ArteX, la ricetta solidale per sostenere la cultura indipendente

Un progetto nato per sostenere gli spazi culturali colpiti dalla pandemia, artisti che donano le proprie opere per sostenere l’arte. Il progetto ArteX, nato lo scorso autunno, si chiuderà il 9 marzo. Nel frattempo è ancora possibile acquistare opere per aiutare la cultura indipendente

Il progetto di ArteX, iniziativa di sostegno e solidarietà tra le arti che ha visto il coinvolgimento di diversi artisti in tutto il territorio nazionale, è nato sul finire del 2020. Indirizzato a sostenere alcuni cinema, teatri e sale concerto indipendenti romani, ArteX volge ora al termine.

Spazi di comunicazione durante la pandemia

Tutto è iniziato il 25 ottobre 2020 quando, con fatica, sacrifici e molte attenzioni finalmente si stava inaugurando la personale di Luciano Bonomi allo Spazio Comel Arte Contemporanea di Latina. Gli ospiti con le mascherine e le mani pulite si muovevano con attenzione tra le opere, felici di poter tornare in una galleria d’arte, e al tempo stesso timorosi che si trattasse di un vaporoso miraggio che appena raggiunto ti scompare tra le mani. Tra questi si aggirava anche l’artista Paola Marinelli arrivata da Roma per l’occasione. 

 

Una lampada votiva per l’arte

Le gallerie d’arte, con i loro vernissage in presenza, hanno sempre avuto l’importante compito di trasformarsi in ponte di comunicazione, terreno di incontro che permetta la nascita di nuovi stimoli creativi.  Un’inaugurazione sbocciata tra due lockdown offriva il pressante desiderio di condivisione di orizzonti creativi. Il contatto tra Luciano Bonomi e Paola Marinelli è avvenuto tramite un’opera: una piccola scultura intitolata Lampada Votiva. Forse, come il titolo stesso suggerisce, l’opera aspettava dal 1973 di custodire un desiderio importante, collettivo, vitale: il sostegno all’arte e alla cultura durante la più ecumenica pandemia dell’umanità.  Luciano Bonomi ha scelto di donare l’opera a Paola Marinelli in cambio di una sua donazione a un’associazione umanitaria o a un progetto di sostegno. Questo ha messo in moto il progetto ArteX. 

 

Una ricetta speciale

Oggi Paola Marinelli ci descrive ArteX come se una ricetta da condividere affinché possano aumentare le realtà in sostegno all’arte e alla cultura. Bastano 4 ingredienti: la passione per l’arte e il desiderio di condividerla e diffonderla, la reazione creativa alla situazione attuale, la spinta etica verso la solidarietà e il piacere di collaborare in un gruppo di amiche – tutte professioniste in vari settori, da quello curatoriale, a quello giornalistico, dalla comunicazione, all’amministrazione…

L’ingrediente extra

Ma gli ingredienti da soli non bastano. Sappiamo che serve qualcosa che li metta insieme, li coaguli e li faccia acquisire una forma. «Il gesto di Luciano Bonomi ha fatto sì che tutti questi ingredienti si mettessero insieme per costituire questo bel piatto che stiamo cucinando con un certo piacere», sottolinea Marinelli.

«ArteX sostanzialmente è il nostro contributo a far vivere l’arte e la cultura perché ci stiamo rendendo conto sempre più di quanto siano indispensabili nella nostra vita», continua l’artista.

