Franco Basaglia, una mostra a Latina celebra “l’impossibile che diventa possibile”
Da sabato 30 novembre presso lo spazio Comel della cittadina del basso Lazio fino a domenica 15 dicembre, gli artisti del Collettivo MonteMario rendono omaggio al grande psichiatra a cui si deve la chiusura dei manicomi in Italia
Inaugura a Latina sabato 30 novembre, presso lo Spazio Comel, l’ultima tappa del viaggio Tra Ragione e Follia, un progetto del Collettivo degli Artisti di MonteMario che ha celebrato il Centenario della nascita di Franco Basaglia portando in giro per l’Italia le sue frasi e il suo pensiero. L’opera collettiva composta da 15 teli è stata realizzata da altrettanti artisti sotto la guida dell’antropologa Dafne Crocella. Un lavoro che si inserisce all’interno di un più ampio progetto del Collettivo nato nel 2019 e legato alla Legge 180, nota Legge Basaglia, che nel 1978 ha decretato la chiusura dei manicomi in Italia.
La Mostra
«Una società per dirsi civile dovrebbe accettare tanto la ragione quanto la follia», sosteneva Franco Basaglia quando negli Anni Settanta portava avanti la sua battaglia per la chiusura dei manicomi. Un progetto che poteva sembrare utopico perché certo la convivenza tra ragione e follia è una sfida impegnativa per qualsiasi società. Oggi, a un secolo dalla nascita di Franco Basaglia, il manicomio-lager è ormai chiuso e al suo posto traballano tentativi, più o meno risolutivi, più o meno illuminati, più o meno economicamente sostenibili, di una sana convivenza tra ragione e follia. Tentativi che vanno dagli ospedali psichiatrici giudiziari, non troppo diversi dai manicomi di 50 anni fa, alle certamente più serene comunità terapeutiche, alle svariate, ma insufficienti, strutture diurne di salute mentale. Risposte che troppo spesso sovraccaricano le già provate famiglie dei pazienti psichiatrici.
Il Collettivo degli Artisti di MonteMario che ogni anno, per la ricorrenza della firma della Legge Basaglia, celebra le Giornate Basagliane con una mostra-progetto dedicata ai temi del disagio psichiatrico, ha scelto quest’anno di lavorare sui testi basagliani per omaggiare il pensiero dello psichiatra-filosofo.
Nasce così, per il centenario della nascita di Franco Basaglia, una mostra che è un incontro tra parole e colore, quasi a simboleggiare l’incontro tra pensiero razionale e immaginazione, tra ragione e sragione.
Da Bologna a Latina
Le artiste e gli artisti hanno preparato dei grandi teli, tovaglie o lenzuola, provenienti da storie di vissuti personali che sono stati appesi lungo le strade di borghi, in giardini, in piazze fino all’interno dell’ex ospedale psichiatrico di Bologna, e ora anche allo Spazio Comel di Latina. Una mostra che è stata invitata e accolta in festival, rassegne e alla biennale di arte tessile mostrandosi in ogni occasione portatrice di messaggi e riflessioni di cui si sentiva il bisogno e inserendosi nel territorio potenziandolo. Il lavoro è nato da uno studio dei testi basagliani dai quali le artiste e gli artisti hanno estrapolato alcune frasi iconiche per poi ricamarle, cucirle a patchwork, dipingerle o semplicemente scriverle sui teli che compongono la mostra, invitando l’osservatore a raccogliere suggestioni, frammenti di pensiero, sussurri ed eco. Ci si potrà soffermare su ogni singola frase, cercando di coglierla nella sua compiutezza, o lasciarsi avvolgere dal coro di voci che racconta il pensiero basagliano, e con esso il sentire di un’epoca.Lavorando con un approccio antropologico e muovendosi in prossimità dell’ex Manicomio romano Santa Maria della Pietà, il Collettivo degli Artisti di MonteMario, sotto la curatela dell’antropologa Dafne Crocella, ha portato avanti negli anni uno sguardo di indagine sul territorio che è diventato presto ricerca concettuale sui temi del disagio psichiatrico, della storia del manicomio in Italia, dei passi della Legge Basaglia e del pensiero basagliano.
