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Il Goldman Environmental Prize porta in evidenza dal 1989 i protagonisti globali della salvaguardia ambientale

Goldman Environmental Prize, i vincitori dell’edizione 2021

Il prestigioso riconoscimento segnala da 32 anni i protagonisti più meritevoli delle battaglie ambientali in diverse aree del mondo. Dalla salvaguardia del pangolino in Vietnam alla messa al bando delle plastiche monouso in Malawi, fino alla protezione dei fiumi nei Balcani. Sei figure esemplari

Una per ogni area del pianeta. Sono le figure che ogni anno ricevono il prestigioso Goldman Environmental Prize che dal 1989 conferisce l’omonima fondazione guidata dai filantropi statunitensi Rhoda e Richard Goldman. Un riconoscimento che in 32 anni ha segnalato 206 protagonisti della battaglia globale per l’ambiente provenienti da 92 paesi rivelando molte criticità che affliggono altrettante zone della Terra. Lo ha spiegato con chiarezza Susie Gelman, vicepresidente della Goldman Environmental Foundation, durante la cerimonia dell’edizione 2021, celebrata on-line:

«Questi vincitori hanno tanto da insegnarci sul percorso da seguire e su come mantenere l’equilibrio con la natura, la chiave per la nostra sopravvivenza. Questi campioni ambientali ci ricordano cosa si può ottenere quando ci opponiamo al degrado ambientale. Non sono stati messi a tacere, nonostante i grandi rischi e gli ostacoli cui sono sottoposti. E nemmeno noi dobbiamo tacere, ci vuole l’impegno di tutti».

Ma chi sono dunque le sei figure premiate quest’anno? Ve le presentiamo qui sotto.

 

AFRICA | Gloria Majiga-Kamoto, Malawi

 

Gloria Majiga-Kamoto, attivista del Malawi, Africa
Gloria Majiga-Kamoto, attivista del Malawi, Africa, contro la plastica monouso

 

Preoccupata per il danno ambientale causato dal crescente inquinamento da plastica in Malawi, Gloria Majiga-Kamoto ha guidato un movimento di base a sostegno del divieto nazionale sulla plastica sottile monouso. Come risultato della sua campagna, nel luglio 2019, l’Alta Corte del Malawi ha confermato il divieto di produrre, importare e distribuire e utilizzare questo materiale.

Questo è il primo riconoscimento nella storia dl Goldman Prize per il Malawi.

 

ASIA | Thai Van Nguyen, Vietnam

 

Thai Van Nguyen
Thai Van Nguyen, in Vietnam, Asia, si batte per la tutela del pangolino minacciato dal bracconaggio

 

Thai Van Nguyen ha fondato “Save Vietnam’s Wildlife”, che ha salvato 1.540 pangolini dal commercio illegale di animali selvatici tra il 2014 e il 2020. Nguyen ha anche istituito la prima unità anti-bracconaggio del Vietnam, che dal 2018 ha distrutto 9.701 trappole per animali, smantellato 775 allevamenti illegali, confiscato 78 armi e arrestato 558 persone per bracconaggio, portando a un significativo calo delle attività illegali nel Parco Nazionale Pu Mat. I pangolini sono i mammiferi più trafficati al mondo nonostante un divieto di commercio internazionale. La forte domanda per la loro carne minaccia l’estinzione dei pangolini, tanto che tutte e otto le specie di pangolino sono nella Lista Rossa IUCN.

 

EUROPA | Maida Bilal, Bosnia ed Erzegovina

 

Maida Bilal
Maida Bilal in Bosnia ed Erzegovina, Europa, ha guidato una mobilitazione di donne contro due dighe sul fiume Kruščica

 

Maida Bilal ha guidato un gruppo di donne del suo villaggio in una mobilitazione di 503 giorni che ha portato cancellare i permessi per due dighe proposte sul fiume Kruščica nel dicembre 2018. I Balcani ospitano gli ultimi fiumi incontaminati d’Europa. Tuttavia, il boom dell’energia idroelettrica nella regione minaccia di danneggiare irreversibilmente migliaia di chilometri di corsi d’acqua.

