Bambini in cerchio ascoltano la lettura di una storia, progetto "Leggere: forte!"

Un'attività del progetto "Leggere: forte!" nel nido Gatto con gli stivali a Capannoli (PI). Le attività si svolgono per il terzo anno in tutta la Toscana

Storie a voce alta, nei nidi della Toscana la sperimentazione di “Leggere: forte!”

Migliora l’attenzione generale da parte dei bambini, la capacità di comprendere il testo, memorizzare e articolare frasi coerenti. I risultati del progetto educativo promosso dal professor Federico Batini, dell’Università di Perugia. Una proposta per tutte le scuole d’Italia

I bambini siedono in cerchio sul pavimento, l’insegnante scandisce ad alta voce i nomi dei personaggi. Un’ora trascorre diversamente dal solito nei nidi e nelle scuole per l’infanzia della Toscana. È il metodo proposto dal progetto “Leggere: Forte!” lanciato nel 2019 dalla Regione sulla base delle ricerche e degli studi di Federico Batini, docente di Pedagogia Sperimentale presso l’Università degli Studi di Perugia che è anche coordinatore scientifico del progetto:

 

Un lavoro di gruppo con il professor Federico Batini, progetto "Leggere: forte!"
Il progetto “Leggere: forte!” ha coinvolto fino ad ora tremila sezioni in Toscana. Qui sopra il professor Federico Batini durante un momento di formazione

«L’obiettivo di “Leggere: Forte!”  è semplice, ma essenziale – spiega il professore – Vale a dire diffondere la lettura ad alta voce nelle scuole di ogni ordine e grado con lo scopo di prevenire la dispersione scolastica e consentire a tutte le alunne e gli alunni di accedere all’esperienza d’istruzione in maniera positiva».

Il progetto, avviato con l’ausilio dell’Ufficio Scolastico regionale della Toscana, dell’Indire, del Centro per il libro e la lettura del Ministero dei Beni Culturali e del movimento LaAV, ha coinvolto fino ad oggi  (durante il primo e secondo anno) più di seimila insegnanti, educatrici ed educatori che, dopo un periodo di formazione, hanno iniziato a leggere in maniera sistematica ad alta voce fiabe e racconti ai bambini e ragazzi di oltre tremila sezioni fra zero e sei anni e di altri ordini e gradi. E i frutti non sono mancati: la pratica della lettura ad alta voce nelle classi per un’ora al giorno, come dimostra una ricerca presentata durante un convegno al termine dello scorso anno scolastico, sviluppa la capacità del linguaggio del 15%. I benefici sono innumerevoli soprattutto dal punto di vista cognitivo. Inoltre, l’analisi dei dati sperimentali da parte di una commissione scientifica, che ha coinvolto circa 1.600 bambini di 80 sezioni di nido sperimentale, ha dimostrato che vi è un incremento dei tempi di attenzione, della capacità di comprendere il testo, di articolare frasi adeguate e coerenti con il contesto di riferimento nonché un considerevole potenziamento della memoria.

 

Guarda il video di presentazione del progetto

 

I dati qualitativi confermano la maggior attivazione cognitiva anche per i bambini più piccoli (fascia d’età 0-3 anni) compresi nella sperimentazione. Inoltre, l’esposizione intensiva e continuativa alla lettura innesca una spirale virtuosa di curiosità: «Al suono della campanella che richiama i bambini al momento della lettura tutti corrono con eccitazione verso lo spazio che abbiamo preparato per questa attività. Ogni bambino prende il suo cuscino e si siede in attesa dell’inizio della storia» spiega entusiasta Sabrina Chiappo, educatrice nel nido d’infanzia “Il castello magico” di Portoferraio, sull’Isola d’Elba.

 

“Leggere. Forte”! è attivo in diversi gradi scolastici, qui sopra l’attività in una secondaria di primo grado nell’Istituto comprensivo a Palaia (PI)


E aggiunge:
«È un momento magico per tutti e noi educatori abbiamo osservato numerosi vantaggi educativi e interpersonali. Abbiamo visto crescere il tempo di attenzione giorno dopo giorno, le bambine e i bambini hanno imparato a rispettare l’alternanza del dialogo, hanno incrementato il loro vocabolario, hanno imparato a raccontare e riconoscere per mezzo del libro le loro emozioni e per di più il progetto ha favorito e incentivato l’inclusione». Federica Aluigi, insegnante presso l’Istituto Comprensivo Roccastrada della Scuola dell’Infanzia Statale di Ribolla, nel Grossetano, concorda con questa visione e definisce il momento della lettura un vero e proprio rituale:

«I bambini sono sorprendenti e sanno cogliere significati profondi, talvolta apparentemente incomprensibili a loro, grazie alla mediazione della lettura. Leggere aiuta a comunicare, comprendere, sentire, decodificare, pensare, immaginare e quindi aiuta ad “essere”».

La situazione pandemica che ha investito le nostre vite durante l’ultimo anno e mezzo non ha intaccato la buona riuscita del progetto. La Regione Toscana, convinta che questa pratica sia di forte ausilio nel prevenire l’isolamento e curare la noia, ha continuato a investire e a coinvolgere sempre più istituti e educatori. Lo conferma la pubblicazione pochi mesi fa dei volumi “Tecniche per la lettura ad alta voce” (una raccolta di tutti i suggerimenti e le metodologie per permettere ai docenti di aumentare l’efficacia della pratica) e “Un anno di leggere forte” che ripercorre tutta la prima annualità di progetto nel dettaglio.

 

Guarda il video del convegno “Un anno di Leggere: Forte!”

 

Altro punto cardine del progetto è il concetto di “democrazia cognitiva”: è importante infatti garantire a tutti l’accesso a un’istruzione paritaria che non lasci indietro nessuno. “Leggere: Forte!” è utile anche a questo: «I dati dimostrano che incide di più per i soggetti che partono da punteggi più bassi, da situazioni di partenza, vale a dire familiari, relative all’educazione o alla fruizione del libro in termini generali, più svantaggiate. Ma la lettura ad alta voce possiede una sua “finalità equitativa”, riesce a incidere su tutti i livelli, quale che sia quello di partenza», aggiunge il professor Batini.

 

Ascolta “La porta invisibile” di Martina Stirpi letta da Valentina Carnelutti

E strada facendo al progetto, soprattutto nella fase del lockdown, si sono uniti anche personaggi pubblici (dall’attrice Laura Morante al musicista Andrea De Rocco dei Negramaro, dal calciatore Leonardo Pavoletti allo scrittore Antonio Ferrara, per fare qualche esempio), che hanno letto in video i propri racconti contribuendo in questo modo alla continuità educativa in un periodo certo non facile.

I risultati attesi vanno ben oltre le performance scolastiche:

«Ci attendiamo nel tempo migliori risultati di apprendimento ma anche cambiamenti nel lungo periodo, basti dire che persino la Banca Mondiale sostiene che il livello di alfabetizzazione della popolazione determina almeno il 50% del Pil» conclude Federico Batini.

E allora perché non introdurre l’ora quotidiana di ascolto della lettura a voce alta in tutte le scuole d’Italia?

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Antonella Doddo
Laureata in Lingue e Civiltà Orientali e Laureanda presso la facoltà di Economia nel corso di Turismo e Gestione delle Risorse Ambientali. Amante della Natura e di tutto il suo delicato equilibrio ecosistemico, credo che il potere dell'educazione e della divulgazione scientifica siano gli strumenti giusti per cambiare il mondo.

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