Fahrenheit, il Mulino di Amleto_ph. A.Salvatore

Gli attori de Il Mulino di Amleto (Foto: Alessandro Salvatore)

Un percorso artistico che unisce teatro e letteratura aperto agli spettatori. È questo il progetto Fahrenheit #ArtNeedsTime, a   cura de Il Mulino di Amleto, realizzato con il sostegno del Bando TAPTorino Arti Performative 2020 della Città di Torino e in collaborazione con Fertili Terreni Teatro. La compagnia torinese è giunta alla  seconda fase del percorso iniziato con Cantiere Ibsen #ArtNeedsTime: un format innovativo e multidisciplinare, tra esperienza teatrale dal vivo, attivo coinvolgimento del pubblico e audience engagement, realizzato da ottobre 2019 a febbraio 2020.

 

 

 

“Se ti chiederanno cosa facciamo, tu risponderai: noi ricordiamo”: è stata questa frase, tratta dal libro Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, ad arrivare in soccorso alla Compagnia durante e dopo il lockdown in risposta a quale sia il ruolo dell’arte, della cultura e del teatro.

Ogni artista dell’ensemble de Il Mulino di Amleto  − Roberta Calia, Yuri D’Agostino, Francesco Gargiulo, Barbara Mazzi, Raffaele Musella, Angelo Maria Tronca, guidati dai registi Marco Lorenzi e Alba Maria Porto  − ha scelto un romanzo su cui lavorare a partire dalla domanda “Perché questo libro non deve essere dimenticato?”. 32 i titoli selezionati, da Dostoevskji a Melville. Iniziato in presenza, attori e spettatori insieme, con l’ultimo Dcpm il progetto ha proseguito con una nuova modalità su Google Meet con incontri per piccoli gruppi di spettatori.

 

 

Sono previsti nuovi eventi  il 4 dicembre (ore 18.30) e il 10 dicembre (ore 19). Quest’ultimo appuntamento è inserito nel format Apriamo le Stanze di Fertili Terreni Teatro. Le serate conclusive di restituzione del lavoro svolto avranno luogo sul canale FB del Mulino di Amleto il 12 e 13 dicembre (ore 19) in collegamento da San Pietro in Vincoli. Il progetto ha previsto la partecipazione degli spettatori che hanno potuto seguire le prove e contribuire attivamente al processo creativo non finalizzato alla creazione di uno spettacolo ma ad azioni concrete che possano riavvicinare lo spettatore allo spazio/luogo teatro, cercando di lavorare su un vuoto culturale sempre più dannoso che si sta espandendo nel nostro paese.

Anche lo spettatore è stato ed è invitato a portare un suo romanzo “da non dimenticare”, per difenderlo e per spiegare le ragioni per le quali non debba essere bruciato o dimenticato, leggerne una parte ad alta voce in modo tale che quel libro si possa salvare dalle fiamme, così come in “Fahrenheit 451”.

Questa esperienza artistica  ha rappresentato per gli attori della compagnia, nonostante il periodo incerto e faticoso, una possibilità per continuare il proprio training che si è aperto ad incursioni del pubblico il quale ha potuto assistere e intervenire nel processo creativo. Partendo sempre dalla domanda centrale del processo “Quale è il libro che vorresti non fosse mai dimenticato o bruciato?”, è stato chiesto agli spettatori di condividere le loro risposte sui social e dal vivo, di portare il “loro” libro fisicamente negli spazi teatrali così da creare delle vere e proprie librerie condivise.  Sono previste anche azioni urbane di diffusione della lettura in cui i libri sono stati disseminati in zone della Città (che quest’anno causa l’emergenza sanitaria non ha potuto svolgere le manifestazioni Portici di Carta e il Salone del Libro) e in alcuni luoghi quali ad esempio palazzi e condomini.

 

 

 

Gli incontri, della durata di circa 1 ora, sono gratuiti con prenotazione obbligatoria. Ci si può iscrivere a uno o a più di essi.
Per informazioni e iscrizioni: [email protected]

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Sapereambiente è una rivista d'informazione culturale per la sostenibilità. Direttore responsabile: Marco Fratoddi. In redazione: Valentina Gentile (caporedattrice), Sarah De Marchi, Roberta Sapio, Adriana Spera. È edita da Saperenetwork, società del gruppo Hub48 di Alba (Cn). Stay tuned 😉

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