Questo è il primo riconoscimento del Goldman Prize per la Bosnia ed Erzegovina.

 

ISOLE | Kimiko Hirata, Giappone

 

Kimiko Hirata
Grazie a Kimiko Hirata in Giappone sono stati cancellati i progetti di 13 centrali elettriche a carbone

 

Dopo il disastro nucleare di Fukushima del 2011, il Giappone è stato costretto ad abbandonare l’energia nucleare e, al suo posto, ha abbracciato il carbone come principale fonte di energia. Negli ultimi anni, la campagna di Kimiko Hirata ha portato cancellare i progetti di 13 centrali a carbone nel paese del Sol Levante. Queste centrali a carbone avrebbero rilasciato più di 1,6 miliardi di tonnellate di CO2 nel corso della loro vita. L’azione di Hirata ha permesso di eliminare l’equivalente delle emissioni prodotte da 7,5 milioni di autovetture ogni anno per 40 anni.

 

NORD AMERICA | Sharon Lavigne, Stati Uniti

 

Sharon Lavigne,
Sharon Lavigne, Stati Uniti, Nord America, ha bloccato la costruzione di un impianto inquinante per produrre materie plastiche lungo il Mississippi

 

Nel settembre 2019, Sharon Lavigne, un’insegnante di sostegno impegnata nella giustizia ambientale, è riuscita a bloccare la costruzione di un impianto per produrre materie plastiche da 1,25 miliardi di dollari lungo il Mississippi, a St. James Parish, in Louisiana. Lavigne ha organizzato la mobilitazione dei cittadini e organizzato delle proteste pacifiche a tutela della sua comunità prevalentemente afroamericana. L’impianto avrebbe generato ingenti quantità di di rifiuti pericolosi l’anno, in una regione già esposta ad agenti cancerogeni e inquinamento atmosferico.

 

CENTRO E SUD AMERICA | Liz Chicaje Churay, Perù

 

Liz Chicaje Churay
Liz Chicaje Churay, in Perù, America Latina, ha indotto il governo del suo paese e creare il Parco Nazionale di Yaguas che protegge 800mila ettari di foresta pluviale amazzonica

 

Nel gennaio del 2018, come risultato degli sforzi di Liz Chicaje Churay e dei suoi compagni, il governo peruviano ha creato il Parco Nazionale di Yaguas. Il nuovo parco, dalle dimensioni paragonabili a quelli di Yellowstone, protegge più di 800mila ettari di foresta pluviale amazzonica nella regione nord-orientale di Loreto. La sua creazione è un passo fondamentale nella conservazione della biodiversità del paese, salvaguardando migliaia di specie selvatiche rare e uniche e conservando torbiere ricche di carbonio e proteggendo i popoli indigeni.

 

 

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Anastasia Verrelli
Nata e cresciuta nella meravigliosa Ciociaria, sin da piccola sviluppa un amore smodato verso l'ambiente e il territorio. Durante gli anni di studi si avvicina sempre più al mondo del giornalismo, in particolare al giornalismo ambientale e culturale. Durante l'esperienza universitaria nel Dipartimento di Lettere dell'Università di Cassino contribuisce a far nascere la rivista Cassinogreen, oggi associazione con lo scopo principale di far avvicinare i giovani universitari e non solo al mondo green, di cui oggi è vicepresidente. Ha organizzato diversi webinar e seminari ospitando importanti esperti del settore. Nel 2020 inizia a collaborare come addetto stampa per l'ente territoriale del Gal Versante Laziale del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Laureanda magistrale in lettere moderne e studentessa di un master in Digital Communication, spera di migliorare le sue capacità comunicative per trasmettere ai suoi lettori lo stesso interesse per la sostenibilità.

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