Ecogiustizia subito, una campagna per chiedere bonifiche necessarie

(Foto: Legambiente.it)

Ecogiustizia subito, una campagna per chiedere bonifiche necessarie

Sono numerose in Italia le aree abitate da bonificare. Le associazioni promotrici sollecitano la costituzione di un forum di progettazione partecipata per un piano di rigenerazione produttiva, nell’ottica della transizione ecologica, che crei nuovi posti di lavoro

Al via oggi 27 novembre, fino al 3 aprile 2025, la campagna nazionale itinerante di ACLI, AGESCI, ARCI, Azione Cattolica Italiana, Legambiente e Libera, Ecogiustizia subito: in nome del popolo inquinato. Sei tappe che toccheranno luoghi simbolo dell’ingiustizia ambientale e sociale. Si inizia oggi in Piemonte, nel luogo simbolo di Casale Monferrato, una delle aree degli stabilimenti ex Eternit dove l’amianto continua a mietere vittime.

In Italia sei milioni di persone vivono in aree inquinate da bonificare (dato ISS). Sono 42 i SIN (siti di interesse nazionale) in attesa di bonifica e ben 36.814 i SIR (siti di interesse regionale).

L’utilità delle bonifiche

Si tratta di aree produttive, dove le mancate bonifiche si accompagnano a un processo di de-industrializzazione che produce degrado ambientale e sociale. A un abitante su dieci di queste aree è negato il diritto alla salute, a un ambiente salubre e allo sviluppo sostenibile dei territori. Nelle zone industriali non risanate aumentano i casi di tumori e morti. Attivare un piano di risanamento può garantire questi diritti e portare anche a benefici occupazionali ed economici. Secondo una stima di Confindustria, un investimento di 10 miliardi di euro nelle bonifiche dei SIN potrebbe creare 200mila nuovi posti di lavoro. Lo Stato rientrerebbe di circa 4,7 miliardi di euro attraverso maggiori entrate fiscali e contributi sociali.

Chi inquina paghi

Il Bel Paese non applica la regola secondo cui i responsabili dell’inquinamento sono tenuti a sostenerne i costi, compresi quelli delle misure adottate per prevenire, ridurre e porre rimedio al degrado ambientale. È un principio fondamentale, fissato da direttive comunitarie e normative nazionali. La campagna nasce per promuovere la costruzione di un forum di progettazione partecipata per il futuro delle aree, che coinvolga in primis le comunità locali. Serve un piano di rigenerazione produttiva, nell’ottica della transizione ecologica, che crei nuovi posti di lavoro dell’economia verde.

Le associazioni chiedono impegni concreti e tempi certi per le bonifiche. Per questo nel tour verranno portate in primo piano le storie, le ferite ambientali e le conseguenze sulla salute dei cittadini.

«In Italia le mancate bonifiche sono un’emergenza nazionale di cui si parla poco e che va affrontata senza ulteriori rinvii. La politica e le istituzioni hanno sottovalutato questo problema, e nel frattempo ci sono milioni di cittadine e cittadini che hanno perso la speranza di futuro, tra inquinamento che permane e posti di lavoro che se ne vanno», dichiarano le associazioni a sostegno della campagna. «Serve una presa di coscienza collettiva ma anche un serio impegno da parte delle istituzioni nazionali, a cominciare dai ministeri dell’Ambiente e delle Imprese, e quelle regionali e locali».

Tutte le date della campagna itinerante

Dopo la prima tappa che si sta svolgendo oggi a Casale Monferrato le prossime tappe sarannpo: SIN di Taranto – 15 gennaio, Porto Marghera (VE) – 22 gennaio, Priolo, Augusta, Melilli e Siracusa – 12 febbraio, ex Caffaro di Brescia – 12 marzo,  SIN Napoli Orientale – 3 aprile.

 

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