Torna il Teatro delle Ariette, porte aperte dal primo Maggio

Il Teatro delle Ariette riapre le porte del suo teatro in mezzo ai campi sabato 1 e domenica 2 maggio per presentare l’anteprima del film “Se gli tocco una piuma lui vola?” e incontrare il pubblico in un’Assemblea. Sarà anche l’occasione per illustrare gli appuntamenti dei prossimi mesi

 

Dopo il lungo periodo di sospensione delle attività teatrali per l’emergenza sanitaria, il Teatro delle Ariette riapre le porte del suo teatro in mezzo ai campi sabato e domenica 2 maggio alle ore 15.30 per reincontrare il pubblico, riannodare la relazione con gli spettatori e presentare le prossime attività. Il programma di entrambe le giornate vedrà l’anteprima del film “Se gli tocco una piuma lui vola?” di Ileana Bonvicini e Benedetta Paganini, prodotto dal Teatro delle Ariette, in collaborazione con Fondazione Rocca dei Bentivoglio.

Realizzato con due videocamere, un microfono e un diario, il film è il racconto dello spettacolo “E riapparvero gli animali”, l’ultima creazione della Compagnia presentata la scorsa estate nei campi delle Ariette.

Un documentario sul lavoro svolto nei mesi di incontri, osservandone e registrandone i pensieri e le immagini che hanno accompagnato le repliche. Alla proiezione seguirà un’Assemblea in cui poter finalmente tornare a dialogare con il pubblico, a scambiarsi riflessioni ma anche per presentare i prossimi appuntamenti sempre compatibilmente con l’andamento dell’emergenza sanitaria. Il Teatro delle Ariette non riapre solo le porte del teatro ma anche della sua casa: per un singolo gruppo di spettatori “conviventi” è “Muri.

 

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Autobiografia di una casa” il nuovo spettacolo della Compagnia, scritto e interpretato da Paola Berselli, che ne firma anche la regia insieme a Stefano Pasquini, ambientato nella loro abitazione dove debutterà dal 4 al 6 e dall’11 al 14 maggio alle ore 19.30, realizzato con il contributo della Regione Emilia-Romagna e di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Paola, in un serrato corpo a corpo e un dialogo sincero con i muri delle Ariette, cerca di mettere a fuoco il percorso della sua vita, in particolare quello precedente all’arrivo in questa casa. Parlare della casa – che mai come ora è diventata il perno della nostra esistenza, specchio delle nostre inquietudini e dei nostri sogni – diventa occasione per parlare di sé, invitando la comunità a entrare nel proprio spazio privato, intimo e sensibile.

 

La casa del teatro delle Ariette
La Casa del Teatro delle Ariette, a Valsamoggia, Bologna

«Potrei non essere io a raccontare – scrive Paola Berselli –  potrebbe non essere la mia storia, potrebbe essere la voce di una donna, di una delle tante donne che hanno abitato questa casa, che popolano i miei spettacoli, la cameriera, la donna ammalata del campo, la musicista delirante, l’infermiera, Maria, l’amica delle oche…Ho stirato tante volte gli abiti di queste donne nel sottotetto e ho indossato le loro parrucche. In questa stanza non ci sono solo io, è piena della loro presenza, delle loro storie mai dette, della mia storia e della storia di questa casa, di questo luogo, il mio luogo».

Il piccolo gruppo di spettatori, spostandosi con Paola da una camera all’altra in un movimento ascensionale che dal piano terra conduce all’ex sottotetto inaccessibile, viene chiamato a vivere un percorso autobiografico collettivo, intimo, individuale e condivisibile al tempo stesso. «Durante questo anno – scrive Stefano Pasquini –  le case si sono trasformate a volte in prigioni. Oggi, in questo percorso catartico attraverso la casa delle Ariette, nella consistenza dei muri, nello spessore degli intonaci, nella misura degli scalini, le case ritrovano la loro dimensione di rifugio, di archivio della memoria delle emozioni, dei sentimenti e degli affetti. In fondo ogni casa diventa il museo della nostra esistenza». Nel mese di luglio si svolgerà invece “Il Mondo Nuovo”, il progetto di teatro di comunità, settima edizione dei Territori da Cucire, che quest’anno avrà la forma di un Varietà Errante a puntate per luoghi naturali in prossimità dei corsi d’acqua che attraversano le cinque municipalità del Comune di Valsamoggia.

 

Paola Berselli del Teatro delle Ariette ideatrice insieme a Stefano Pasquini dello spettacolo E riapparvero gli animali (Foto
Paola Berselli del Teatro delle Ariette ideatrice

 

Il progetto, che si svolgerà da giugno a luglio, si realizza con i partecipanti al Laboratorio Permanente di Pratica e Creazione Teatrale senior e junior e i cittadini di Valsamoggia, in collaborazione con le associazioni presenti sul territorio in particolare quelle che si occupano di inclusione sociale e di incontro tra culture. Un Mondo Nuovo da immaginare e costruire in un rinnovato modo di stare insieme, malgrado le difficoltà che stiamo attraversando in questi tempi di pandemia. Tutti gli appuntamenti si svolgeranno nel massimo rispetto delle regole antiCovid.

Sabato 1 e domenica 2 maggio: ingresso gratuito, capienza limitata, con prenotazione obbligatoria.

Per saperne di più: www.teatrodelleariette.it

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