La locandina dell'incontro del progetto Bella Presenza

Bella Presenza, una bussola pedagogica nell’era Covid

È stato ed è, dall’inizio della pandemia, un lavoro concreto per costruire comunità educanti solide. Ora il progetto Bella Presenza, che ha coinvolto oltre 4000 minori, fa il punto della situazione, con un appuntamento online il 26 maggio alle 18  sulle sue pagine Facebook e Instagram. Interverrà anche la scrittrice Silvia Avallone

I lunghi mesi di alternanza tra scuola in classe e Dad hanno messo a dura prova la costruzione di comunità educanti solide, ma hanno aperto nuove opportunità e luoghi inediti dove fare educazione. Il progetto “Bella Presenza”, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, in tutti e tre i territori coinvolti (Campania, Piemonte e Toscana) e grazie alle diverse realtà protagoniste, ha reso possibile la costruzione di una progettazione condivisa, attraverso la creatività, l’impegno e un intenso lavoro di rete.

 

Per fare il punto sulle attività svolte in ambito educativo e sociale da due dei partner direttamente coinvolti nel progetto “Bella Presenza”, il 26 maggio alle 18 si terrà online, a cura della Fondazione Circolo dei lettori e del Laboratorio di Innovazione sociale Labins, un pomeriggio per riflettere, tra immagini e parole, sul percorso fatto e sulla strada da prendere, con l’obiettivo sempre chiaro di contrastare la povertà educativa e il rischio di fallimento dei percorsi formativi.

 

Patrizia Gugliotti è la referente per il Piemonte del progetto "Bella Presenza"
Patrizia Gugliotti è la referente per il Piemonte del progetto “Bella Presenza”

 

«Sin dall’inizio Bella Presenza ha messo la scuola al centro – spiega Patrizia Gugliotti, referente territoriale del Piemonte – consapevoli però che la scuola da sola non può affrontare la sfida educativa, e quindi lavoriamo per creare una rete con attori formali e informali, con un approccio cooperativo che è necessario per costruire una scommessa futura».

Un impegno concreto

In dialogo sulle piattaforme online del Circolo dei lettori la scrittrice Silvia Avallone, Simona Rotondi, vicecoordinatrice delle Attività istituzionali dell’Impresa Sociale Con i bambini e il regista Gabriele Vacis con la moderazione di Andrea Morniroli della Cooperativa Dedalus e del Forum Disuguaglianze e Diversità. Il pomeriggio sarà anche pretesto di lancio della piattaforma MICRO archivio digitale di testimonianze video delle storie di Bella Presenza, cuore pulsante dell’attività svolta dalla Fondazione Circolo dei lettori che ha invitato la comunità a porsi alcune domande fortemente esistenziali:

Cosa ti manca di più, cosa hai notato di bello, chi stai aiutando o per chi sei preoccupato dentro e/o fuori dalla tua famiglia, chi ti aiuta o si preoccupa per te in questo momento dentro e/o fuori la famiglia? Perché, per trovare la bellezza, abbiamo bisogno di storie.

 

La bellezza come bussola

“Bella Presenza” infatti pone al centro la “bellezza” intesa come “bussola” che orienta e illumina l’agire pedagogico educativo, consentendo, anche dentro le fragilità, di dissodare risorse e produrre convivenza e inclusione. Obiettivo del progetto è quello di trovare e valorizzare la “bella presenza” nascosta sia nelle storie scolastiche e familiari e nelle individualità di tanti giovani “scartati”, sia in territori prevalentemente spiegati attraverso le loro fragilità.

Dall’inizio delle sue attività, sui tre territori, Bella Presenza ha coinvolto oltre 4.700 minori, di cui oltre 800 con cittadinanza non italiana, 520 BES, DSA, circa 400 appartenenti a famiglie in povertà. Hanno inoltre partecipato alle attività circa 1.500 nuclei famigliari, 1.700 insegnanti e educatori, 170 operatori e 15 enti del terzo settore, esterni alla partnership.

A partire dallo scorso marzo la comunità scolastica ed educante è stata fortemente colpita e Bella Presenza si è assunto il compito di ripensarsi non solo per dare tutto il supporto possibile agli alunni e alunne più in difficoltà che rischiavano (e rischiano) di pagare il prezzo più alto, ma anche per “tenere la rotta” e la coerenza con il suo senso di fondo e cioè di essere dentro ad un’originalità riflessiva capace di legare le pratiche al cambiamento, di considerare i propri luoghi come laboratori in evoluzione, che “camminano domandando” e che in tale metodologia imparano, si modificano, propongono.

 

L’Aula dei Legami

In particolare nel periodo estivo, si è dato vita all’Aula dei legami, un intervento costruito su più luoghi, prevalentemente all’aperto in condizioni di sicurezza rispetto della normativa nazionale, regionale e locale con una serie di proposte ed opportunità che hanno avuto come finalità comune quella di tessere legami, relazioni, solidarietà e accompagnare i destinatari in questa fase di passaggio verso una diversa normalità, alla ricerca di un punto di incontro tra divertimento, gioco, attività didattica di potenziamento, socialità e comportamenti di cittadinanza da perseguire per la tutela della comunità.

L’Aula dei Legami ha portato anche ad un rapporto nuovo con le famiglie, che si è articolato anche in alcuni interventi di sostegno a necessità concrete, soprattutto per le famiglie di recente immigrazione che non avevano fatto in tempo a orientarsi nel mondo della scuola nel nostro paese per l’interruzione improvvisa a marzo.

«La pandemia – afferma Andrea Morniroli, coordinatore del progetto  – ci ha messo di fronte a crocevia in cui a seconda delle strade che prendono i processi educativi possono andare in due direzioni completamente opposte: una, timorosa e incapace di andare oltre il consolidato, è quella del mero contenimento e della riduzione dei danni. L’altra, coraggiosa e più interessante, investe invece sulla risposta all’emergenza come luogo dove allenarsi e sperimentare didattiche, tempi e luoghi di una scuola diversa. Non solo per gli alunni e le alunne più fragili ma partendo da loro per una scuola più bella per tutte e tutti. Bella Presenza, accetta il rischio di guardare e investire in quest’ultima direzione».

 

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