Il Collettivo degli artisti di Monte Mario
Nato nel 2019 nel Padiglione 31 del Santa Maria della Pietà, nel contesto di occupazione dell’ex Lavanderia, il Collettivo Artisti di MonteMario, ha inizialmente lavorato ed esposto in questi luoghi, celebrando in prossimità del 13 maggio, ricorrenza della firma della Legge Basaglia, le Giornate Basagliane. In seguito allo sgombero dell’associazione Ex Lavanderia dal Padiglione 31 le mostre si sono andate muovendo sul territorio invitate inizialmente in realtà periferiche romane, poi in festival, rassegne, biennali, ex ospedali psichiatrici e spazi espositivi sul territorio nazionale. Ogni anno, in occasione delle Giornate Basagliane il Collettivo crea una mostra artistica per veicolare tematiche inerenti il pensiero basagliano declinandole secondo angolazioni diverse.
Perché le lenzuola
Il Collettivo degli Artisti di MonteMario, ricollegandosi al luogo in cui è nato, ha scelto il supporto delle lenzuola per riportare il pensiero basagliano. Un riferimento ai panni che entravano in Lavanderia ogni giorno. Lenzuola sporche e cariche di sofferenze difficili da raccontare, quotidianamente sbiancate per essere pronte a uscire nuovamente. Panni sistematicamente privati di ogni memoria, omologati e resi indistintamente candidi. Ogni traccia di sudore, lacrime e sangue, ogni sindone più o meno sacra, ogni impronta di sogni notturni e deliri diurni veniva puntualmente negata. Puntualmente le lenzuola uscivano dalla lavanderia senza memoria, pronte a raccogliere gli stessi errori e le stesse sofferenze da cui erano state pulite. E da questa riflessione si muove anche l’adagio dei “panni sporchi” che vanno lavati “in casa” incoraggiando la non condivisione di sofferenze comuni al genere umano, il silenzioso e faticoso occultamento delle diversità meno compatibili con la nostra società, e con esso il processo di stigmatizzazione del malato psichiatrico, del fragile. Scegliendo di trascrivere sulle lenzuola il pensiero di Basaglia le artiste e gli artisti del collettivo si sono posti in ascolto dei pensieri notturni e del vagare di una mente capace di empatizzare con la sofferenza degli incompresi, una mente che ogni sera portava a letto immagini di sofferenza e disumanizzazione e che si interrogava sul percorso da seguire per uscirne, per rendere possibile l’impossibile.
Rendere possibile l’impossibile
Ogni tappa del progetto Tra Ragione e Follia ha presentato la mostra consegnandole un titolo diverso, quasi a voler sottolineare la complessità del pensiero basagliano e i molteplici spunti di approfondimento che offre. «Abbiamo dimostrato che l’impossibile diventa possibile», esordì Franco Basaglia il 28 giugno del 1979 a Rio de Janeiro in quelle che passeranno alla storia come Conferenze Brasiliane.
Il Collettivo ha scelto di chiudere l’anno del Centenario di Basaglia con una mostra che porti questa frase nel titolo.
Una frase che segna la fine del percorso dello psichiatra-filosofo ma che al tempo stesso segna un inizio, e assume la forma di una sorta di eredità intellettuale che Basaglia ci lascia e che invita la mente a spingersi oltre. Nella sfera dell’immaginazione, in quel potere della mente spesso attribuito ai folli, è contenuta la spinta alla sperimentazione e alla presa in considerazione della possibilità di trasformare il reale. Ciò che consideriamo dato immutabile si mostra allora plasmabile e l’impossibile diventa possibile. Questo forse è l’insegnamento che Basagli ha ricevuto dal “mondo dei matti” e che ci ha lasciato come eredità.
Gli orari e gli artisti
La mostra a Latina è aperta tutti i giorni dalle 17.00 alle 20.00 e chiuderà domenica 15 dicembre. Il progetto proseguirà anche nel 2025 con una prima tappa nell’ex manicomio di Arezzo ed è disponibile, su appuntamento, per ulteriori mostre. I teli sono stati creati da Angelica Balducci, Antoanetta Marinov, Antonella Fiorillo, Chiara Amici, Claudia Balboni, Daniela Di Mase, Francesca Lu’,Gabriele Scocco, Lola Poleggi, Mela Wayfinder, Mirellla Rossomando, Nina Razzaboni, Paola Marinelli, Silvia Capiluppi, Triana Ariè.
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