 

 

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L’arte nelle sue varie declinazioni

Appena accesa la Lampada Votiva hanno aderito subito all’iniziativa diversi artisti, fotografi, pittori, scultori, grafici… che hanno donato i loro lavori per sostenere i colleghi delle arti teatrali, musicali e cinematografiche. Uno dei primi a offrire un’opera è stato  Marcotullio Dentale: «Ho sempre lavorato anche nel teatro in collaborazione con diversi spazi artistico teatrali e culturali. Posso dire di aver sempre considerato l’arte nelle sue varie declinazioni», spiega l’artista romano, che ha donato un’opera in tecnica mista con stencil appartenente alla serie Omaggio a Mondrian. «L’utilizzo degli stencil – spiega Dentale – ciclicamente ritorna nel mio lavoro come una sorta di impronta apparentemente sempre uguale che realmente è sempre diversa. Questa costante metamorfosi appartiene al mio modo di vedere la vita come continuo divenire».  In questa serie Omaggio a Mondrian, l’artista utilizza gli stencil abbinati ai tre colori fondamentali, a cui si uniscono dei titoli particolari. 

Siamo io

L’opera donata ad ArteX si chiama Eccoci Siamo Io. A sottolineare come in ognuno di noi convivano una serie di personalità. Ogni opera della Serie è realizzata sul retro di fogli A4 precedentemente utilizzati. In questo caso l’opera è realizzata sul retro di una locandina di uno spettacolo di Serena Damiani, la compagna dell’artista, in altri casi sono realizzate su stralci di copioni, o appunti per laboratori. Il senso è che dietro, prima, sotto, c’è sempre qualcosa. «Qualsiasi cosa noi facciamo lo facciamo su qualcosa che ha già una sua storia e noi continuiamo. E probabilmente su questi miei lavori un giorno qualcuno realizzerà parte della sua narrazione». L’opera, e l’intera Serie, apre una riflessione sul rapporto tra individuo e collettività, oggi estremamente attuale. In questo rapporto si inseriscono le arti, una in sostegno all’altra.

Nel “siamo io” del titolo risuonano echi pirandelliani, ma anche un invito diretto a riconoscerci attori partecipi di un processo evolutivo di cui ognuno è responsabile. 

 

Eccoci Siamo Io di Marcotullio Dentale
Eccoci Siamo Io di Marcotullio Dentale

 

Un nido

Più intima e riflessiva l’opera Il Nido donata dall’artista polacca Monika Kosior, una scultura tessile in frutto di platano, muschi e fili di alluminio. Un invito a riflettere sul concetto di casa. «Il desiderio più profondo della nostra esistenza è il ritorno a casa, in un luogo accogliente, dove poterci finalmente sentire compiuti e felici». Una sensazione di casa che ritroviamo a volte nei legami profondi di amicizia e amore, ma che può essere anche un luogo mentale, una poesia, un film, un pezzo teatrale. «Con quest’opera – spiega Kosior – ho voluto rendere materiale quello spazio intimo e impalpabile che è la nostra sorgente di ristoro. Tra tutte le mie opere mi è sembrata la più adatta da donare a questa iniziativa, perché la cultura è la nostra culla, il nostro nido».

 

Il Nido di Monika Kosior
Il Nido di Monika Kosior

 

Opere in viaggio

Così le opere nella gallery del sito www.arte-x.it hanno preso vita e dal desktop di un computer si sono concretizzate nelle mani di chi ha scelto di acquistarle e con quel gesto ha scelto di sostenere uno spazio artistico culturale indipendente. Tra le ultime opere vendute Raphanus di Roxy Deva e Icaro di Luca Giannini, oltre ai lavori della stessa Marinelli, sono andati via presto anche i lavori in cartapesta di Ilaria Sartini, quello algoritmico frattale di Roxy Deva, le incisioni di Luca Giannini e Francesca Coccurello, l’opera modulare del trentino Frattini, i lavori di Lola Poleggi e Frenando Zucchi e una significativa foto di Lampedusa di Amedeo Bersani. Più lontana di tutte è andata l’opera della varesina Francesca Volponi che è arrivata addirittura nelle Hawaii per sostenere il Teatro La fonte di Castalia.

