La decima edizione degli Stati generali della green economy si tiene ancora una volta a Ecomondo

La decima edizione degli Stati generali della green economy si tiene ancora una volta a Ecomondo

#Statigreen, l’Italia locomotiva d’Europa per la transizione ecologica

«Fare della neutralità climatica una leva di Green Deal, per superare la recessione». La relazione introduttiva di Edo Ronchi agli Stati generali per la Green Economy fotografa la realtà italiana e valorizza le possibilità di rilancio economico verso gli obiettivi Ue al 2030

«L’Italia non deve perdere questa occasione: deve puntare, con più decisione, a far parte delle locomotive europee della green economy. Vincendo la sfida della neutralità climatica con un’economia decarbonizzata e competitiva, capace di generare maggior occupazione e un miglior benessere, si costringerà anche la Cina e gli altri paesi ritardatari, ad inseguire».

Così Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, nella relazione introduttiva agli Stati generali della green economy, pronunciata ieri mattina all’interno della fiera Ecomondo-Key Energy in corso a Rimini L’evento è organizzato dal Consiglio Nazionale della Green Economy, composto da 68 organizzazioni di imprese, in collaborazione con il Ministero della Transizione Ecologica e la Commissione europea e con il supporto tecnico della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.

 

Edo Ronchi
Edo Ronchi, presidente della Fondazione Italiana Sviluppo Sostenibile

 

Nonostante il focus sull’economia italiana, Ronchi non ha mancato di ricordare gli equilibri internazionali, a breve in gioco nella Cop26 di Glasgow

«Il successo della Cop 26 dipende dal consolidamento dell’alleanza dei Paesi che si stanno impegnando per la neutralità climatica, guidati dall’Europa e dagli Stati Uniti: l’alleanza di coloro che, non senza difficoltà, stanno facendo della neutralità climatica una leva di Green Deal, per superare la recessione causata dal Covid».

La neutralità climatica per rilanciare i settori produttivi

Gli Stati generali della Green Economy, per adeguarsi agli obiettivi europei 2030, avanzano per il nostro paese proposte chiare e stringenti, una vera e propria roadmap. Prima di tutto, l’approvazione di una legge a tutela del clima al fine di accelerare nelle misure per la neutralità climatica, il raddoppio delle rinnovabili dal 20 al 40% e il taglio dei consumi di combustibili fossili del 40% al 2030 e il coinvolgimento delle città nel raggiungimento dei target climatici, con una più veloce decarbonizzazione dei trasporti e i necessari investimenti sul trasporto pubblico locale, disincentivi all’uso dell’auto nelle città e una legge quadro per promuovere la mobilità condivisa.

cover relazione di Edo Ronchi

Poi, la roadmap prevede il potenziamento dell’economia circolare e del riciclo attraverso il sostegno, con il 50% delle risorse del PNRR, della progettazione e dell’innovazione di processi produttivi e di prodotti circolari e la promozione dell’uso di materiali riciclati, il sostegno della transizione ecologica dell’agricoltura. Essenziali inoltre, l’approvazione della legge per la tutela del suolo e una maggiore tutela e valorizzazione del capitale naturale e il recupero del ritardo nella digitalizzazione per sostenere la transizione ecologica.

L’Italia nella Relazione sullo stato della Green Economy

Come ogni anno la a Relazione sullo stato della Green Economy scatta una fotografia dell’Italia green. Vediamo i punti principali.
Gas Serra e cambiamento climatico. Le emissioni di gas serra nell’anno della pandemia sono diminuite di circa il 9,8% ma sono di nuovo in crescita nel 2021. Per adeguarsi al nuovo obiettivo europeo (riduzione del 55% al 2030) l’Italia deve tagliare le proprie emissioni del 26,2, diminuendole ogni anno, per 10 anni, del 2,6%. Intanto gli eventi estremi connessi alla crisi climatica sono stati quasi 1.300 nel 2020, a fronte di meno di 400 nel 2011.

