L'appello del Wwf a Palazzo Chigi (Foto: Wwf.it)

Rinviata a data ignota l’approvazione della Nature Restoration Law. L’appello del Wwf

Dopo l’accordo raggiunto a novembre dagli ambasciatori degli Stati membri e l’approvazione della maggioranza degli eurodeputati a febbraio, il voto finale, da parte del Consiglio europeo, è saltato. Ma il ripristino della natura va nella direzione della sicurezza dei cittadini, ricorda il Wwf, che si rivolge al Governo italiano insieme a 147 scienziati e naturalisti

Doveva essere una formalità. Invece l’approvazione definitiva della legge sul ripristino della natura non c’è stata. Venerdì, nella riunione degli ambasciatori della Ue (Coreper) è mancata la maggioranza per l’approvazione definitiva. Al parere contrario di Italia, Olanda, Svezia e Polonia si era infatti aggiunto quello dell’Ungheria, decisivo considerando l’astensione di Austria, Belgio e Finlandia. Con questi numeri la votazione della legge non è stata inserita nell’ordine del giorno del Consiglio europeo di ieri.

Approvata dal Parlamento europeo con ampia maggiornaza appena un mese fa, la Nature Restoration Law stabiliva l’obiettivo di ripristinare almeno il 20% delle zone terrestri e marine dell’UE entro il 2030 e tutti gli ecosistemi entro il 2050.

 

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Ora si rischia un rinvio indefinito. Sottolinea il Wwf che «in gioco ci sono la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico, la difesa da inondazioni, incendi e desertificazione, la qualità dell’acqua e dell’aria. In altre parole, in gioco c’è la anche la sicurezza di tutti i cittadini europei».

Mitigazione climatica, sostenibilità ambientale ed economica

La Commissione europea già nel 2022 evidenziava come «Gli investimenti nel ripristino della natura aggiungono da 8 a 38 euro di valore economico per ogni euro speso, grazie ai servizi ecosistemici che supportano la sicurezza alimentare, la resilienza e la mitigazione degli ecosistemi e del clima e la salute umana. Inoltre, aumenta la natura nei nostri paesaggi e nella nostra vita quotidiana, con benefici dimostrabili per la salute e il benessere, nonché valore culturale e ricreativo». La “conversione” comporterebbe nel breve periodo dei processi di adattamento economici e produttivi, come emerso con le proteste dei trattori, da gestire e supportare. Processi temuti dalle forze politiche che si oppongono al cambiamento. Come ha scritto il Wwf «nonostante l’ampio sostegno dei cittadini, del Parlamento europeo, degli scienziati, delle imprese e di 19 Stati membri, la NRL è tenuta in ostaggio da manovre politiche dell’ultimo minuto».

 

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Con l’appoggio di 147 fra scienziati e naturalisti Il Wwf ha lanciato un appello al Governo italiano intitolato “Un sì per la Nature Restoration Law è un sì anche per la sicurezza di tutti i cittadini europei”. Ecco una parte del testo:

Chiediamo un “sì” che riconosca la piena validità dell’approccio “One Health”, tenendo conto delle inscindibili connessioni tra la salute degli esseri umani e quella delle altre specie animali e vegetali e dell’ambiente in cui viviamo. Non può esserci uomo senza natura.

Chiediamo un “sì” che permetta alla natura di difenderci con efficacia dalle emergenze climatiche e da quelle pandemiche in un contesto in cui la comunità internazionale è chiamata ad affrontare crisi sempre più gravi e urgenti.

Per saperne di più e per firmare l’appello:

https://www.wwf.it/cosa-puoi-fare-tu/petizioni/appello-restoration-law/#form_petition_form

 

 

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