Un felino in via d'estinzione

Una delle foto di Joel Sartore, parte di Photo Ark (Foto: YouTube)

Madrid, ecco Photo Ark, la mostra fotografica sugli animali in via d’estinzione

Come fosse un’Arca di Noé, a Madrid ha preso il via un’esposizione fotografica focalizzata sulle specie animali in via di estinzione. Un progetto di sensibilizzazione, probabilmente tra i migliori degli ultimi decenni

In occasione dell’Ora della Terra del 25 marzo, National Geographic, Disney+ e Movistar Plus+, hanno inaugurato Photo Ark, una mostra fotografica dal grande impatto visivo i cui protagonisti sono gli animali appartenenti a specie in via di estinzione e ad altre già scomparse. Creata dal prestigioso fotografo Joel Sartore, la mostra mira a sensibilizzare il pubblico di tutte le età sull’importanza di proteggere la fauna e la biodiversità globale del pianeta. L’esposizione, a ingresso gratuito presso l’edificio Movistar sulla Gran Vía di Madrid, era inizialmente visitabile solo fino al 2 maggio, ma per l’elevata affluenza registrata la sua permanenza nella capitale spagnola è stata prolungata fino al 15 dello stesso mese.

Una foto arca speciale

L’opera espositiva Photo Ark deriva dal progetto omonimo di Sartore, un archivio di 35.000 istantanee di 13.000 specie animali, frutto di 20 anni di lavoro. Alcune delle specie fotografate sono già scomparse, ma molte altre sono ad alto rischio di estinzione se non si prendono le misure necessarie, così, Sartore intende attirare l’attenzione delle generazioni presenti e future sulla minaccia di una sesta estinzione di massa e sulla necessità di proteggere l’ambiente e la sua biodiversità. Nel corso della sua carriera, il fotografo nordamericano ha infatti compreso che il linguaggio della fotografia è particolarmente utile al raggiungimento degli obiettivi di conservazione. Ha spiegato Jaime Rojo, fotografo, esploratore del National Geographic e ambasciatore della mostra a Madrid:

«L’uso di sfondi neutri e senza una scala di riferimento fa sì che un elefante o un bisonte abbiano più o meno lo stesso peso di una falena o di un coniglio. Questo è importante perché a volte nella conservazione della biodiversità diamo la priorità alle specie carismatiche come l’orso panda o l’orangutan, ma quelle che si stanno estinguendo a grande velocità sono quelle piccole».

Tra felini, rettili, uccelli e anfibi…

Delle migliaia di istantanee realizzate, il pubblico potrà ammirare una selezione di oltre settanta fotografie che riassumono perfettamente il lavoro e la volontà di Sartore. Ogni animale posa davanti alla macchina fotografica con naturalezza e un atteggiamento quasi umano, il che aiuta a cogliere la bellezza, la grazia e l’intelligenza di ognuno di questi animali, dai primati agli insetti, passando per grandi felini, uccelli, rettili e anfibi.
Il visitatore, proprio per enfatizzare questo aspetto, viene infatti accolto da pannelli espositivi che recitano:

«Quando guardiamo un animale negli occhi è facile realizzare che non siamo poi così differenti» e, a seguire, «Salvare le specie animali significa salvare noi stessi».

Guarda il video di Photo Ark

Le previsioni

La mostra stessa, la scomparsa di qualsiasi specie ha conseguenze che possono estendersi all’ecosistema o addirittura al mondo intero. Le previsioni sono preoccupanti. A questo proposito, esistono previsioni specializzate che affermano che entro il 2100 la metà delle specie del pianeta potrebbe essere scomparsa. Queste si basano sui dati forniti dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, che classifica più di 22.000 specie in pericolo, dalle rane alle farfalle, dai gorilla di montagna agli elefanti. Alcune ricevono attenzione e aiuto dai programmi di riproduzione, ma la maggior parte di quelle minacciate riceve poco o nessun aiuto. Come anticipato, la mostra include infatti anche una sezione dedicata alle specie ormai purtroppo scomparse o a quelle che, sebbene non siano estinte su carta, si trovano in una sorta di punto di non ritorno.

Ovvero tutte quelle che, colpevoli di non essere carismatiche quanto un panda, non ce l’hanno fatta.

La causa, a monte, è indubbiamente legata alle invasive attività antropiche, mentre a valle va però proprio ricercata nei ridotti investimenti nella loro conservazione, così come nelle attività investigative finalizzate a verificarne e monitorarne il numero di esemplari rimasti.

Specie in via d’estinzione

Per realizzare questa ‘Arca di Noè’ fotografica, Sartore ha girato il mondo alla ricerca delle specie più minacciate, in un viaggio che, ad oggi, ha toccato più di 50 Paesi.
Tra i tanti, particolare attenzione è stata giustamente posta alla Spagna, in quanto ospitante l’evento, e in generale alla Penisola Iberica, o meglio, alla sua lince e alla sua aquila imperiale. Entrambe queste specie evidenziano come il dialogo e gli accordi tra amministrazioni pubbliche, ONG e ricercatori, nonché l’investimento di fondi, siano fondamentali per la tutela della biodiversità. Basti pensare che nel 2000 erano rimaste appena 200 linci iberiche, rendendo all’epoca il felino in questione il più a rischio del pianeta. Oggi, invece, se ne contano circa 1.400. Lo stesso vale per l’aquila imperiale: all’inizio del nuovo millennio la sua situazione era estremamente grave, mentre ora è considerata ‘vulnerabile’. Due note positive che ricordano quanto invertire la rotta sia tanto possibile quanto urgente. Il mondo naturale ha indubbiamente le sue dinamiche e l’umanità ne fa parte. Condurre egoisticamente una specie all’estinzione potrebbe essere una di queste, così come dovrebbe però essere altrettanto fare di tutto per cercare di salvarla.

 

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Simone Valeri
Simone Valeri
Laureato presso l'Università degli studi di Roma "La Sapienza" in Scienze Ambientali prima, e in Ecobiologia poi. Attualmente frequenta, presso la medesima università, il corso di Dottorato in Scienze Ecologiche. Divulgare, informare e sensibilizzare per creare consapevolezza ecologica: fermamente convinto che sia il modo migliore per intraprendere la via della sostenibilità. Per questo, e soprattutto per passione, inizia a collaborare con diverse testate giornalistiche del settore, senza rinunciare mai ai viaggi con lo zaino in spalla e alle escursioni tra mare e montagna

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