Famiglia e altri ideali. I valori degli italiani nella Giornata del Lascito solidale
Una ricerca promossa dal Comitato Testamento Solidale e realizzata da istituto Walden Lab-Eumetra ha fotografato i riferimenti valoriali più importanti e l’evoluzione della solidarietà in Italia
Onestà, rispetto degli altri, famiglia, rispetto delle regole e dallo spirito di generosità. È la top five dei principali valori che gli italiani dichiarano di aver ricevuto dalla famiglia e reputano cardine nella propria vita. Quando si chiede loro di sceglierne uno prevalente su tutti, gli italiani indicano al primo posto la famiglia (25%) seguito di poco dall’onestà (23%). E, a prescindere da quale sia quello più importante, la quasi totalità degli abitanti del Belpaese (97%) è concorde nel dichiarare che ci sono sicuramente valori tramandati dalla famiglia che si sono rivelati fondamentali nella propria vita. Quando si parla, poi, di valori scoperti sulla base della personale esperienza, nel corso della propria vita, emergono le nuove sensibilità, traccia del cambiamento culturale più recente: la parità di genere e il rispetto della natura sono entrambi al 23%, seguiti da cultura e conoscenza (22%), amicizia e rispetto del diverso (entrambi al 19%).
È quanto emerge dall’indagine “Valori, donazioni e lasciti solidali” realizzata da Walden Lab-Eumetra per il Comitato Testamento Solidale su un campione rappresentativo di italiani di 25+ anni (circa 46,5 milioni, in base ai dati Istat). I risultati della ricerca sono stati presentati mercoledì a Roma, nell’ambito dell’evento dal titolo “Lascito Solidale – Un ponte tra passato e futuro” organizzato dal Comitato Testamento Solidale, con il patrocinio e la collaborazione del Consiglio Nazionale del Notariato, in occasione della Giornata internazionale del Lascito Solidale, che ricorre oggi, 13 settembre.
La presentazione dell’indagine
Un panel di esperti ha fatto il punto sullo stato della solidarietà in Italia a partire proprio da quanto emerso dalla ricerca. Nella prima parte dell’evento, in cui sono stati presentati i risultati della ricerca “Valori, donazioni e lasciti solidali”, sono intervenuti Rossano Bartoli, Portavoce del Comitato Testamento Solidale; Paolo Anselmi, Fondatore e Presidente di Walden Lab e Docente di Marketing Sociale presso l’Università Cattolica di Milano e Flavia Fiocchi, Consigliere Nazionale del Notariato con delega al Notariato per il sociale. Nella seconda parte, durante il talk “Lascito solidale: Un ponte tra passato e futuro”, sono intervenuti Emanuela Di Pietro, Presidente del Comitato Testamento Solidale; Luca Vallario, Psicologo, Psicoterapeuta, Didatta Collegio Europeo di Scienze Psicosociali (ECOPSYS) – Napoli e Docente Associazione per la Ricerca in Psicoterapia Cognitivo Interpersonale (ARPCI), Roma e Paolo Apolito, Antropologo, Università Roma Tre. L’evento è stato moderato della giornalista Francesca Romana Elisei.
I risultati
La famiglia, cellula costitutiva della società italiana, si conferma inamovibile dal vertice della piramide: è il primo tra i valori che gli italiani dicono di aver ereditato ed è prima anche nel ruolo di tutela e promozione dei valori stessi per il 75% degli italiani, che la reputano il soggetto che più si sta impegnando in questa missione. Subito dopo la famiglia, troviamo il Terzo Settore insieme alla scuola, entrambi al 65%. La gerarchia dei valori cambia poco anche se si pensa a quelli da trasmettere ai discendenti e alle future generazioni: nelle prime cinque posizioni ritroviamo l’onestà (39%), il rispetto degli altri (36%) e, ancora, la famiglia (30%), seguiti dal rispetto delle regole (22%) e dalla generosità (21%).
Mentre la gentilezza viene riconosciuta come valore ricevuto in eredità dal 14%, scoperto con l’esperienza dal 17% e da tramandare ai posteri dal 19%, e si attesta come l’unico valore in crescita nelle tre domande.
