bambina e hula hoop

Ascoltare storie all’aria aperta, con le letture Hula Hoop

Hoola hoop fa pensare a estate, amici, aria aperta e relax. E se in questa fase di post lockdown diventasse anche sinonimo di lettura in compagnia? Un’iniziativa ideata dal fumettista Davide Calì, propone una serie di letture per bambini nei parchi e all’aria aperta 

Proprio mentre si prospettano barriere in plexiglass tra i banchi, in vista della riapertura della scuola a settembre, nasce il progetto Letture Hula Hoop: «Un modo per stare lontani, ma con una confezione buffa e meno ministeriale», le definisce Davide Calì, noto fumettista, illustratore e autore per l’infanzia. La sua è un’idea molto semplice: «Si prendono degli hula hoop, uno per bambino, e si disseminano su un prato, sulla spiaggia, nel bosco o dovunque si voglia», spiega Calì. Ogni partecipante starà seduto al centro di un hula hoop. E naturalmente un hula hoop servirà anche a chi legge. «L’obiettivo con cui è stato pensato questo paradigma – continua l’autore – è portare i bambini alla riscoperta della libertà, di cui hanno diritto». Ritrovarsi su un prato a leggere albi illustrati è un’attività piacevole per bambini e famiglie, ma c’è molto di più.

 

Davide Calì, fumettista
Davide Calì, fumettista, illustratore e autore per l’infanzia

L’importanza delle letture all’aria aperta

«Leggere all’aria aperta coniuga le due parti che ci connotano come esseri umani: la dimensione fisico-corporea e quella cognitivo-mentale», spiega la pedagogista Sara Oliva Boch. «Poter leggere in un contesto privo di strutture artificiali permette al bambino di richiamare la sua dimensione naturale di essere vivente, costituito da una fisiologia e una biologia condivisa con animali e piante, ed esercitare, allo stesso tempo, la capacità immaginativa indotta dalla lettura».

 

Allora che distanziamento sociale sia, ma con il sorriso! Così, un semplice anello colorato crea il pretesto per far ritrovare ai bambini il piacere di stare insieme, seppure in una nuova normalità. Gli hula hoop sono oggetti allegri che permettono di mantenere le distanze, senza comunicare privazione o sconforto. Per stare insieme, anche se in modo diverso.

I bambini e la quarantena

Questi mesi di lockdown hanno pesato su tutti e i bambini, in particolare, hanno risentito molto del repentino stravolgimento delle proprie abitudini quotidiane: da un giorno all’altro si sono ritrovati chiusi nelle loro case, senza la possibilità di incontrare i nonni, i compagni di scuola, gli amici. In più, hanno perso, di colpo, anche la vita all’aria aperta e il contatto con la natura, con inevitabili ripercussioni sulla loro salute psicofisica

 

 

«Per i bambini, sono state settimane estremamente faticose, perché è stata loro tolta la possibilità di costruirsi quel tesoretto interiore fatto delle esperienze motorio-percettive, amicali e relazionali a cui invece gli adulti hanno potuto attingere per confortarsi, almeno in parte, durante i lunghi mesi di isolamento sociale», sottolinea la dottoressa Boch. Grazie alle consulenze svolte durante il lockdown, la pedagogista ha constatato che i bambini hanno saputo stare alle nuove regole senza manifestare disagi o insofferenze; questo, però, è stato spesso accompagnato da una sorta di regressione della condizione psicologico-emotiva che ha portato alla ripresentazione di comportamenti legati a periodi e step evolutivi passati.

«Credo sia sensato – chiarisce la Boch – ipotizzare che gli effetti del periodo di grande privazione che abbiamo vissuto insieme ai nostri figli probabilmente si manifesteranno nel tempo e richiederanno molta attenzione, sia per essere individuati sia per essere contenuti e, dove necessario, ripensati e trasformati».

Tra boschi, parchi e hula hoop

In questo senso, leggere in un bosco dentro un cerchio colorato riassume tutto ciò che è stato tolto ai più piccoli in quarantena: l’aria aperta e la socialità.

«Allargando un poco lo sguardo – conclude la pedagogista – possiamo anche riflettere sulla possibilità di insegnare al bambino a stare negli spazi che condivide, non solo con la sua famiglia o i suoi pari, ma anche con altri esseri viventi».

Non c’è dubbio che l’importanza della possibilità di leggere in outdoor sia evidente per tutti, ma soprattutto per quei bambini che durante il lockdown sono stati costretti a vivere in contesti urbani privi di spazi verdi, condizione tendenzialmente saturante e costrittiva, molto distante dall’idea di piena fioritura della condizione umana.

In giro con biblioteche, associazioni e librerie

Letture Hula Hoop può essere adottato da biblioteche, librerie, associazioni e da chiunque voglia fare sua l’idea nella propria città o nel proprio quartiere: il logo si può scaricare e utilizzare liberamente e finora è già stato tradotto in francese, inglese, spagnolo, catalano ed estone.

 

 

 

«Per adesso librerie e associazioni si stanno attivando, individuando le aree dove realizzare le letture e attrezzandosi con gli hula hoop – racconta Calì – anche se, non mancano le problematiche, come le limitazioni all’accessibilità dei parchi».

Nel frattempo sono già online diverse biblioteche “take away”, con bibliotecarie prontissime a spostarsi e realizzare le letture all’interno degli hula hoop. Mai come ora, i bambini hanno bisogno di sognare e di ascoltare belle storie.

Saperenetwork è...

Valentina D'Amora
Valentina D'Amora
Educatrice ambientale genovese, appassionata di storie che innescano cambiamenti. Realizza percorsi educativi sul territorio genovese e le piace mettere in pentola progetti sempre nuovi. Ama viaggiare verde e mangiare bene. Mamma di una bimba dal nome della Terra. Ha studiato comunicazione internazionale, frequentato un master di giornalismo ambientale e ha collaborato con diverse testate giornalistiche, cartacee e online. Ha pubblicato “Il ponte silenzioso” (KC Edizioni, 2019) e “GEco – Guida per una rivoluzione ecosostenibile” (Tulipani Edizioni, 2020).

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