 

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Rinnovabili ed energia. Nel 2020 in Italia il consumo da fonti rinnovabili è leggermente diminuito, 0,4 Mtep in meno del 2019. In particolare calano le rinnovabili termiche e si fermano quelle nei trasporti (a un valore più basso che nel 2012). Crescono dell’1% le rinnovabili elettriche ma conappena 800 MW di nuovi impianti realizzati. Il target europeo ci chiede un aumento di 6.000 MW all’anno per i prossimi 10 anni. Intanto la riduzione del consumo di energia del 9,2% nel 2020 in linea con il calo del Pil (-8,9%), conferma che la crisi economica legata alla pandemia ha causato la contrazione dei consumi.

 

Guarda il video della Relazione 2021 sullo stato della green economy

 

Più città green. In vista della Cop26 di Glasgow, per promuovere un nuovo protagonismo delle città per il clima e sostenere un rinnovamento del Patto dei Sindaci aggiornato ai target al 2030 e al 2050, lo scorso 8 luglio è stata presentata dal Green City Network “La Carta delle città verso la neutralità climatica” che ha già ricevuto le adesioni di oltre 45 città italiane. Si stima, infatti, che due terzi delle emissioni globali di gas serra si producano nelle città.

Economia circolare, buone le prestazioni italiane. Nel 2020 ci siamo classificati primi tra Paesi europei per produttività delle risorse davanti a Francia, Germania, Spagna e Polonia. Nel 2019 secondi, dopo la Francia, per il tasso di utilizzo circolare dei materiali (CMU) ovvero l’impiego di materiali riciclati in rapporto all’uso totale di materie prime. E secondi, dopo la Germania per tonnellate di rifiuti urbani riciclati (14 mln), pari al 51% dei rifiuti prodotti.

Più auto ibride ed elettriche. La vendita di auto nuove nel 2020 è diminuita del 28% rispetto all’anno precedente. Nel 2021 il calo sembra minore. Le alimentazioni alternative – Gpl/metano, ibrido, elettrico (full electric e plug-in) – nel 2020 rappresentano quasi il 30% del nuovo immatricolato. Le auto elettriche sono triplicate in un anno, dalle 17 mila unità del 2019 alle 60 mila circa del 2020. L’obiettivo europeo di 6 milioni di auto elettriche al 2030 è ancora molto lontano.

 

slide su sentenza corte tedesca
Una slide della relazione di Ronchi ci ricorda la responsabilità di agire ora per il clima

Crescono bio, DOP e IGP, stabili i gas serra. Anche nel 2020, nonostante una lieve contrazione, l’agricoltura italiana è ha confermato il suo primato europeo. Cresce l’agricoltura biologica, che nel 2030 deve interessare almeno il 25% della superficie agricola UE. Siamo leader per numero di prodotti DOP, IGP, STG. Diminuiscono fertilizzanti e fitosanitari impiegati, ma nel settore le emissioni di gas serra non sono diminuite.

Allarme per il capitale naturale. Siamo in Europa il paese che preleva più acqua dolce per uso potabile, e al secondo posto per prelievo pro-capite. Il consumo di suolo procede a un ritmo medio di 15 ettari al giorno. Non abbiamo raggiunto (secondo la Direttiva Habitat e Uccelli) l’obiettivo di un soddisfacente stato di conservazione di habitat e specie e siamo lontani dal target di qualità «buono» per i corpi idrici della Direttiva quadro sulle acque, con appena il 40%.

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Francesca Santoro
Francesca Santoro
Laurea in comunicazione, specializzazione in marketing e comunicazione nel Non Profit. Per 15 anni mi sono occupata di comunicazione e formazione nell’ambito del consumo critico e del commercio equo, trattando temi quali l'impatto delle filiere a livello locale e globale su persone, risorse, territori, temi su cui ho anche progettato e condotto interventi nelle scuole. Dal 2016 creo contenuti online per progetti, associazioni, professionisti.

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