne conoscenze scientifiche. Oggi tutto questo lo possiamo leggere in modo diverso grazie alla geologia, scienza che iniziava a farsi strada nel XVII secolo e si è affermata definitivamente durante il 1800.

 

Insegnante del Dipartimento di Scienze della Terra “Ardito Desio” della Statale di Milano, Berra studia i cambiamenti ambientali del passato e i fenomeni che li hanno controllati

 

Un po’ investigatore, un po’ esploratore, come lo descrive Berra, il geologo osserva quindi il mondo come ci appare oggi e ne ricostruisce la storia mettendo insieme gli indizi che trova. I minerali, combinazioni precise di elementi chimici stabilite, come in un codice segreto, da determinate condizioni di pressione e temperatura, permettono di risalire al luogo e alle modalità di formazione delle rocce che compongono. Sappiamo così che i diamanti, le gemme più preziose, si formano intorno ai 150 chilometri di profondità all’interno del mantello terrestre, mentre i marmi che usiamo per sculture e monumenti derivano dalla trasformazione di calcari – rocce composte da cristalli di carbonato di calcio proveniente da antichi organismi – che formavano le piattaforme marine e lacustri di milioni di anni fa. I frammenti dei meteoriti giunti dallo spazio, oltre a lasciare tracce che possono spiegare eventi come l’estinzione dei dinosauri, ci forniscono indizi sulla composizione interna del nostro pianeta. I fossili, dai più piccoli che troviamo incastonati nelle rocce a quelli più grandi che giacciono nei deserti o sono sepolti nei sedimenti, ci raccontano chi abitava in passato il pianeta e come appariva centinaia di milioni di anni fa. La carica magnetica delle rocce che formano i fondali oceanici ci dice, invece, come sta ancora evolvendo la Terra. Con nuova crosta terrestre che viene continuamente formata lungo le dorsali oceaniche, aprendo nuovi tratti di mare e spingendo i continenti alla deriva. Una scoperta, questa, che ha rappresentato una pietra miliare per la comprensione del nostro pianeta e che non avremmo raggiunto senza le indagini dei geologi.

Storie segrete e applicazioni concrete

Sono solo alcuni dei segni nascosti nelle rocce che l’autore racconta nel suo libro. Tracce quasi invisibili che i geologi interpretano fondendo i saperi di diverse discipline. Chimica, fisica, matematica e biologia si incontrano nella geologia per spiegare cosa è successo sul pianeta, cosa sta ancora succedendo e cosa potrà succedere in futuro. Oltre a capire la Terra, grazie alla geologia siamo riusciti anche ad adattarla (sfruttandola eccessivamente in certi casi) alle nostre esigenze. Le materie prime, come minerali e idrocarburi che estraiamo dal pianeta per i nostri bisogni energetici, riusciamo a trovarle solo svolgendo precise indagini geologiche del sottosuolo. Stesso discorso vale per risorse ancora più preziose, come l’acqua. Incanalare le acque superficiali e captare quelle sotterranee per irrigare i campi e dissetare le persone richiede attente analisi del suolo, dei percorsi idrici e degli effetti di loro eventuali deviazioni. Sono i compiti svolti dai geologi. Così come è a loro che ci si deve rivolgere per scegliere il luogo più sicuro in cui costruire un nuovo edificio. Ecco quindi che la geologia, spesso in ombra rispetto ad altre discipline, entra in molti aspetti della nostra vita:

dall’edilizia all’arte, dall’approvvigionamento di risorse a conquiste storiche, la geologia è una delle scienze che ha permesso alla specie umana di diventare quella che è adesso. Nel bene e nel male.

Il cratere del vulcano sull’isola Vulcano (ME)

Conoscere la Terra per preservarla

Berra racconta tutto questo in modo semplice e rigoroso. Ai più esperti, come insegnati e ricercatori, “La Scienza e la Terra” fornisce un manuale che racconta con precisione la loro materia. Curiosi ed esploratori, che in città o immersi nella natura incontrano aspetti talvolta difficili da spiegare, trovano nel libro molte risposte alle loro domande. A giovani studenti che si affacciano allo studio delle scienze della terra, affascinati da vulcani, terremoti, mondi sommersi e creature antiche, il racconto offre una guida per indirizzare la loro scelta. Un invito alla geologia aperto a tutti, che mostra come le conoscenze geologiche rappresentino oggi uno strumento indispensabile per abitare con equilibrio il pianeta. Come scrive l’autore,

«la sensibilità geologica, spesso trascurata, fornisce la consapevolezza di quello che possiamo e di quello che non dobbiamo fare al nostro pianeta, aiutandoci a comprendere le conseguenze di ogni nostra iniziativa e a identificare le soluzioni migliori per noi e per l’ambiente».

 

Saperenetwork è...

Enrico Nicosia
Naturalista rapito dal fascino per il mondo naturale, sommerso e terrestre, e dei suoi abitanti, spera un giorno di poterli raccontare. Dopo la Laurea in Scienze della Natura presso l’Università di Roma “La Sapienza” va in Mozambico per un progetto di conservazione della biodiversità dell’Africa meridionale. Attualmente collabora come freelance con alcune testate come Le Scienze, Mind e l’Huffington Post Italia, alla ricerca di storie di ambiente, biodiversità e popoli da raccontare

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