Se si chiede poi agli italiani, quale simbolo del nostro mondo vorrebbero lasciare a chi verrà dopo di noi, mentre 6 su 10 non riescono a indicare un oggetto che rappresenti i valori importanti, tra coloro che rispondono – il 41% – è elevato il numero di coloro (108) che fanno riferimento a un valore o una qualità e non a un oggetto/prodotto: tra i più citati il rispetto, l’onestà, la pace, la sincerità, la conoscenza, l’unità della famiglia, la libertà, l’amore. Ma c’è anche chi cita un oggetto “materiale”: tra i più gettonati, libri, elementi naturali come alberi e fiori, la casa di famiglia, un simbolo religioso come un crocefisso o un testo sacro, oggetti con un elevato valore simbolico (la bandiera italiana, la Costituzione/il Codice Civile, il fazzoletto scout…) o con un valore affettivo/familiare (un orologio, un bracciale, un quadro).
Il ruolo del non profit
Spostandoci dalla dimensione individuale a quella collettiva, chi potrebbe rendere migliore la società? Gli italiani non hanno dubbi: in primo luogo i cittadini (88%) e il Terzo settore (87%), seguiti da enti locali (84%), Europa (80%), mass media e governo (entrambi al 79%), PMI (77%) e grandi imprese (76%), Chiesa (73%) e infine banche (67%). Ma passando dal potenziale al reale, chi lo sta concretamente facendo? Qui il Terzo settore torna prepotentemente primo con il 77%, con un profondo distacco da tutti gli altri attori: Chiesa (48%), cittadini (47%), Europa (42%), PMI (41%), enti locali (39%), mass media (34%), grandi imprese (33%), governo (27%) e infine banche (22%). Nel gap tra aspettative e percezioni, dunque, l’unico attore che mantiene una coerenza di posizione è il Non Profit.
La conoscenza del Lascito solidale cresce del 12% in 5 anni
Guardando alla propensione degli italiani a fare testamento, per 7 su 10 si tratta ancora di un tema lontanissimo: nel 2024 stabile e maggioritaria è la percentuale di chi è decisamente contrario (71% vs 72% nel 2023), così come resiste quel 18% che lo ha già fatto o è intenzionato a farlo (19% nel 2023). Ma continua ad aumentare la conoscenza del lascito solidale, cresciuto di ben 12 punti percentuali in 5 anni. In concreto, sono 6,3 milioni gli italiani (24% degli over 50) che hanno un orientamento positivo verso il lascito solidale: il 2%, più di mezzo milione di individui, ha già previsto un lascito nel proprio testamento, ma soprattutto cresce in modo significativo (dal 19% al 22%, pari a oltre 5,7 milioni di persone) la percentuale di quanti si dichiarano propensi a prenderlo in considerazione. Per il restante campione, il 30% è indeciso (35% nel 2023) e il 46% è sfavorevole (44% nel 2023). Il lascito si conferma un “affare di famiglia”: 7 italiani su 10 coinvolgerebbero i parenti più stretti nella scelta (68%) e solo il 18% dichiara che prenderebbe questa decisione da solo.
Solidarietà in risposta all’incertezza
«I dati ci raccontano come, in uno scenario di crescente incertezza, il Terzo Settore goda di grande fiducia tra gli italiani, che gli riconoscono un ruolo veramente decisivo nella costruzione di una società migliore – dichiara Rossano Bartoli, Portavoce del Comitato Testamento Solidale e Presidente della Lega del Filo d’Oro – Sono notizie che ci lasciano ben sperare: è indubbio come le organizzazioni del Terzo Settore svolgano un ruolo cruciale in molte aree dove spesso le istituzioni non riescono ad arrivare, offrendo supporto e servizi essenziali a comunità e individui in difficoltà. Il loro impegno quotidiano per il bene comune, la loro capacità di rispondere rapidamente alle emergenze sociali e di innovare nelle soluzioni sono elementi che contribuiscono significativamente alla costruzione di una società più equa e solidale. Siamo consapevoli che il lascito solidale continua ad essere scelto solo da una minoranza di italiani. Tanti italiani in più rispetto al passato, però, ora sanno che esiste questa forma di solidarietà»
Il Comitato Testamento Solidale, nato nel 2013, è impegnato nel coinvolgimento del mondo del Non Profit in importanti attività di studio del settore, di informazione e di sensibilizzazione.
Attualmente il Comitato conta 28 associazioni aderenti. Tra le più recenti iniziative, la serie podcast “La mia eredità” racconta i gesti di chi sceglie di fare la propria parte per consegnare un futuro migliore alle nuove generazioni. Al centro delle otto puntate del podcast, realizzato in collaborazione con VITA, c’è il desiderio umanissimo di lasciare una traccia del proprio passaggio e il racconto delle opere straordinarie che si realizzano quando questo desiderio incontra la solidarietà. Le puntate sono disponibili sul sito www.vita.it e su tutte le principali piattaforme di fruizione di podcast.
Per saperne di più
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