Addio Bruno Latour, voce del pensiero ecologico contemporaneo

Pensatore iconoclasta, docente e ricercatore, fautore di un approccio critico alla modernità. Come Lovelock metteva in discussione la visione antropocentrica della natura. Aveva dichiarato recentemente: «Dobbiamo uscire dall’attuale sistema di produzione»

Filosofo, antropologo e sociologo, Bruno Latour, mancato ieri all’età di 75 anni, è stato uno dei più importanti pensatori francesi contemporanei, vincitore del premio Holberg nel 2013 e nel 2021 del premio Kyoto. Molti e vari i temi della sua ricerca.

 

 

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Conclusi gli studi di filosofia, svolse una ricerca antropologica in Costa d’Avorio, mentre divenne noto quando si occupò di filosofia della scienza, con Laboratory Life: The Construction of Scientific Facts pubblicato con Steve Boolgar (1979). Uno studio di approccio antropologico sul lavoro svolto in un laboratorio scientifico, in cui, secondo gli autori, l’insieme, troppo dispendioso per essere modificato, delle asserzioni condivise diventava la visione scientifica della realtà.

Latour ha poi profondamente analizzato e messo in discussione il concetto di modernità, toccando la questione dei diritti e della dominante e discutibile visione antropocentrica del mondo naturale, sulla scia di James Lovelock.

 

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Ricordiamo in particolare le conferenze raccolte in La sfida di Gaia. Il nuovo regime climatico (2020) e gli scritti contenuti in Essere di questa terra. Guerra e pace al tempo dei conflitti ecologici (2019) dedicati alla necessità di nuove visioni e alleanze per rispondere alle sfide dell’Antropocene: ad esempio, alla “crisi migratoria generalizzata” che ci interessa oggi tutti, indistintamente, poiché a causa dei mutamenti climatici la terra viene a mancarci sotto i piedi.

Comunicatore instancabile e ironico, si dedicò anche ad allestimenti artistici e teatrali collaborando con ricercatori e artisti.

Con il regista Frédérique Aït-Touati ad esempio, lavorò su progetti teatrali come il Gaia Global Circus (2013) e le lezioni-performance Inside (2017), utilizzando il teatro per dibattere su più temi, da argomenti scientifici al funzionamento della democrazia.

 

Guarda l’intervento di Bruno Latour al Lovelock Centenary conference (2019)

 

«Abbiamo bisogno non solo di modificare il sistema di produzione, ma di uscire da esso totalmente» ha detto in una intervista all’Observer nel 2020.

«Dovremmo ricordare che quest’idea di definire tutto in termini economici è nuova nella storia umana. La pandemia ci ha mostrato che l’economia è un modo molto ristretto e limitato di organizzare la vita e di decidere chi è importante e chi no».

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Francesca Santoro
Francesca Santoro
Laurea in comunicazione, specializzazione in marketing e comunicazione nel Non Profit. Per 15 anni mi sono occupata di comunicazione e formazione nell’ambito del consumo critico e del commercio equo, trattando temi quali l'impatto delle filiere a livello locale e globale su persone, risorse, territori, temi su cui ho anche progettato e condotto interventi nelle scuole. Dal 2016 creo contenuti online per progetti, associazioni, professionisti.

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