Il lascito solidale è uno strumento per dare una risposta concreta al senso di responsabilità verso chi verrà dopo di noi

Lasciare traccia, un libro di riflessioni e storie sul testamento solidale

Nell’e-book “Lasciare traccia”, il Comitato Testamento Solidale ha raccolto testimonianze e pensieri di persone e organizzazioni sul valore del lascito solidale. E sul ruolo, sempre più importante, del Terzo Settore come attore che può rispondere alle urgenze crescenti della società

Cosa ci aspettiamo dal futuro? E, soprattutto, quale futuro desideriamo per le prossime generazioni?

Questa riflessione ha condotto il Comitato Testamento Solidale a lanciare un appello sull’importanza del lascito solidale come strumento concreto per contribuire, oltre i nostri limiti personali di spazio e tempo, a costruire una società migliore di quella attuale. Nell’instant book “Lasciare traccia”, il Comitato Testamento Solidale ha raccolto riflessioni e testimonianze sull’importanza del Terzo Settore e, in particolare, su quanto si possa fare per chi verrà dopo di noi attraverso un lascito solidale.

 

Rossano Bartoli, portavoce del Comitato Testamento Solidale e presidente Lega del Filo d’oro

«Nonostante il periodo buio che stiamo vivendo, non dobbiamo abbandonare l’idea di poter fare della nostra vita qualcosa di straordinario – afferma Rossano Bartoli, portavoce del Comitato e presidente della Lega del Filo d’oro – Non si tratta soltanto di un’eredità materiale, ma anche morale, un solco per chi resta, un esempio nobilissimo di solidarietà verso le generazioni future».

E le organizzazioni del Terzo Settore hanno saputo individuare bisogni non colmati dalle altre istituzioni, sperimentando risposte spesso innovative e in tempi molto brevi. Leggiamo infatti nel Piano di Azione per l’Economia Sociale dell’UE – adottato dalla Commissione Europea il 9 dicembre 2021: «Ogni giorno quasi 2,8 milioni di entità dell’economia sociale in Europa offrono soluzioni concrete e innovative alle sfide cruciali che stiamo affrontando. Esse creano e mantengono impieghi di qualità, contribuiscono all’inclusione sociale e nel mercato del lavoro dei gruppi svantaggiati e all’eguaglianza di opportunità per tutti, perseguono uno sviluppo economico e industriale sostenibile, promuovono la partecipazione attiva dei cittadini in seno alle nostre società, svolgono un ruolo rilevante nei sistemi di welfare europei e rivitalizzano le aeree rurali e spopolate».

 

 

In Italia i donatori sembrano dare grande credito agli Enti non profit. Nel 2020, ad esempio, gli italiani hanno dato prova della loro generosità: uno su tre ha fatto almeno una donazione per l’emergenza Covid, sebbene solo la metà di questi abbia l’abitudine a donare in maniera continuativa (Rapporto annuale “Noi doniamo”). Anche il sondaggio “Gli italiani e la solidarietà ai tempi del coronavirus”, promosso dal Comitato Testamento Solidale e condotta da Walden Lab dal 17 al 21 giugno 2021, confermava che il 70% degli italiani ha fatto almeno una donazione a un ente benefico nella vita e la pandemia ha ulteriormente sollecitato questa spinta altruistica.

In quella ricerca la tendenza a ricorrere al lascito solidale risultava in crescita. Vedremo il 13 settembre prossimo, in occasione della Giornata internazionale del lascito solidale, i risultati del nuovo sondaggio WaldenLab sulla propensione alla solidarietà, anche post mortem.

 

Leggi anche
Se la solidarietà supera l’incertezza. La ricerca del Comitato Testamento Solidale

 

Del Comitato Testamento Solidale fanno parte 25 organizzazioni non profit – ActionAid, AIL, AISM, Aiuto alla Chiesa che Soffre Onlus, Amnesty International, Amref, Associazione Luca Coscioni, CBM, Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, Fondazione Don Gnocchi, Fondazione Humanitas per la Ricerca, Lega del Filo d’Oro, Mission Bambini, Fondazione Operation Smile Italia Onlus, Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus, Progetto Arca, Fondazione Telethon, Fondazione Umberto Veronesi, Greenpeace, Istituto Pasteur Italia, Save the Children, UICI, Università Campus Bio-Medico di Roma, Unicef e Vidas.

Saperenetwork è...

Redazione
Sapereambiente è una rivista d'informazione culturale per la sostenibilità. Direttore responsabile: Marco Fratoddi. In redazione: Valentina Gentile (caporedattrice), Sarah De Marchi, Roberta Sapio, Adriana Spera. È edita da Saperenetwork, società del gruppo Hub48 di Alba (Cn). Stay tuned 😉

Sapereambiente

Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!


Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella di posta per confermare l'iscrizione

 Privacy policy


Parliamone ;-)