Zen metropolitano

Una delle prime opere vendute è stata Zen Metropolitano del romano Itto, andata a sostenere il Cine Detour. «Sostenere queste realtà fa parte del mio modo di vedere l’arte, sempre rivolta verso il sociale», racconta Itto dal suo studio nel popolare quartiere di Primavalle, nella parte Nord della Capitale. «ArteX è stato lo spunto per prendere questo periodo negativo e trasformarlo in qualcosa di positivo». Per questa iniziativa Itto ha donato un’opera appartenente alla ricerca di Zen Metropolitano. «La mia arte si divide in due filoni principali: Inside, rivolto verso l’interno, e Outside, rivolto verso l’esterno». Nella ricerca Inside l’artista si lascia guidare dal suo interesse per gli studi orientali, le arti marziali e lo zen. La dimensione Outside rivolta verso l’esterno appartiene invece al suo percorso biografico legato alla periferia romana. «Sono cresciuto per strada in un ambiente metropolitano non sempre facile, dove ho imparato a unire lo sguardo esterno e quello interno». I due sguardi, spiega l’artista, si sono poi coniugati nello Zen Metropolitano:

«Un’abilità per trovare in se stessi ciò che non si trova fuori. Ispirandoci a questo atteggiamento possiamo trovare il meglio in ogni momento, anche in quelli di crisi».

 

Zen Metropolitano di Itto
Zen Metropolitano di Itto

 

Il filo continua a srotolarsi

Tra le ultime arrivate nella gallery di ArteX c’è l’opera di un’altra giovane artista romana, wea_0Style, un dittico in tecnica mista legato agli elementi della Terra e del Fuoco. L’opera è ispirata ai simboli orientali Tattwa, e rappresenta la connessione profonda tra l’uomo e la Natura, sia a livello fisico che materiale e spirituale. È la stessa artista, al secolo Ilaria Ciancamerla, molto attiva nel vivace quartiere universitario di San Lorenzo, a spiegare: «Ho creato un’opera che potesse rappresentare fisicamente la connessione sottile che si instaura tra gli esseri umani e l’ambiente naturale».

È un’opera di unione tra elementi complementari, la cui interazione crea un insieme. Risulta evidente il filo che unisce l’opera al progetto ArteX, un filo che raccorda le varie realtà, comprese quelle artistiche, in un dialogo solidale e di incontro.

Sembra riprendere quello lanciato dal Bonomi con cui ha avuto inizio questa storia, che ci auguriamo possa continuare a srotolarsi in nuovi esempi di solidarietà tra le arti.

 

Earth and Fire di wea_0Style
Earth and Fire di wea_0Style

 

Le ultime opere disponibili

Fino al 9 marzo sarà ancora possibile acquistare un’opera e contribuire a quest’onda di solidarietà tra le arti che oltre ai già citati Cine Detour e Teatro Fonte di Castalia, andrà in aiuto del Teatro Le Sedie di Labaro, dello storico Teatro Arciliuto e della Compagnia Teatrale O’Thiasos Teatro Natura. Tra quelle ancora disponibili ci sono i lavori fotografici in slow shooting di Mariagrazia Dardanelli, le premiatissime foto di Aldo Frezza, installazioni, acquarelli, oli, un disegno di RAP, due lavori di Cristina Nist, le chine di Gabriella De Angelis… non resta che sfogliare la gallery!

Saperenetwork è...

Dafne Crocella
Dafne Crocella
Dafne Crocella è antropologa e curatrice di mostre d’arte contemporanea. Dal 2010 è rappresentante italiana del Movimento Internazionale di Slow Art con cui ha guidato percorsi di mindfulness in musei e gallerie, carceri e scuole collaborando in diversi progetti. Insegnante di yoga kundalini ha incentrato il suo lavoro sulle relazioni tra creatività e fisicità, arte e yoga.
Da sempre attiva su tematiche ambientali e diritti umani, convinta che il rispetto del proprio essere e del Pianeta passi anche dalla conoscenza, ha sviluppato il progetto di Critica d’Arte Popolare, come stimolo e strumento per una riflessione attiva e consapevole tra essere umano, contemporaneità e territorio. È ideatrice e curatrice di ArtPlatform.it, piattaforma d’incontro tra creativi randagi.

Sapereambiente

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