Sciopero del clima, il flusso infinito dei messaggi per il Pianeta

In tutto il mondo torna in piazza il movimento che chiede scelte concrete verso un futuro a basse emissioni. Il tempo, conferma l’Ipcc, stringe. E la Cop26 di novembre rappresenta un momento cruciale perché i processi globali sterzino verso l’efficienza

Oltre cento città in Italia, svariate migliaia in tutto il mondo. Oggi, 24 settembre, torna lo sciopero globale per il clima, il settimo da quando Greta Thumberg ha fatto breccia, tre anni fa, nella coscienza collettiva con il suo sit-in solitario davanti al parlamento di Stoccolma per lanciare l’allarme sullo stato di salute del Pianeta.

 

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Da allora la partecipazione si è moltiplicata, i Fridays for future sono diventati un appuntamento fisso per le nuove leve di un’idea che proprio nella capitale della Svezia, dove nel 1972 si era tenuta la prima Conferenza dell’Onu sull’ambiente, aveva mosso i primi passi. Il momento in cui si celebra questo ritorno in piazza dei giovani per la casa comune, dopo le mobilitazioni più circoscritte dell’ultimo biennio segnato dalla pandemia, è particolare: questo sciopero avvia di fatto, prima delle iniziative istituzionali della prossima settimana a Milano, la marcia d’avvicinamento verso la Cop26 di Glasgow.

 

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La posta in palio è elevatissima visto che le emissioni climalteranti, come ha confermato il sesto rapporto dell’Ipcc d’inizio agosto, sono lievitate a 410 parti per milione mentre il lockdown, contrariamente a quanto ci si aspettava, non ha scalfito la concentrazione di CO2. E il social wall che scorre qui sotto all’infinito, con la sintesi dei tanti messaggi legati al #climatestrike che s’inseguono nel mondo, rappresenta la miglior metafora di un autunno ad alta tensione sul clima, di una pressione dal basso crescente e quanto mai necessaria per andare oltre la timidezza con cui si sta affrontando, non solo in Italia, la transizione ecologica.

  E per sbloccare, prima che sia troppo tardi, scelte concrete verso un futuro prossimo di reale innovazione, sostenibile e solidale.

 

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