Un momento della festa per l'inaugurazione del murale dedicato a Rino Gaetano

Un momento della festa per l'inaugurazione del murale di Jorit dedicato a Rino Gaetano a Crotone

L’arte è stare dalla parte degli ultimi. Intervista a Ciro Cerullo, in arte Jorit

L’arte come consapevolezza sociale, la musica, Rino Gaetano, il Sud, la guerra in Ucraina. In occasione di un progetto di riqualificazione urbana in un cosiddetto quartiere difficile di Crotone, lo street artist partenopeo celebre in tutto il mondo si racconta

Su una parete di 12 metri di altezza e 8 di larghezza di uno dei palazzi del quartiere popolare i “300 alloggi” di Crotone, lo sguardo di Rino Gaetano sembra perso in quel cielo sempre più blu della città Pitagorica che gli ha dato i natali. Con un murale di 100 metri quadrati di superficie, lo street artist partenopeo e ormai internazionale Jorit ha lasciato il segno ancora una volta, complice l’amministrazione comunale che ha avviato il progetto di riqualificazione urbana in uno dei quartieri degradati e dimenticati della città.

Lui, Ciro Cerullo, in arte Jorit, non ha saputo dire di no e nei primi 15 giorni di maggio, durante la realizzazione del lavoro, realistico come lo sono tutti i suoi volti e in pieno stile Human Tribe, è stata una gran festa. Anche con la visita delle autorità che hanno visto in alcune frasi celate sotto il dipinto evidentemente un pericolo.

 

Guarda il video di Jorit a Piazza Pulita

 

Jorit, perché non ha potuto dire di no alla realizzazione del murale di Rino Gaetano?
Perché Rino Gaetano è stato una fonte di ispirazione per me. È uno di quegli artisti che si è sempre schierato, che non ha mai avuto paura di dire quello che pensava. È sempre stato dalla parte degli ultimi e contro il potere costituito.

È sua abitudine dialogare con i cittadini mentre lavora. È fonte di ispirazione anche questo?
Beh sì. A me piace stare a contatto con le persone, è bello parlare, vedere cosa pensano.

 

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A Crotone, mentre realizzava il murale di Rino, ad un certo punto ha ricevuto la visita della polizia. La frase incriminata “Nuntereggae più”, nota canzone del cantautore crotonese, con i suoi espliciti riferimenti a Biden e Draghi, sembra abbia destato sospetti. Lo avrebbe mai pensato?
Sinceramente no ed è stata anche una cosa abbastanza spiacevole. Non ho capito da dove sia arrivato l’ordine, tuttavia ho voluto evitare polemiche. Non dovevo né esibire documenti né fare niente perché stavo lavorando. Mi è sembrato abbastanza assurdo, non stavo facendo nulla di illegale.

Quindi, che sia venuta la polizia a chiedere i documenti mi è sembrato anche incredibile.

 

Il murale di Jorit fa parte di un progetto di riqualificazione nel quartiere 300 alloggi di Crotone
Il murale di Jorit fa parte di un progetto di riqualificazione nel quartiere 300 alloggi di Crotone

 

Può la bellezza partire da un quartiere degradato come i ‘300’ alloggi di Crotone o qualsiasi altro quartiere degradato del mondo?
Io spero di sì. Sicuramente i murales non risolvono niente, però possono essere un faro che viene acceso su una realtà. Non risolvono i problemi, ma sono un punto di partenza, questo sì.

Secondo lei qualsiasi forma d’arte dovrebbe avere sempre un messaggio sociale oppure un’opera può essere solo semplicemente fruita perché bella o affascinante?
Anch’io ho visto opere solo per un gusto estetico, è bello realizzare prodotti artistici di qualità. Non per forza si deve dire qualcosa di specifico. A me piacciono tantissimi dipinti che hanno solo valore estetico. Però credo che l’arte con la A maiuscola dovrebbe unire il valore estetico con un messaggio molto profondo. Quella per me è la vera arte. Naturalmente è la mia opinione, tutti gli altri sono liberi di dissentire.

 

Un momento della festa dopo la realizzazione del murale dedicato a Rino Gaetano
«Rino Gaetano è stato una fonte di ispirazione per me. È uno di quegli artisti che si è sempre schierato, che non ha mai avuto paura di dire quello che pensava»

 

«Se mai qualcuno capirà sarà senz’altro un altro come me» canta Rino Gaetano in “A me piace il Sud”. Cosa non capiscono del Sud coloro che non conoscono questa terra?
Semplicemente è difficile immedesimarsi. Proprio come noi che non riusciamo a capire le persone nate in altri paesi e che hanno anche più difficoltà di noi, oppure come è difficile per una persona che proviene da una famiglia abbiente capire le difficoltà delle famiglie più umili con meno possibilità economiche. Sebbene ci siano situazioni di povertà e difficoltà in tutta Italia, tendenzialmente nel Sud Italia queste situazioni si vanno ad acuire, pertanto per una parte della popolazione, non tutti, è difficile capire quando non le si vivono.

Solo negli ultimi anni la street art è stata riconosciuta come forma d’arte moderna. Pensa che sia veramente compresa?
Uno dei più grandi critici d’arte al mondo, forse il più grande italiano vivente, Achille Bonito Oliva mi ha omaggiato una critica d’arte con profondità, stima e apprezzamento per quello che faccio, in un modo che direi alquanto sconvolgente per me. Che questa sia arte o non arte non mi è mai importato. Non era un obiettivo per me essere definito un artista. Non mi è mai importato delle critiche e di tutti quelli che non definivano arte la street art. Ma se arrivo al massimo a cui si può arrivare e che cioè uno dei critici d’arte più grande al mondo mi dice una cosa del genere, evidentemente non ci possono essere più dubbi.

 

Il murale dedicato a Rino Gaetano
Jorit è solito dialogare con le persone mentre lavora: «A me piace stare a contatto con le persone, è bello parlare, vedere cosa pensano»

 

Se tutto il mondo è una tela da dipingere, quale sarebbe la sua tela ideale da dipingere nel prossimo futuro?
Sicuramente quello che ci affligge e che ci angoscia di più al momento: il terreno di scontro e il contenzioso nelle repubbliche popolari di Donbass e Donetsk. In questa situazione di forte contrasto, in questa terribile guerra, purtroppo muoiono i civili. 

Che ricordo le ha lasciato una città del sud come Crotone?
Molto bello, una città molto accogliente. Non lo dico per ruffianeria ma è davvero così. Sono stato a New York per un lavoro privato e se mi chiedessero di scegliere dove lavorare tra New York e Crotone, di sicuro direi Crotone. Anche se le opportunità là sono incredibili, la bellezza, il calore e l’accoglienza che ho avuto a Crotone è decisamente un’altra cosa. Sono anni che vado a New York, vengo omaggiato, riconosciuto per l’aspetto lavorativo anche fin troppo, ma sotto il profilo umano e di rapporti tra le persone è tutta un’altra cosa.

 

 

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Saperenetwork è...

Maria Rosaria Paluccio
Maria Rosaria Paluccio
Insegnante di scienze naturali al Liceo scientifico Filolao di Crotone. Amo la biologia. Anzi no, la chimica. Ma che dico, scienze della Terra. Insomma mi piace tutto ciò che è scientifico, ma non disdegno l’altra metà della mela e soprattutto mi piace imparare dagli alunni. Giornalista per caso dal 1998, da quando il direttore e fondatore del giornale locale il Crotonese mi chiese di collaborare per la sua creatura. Da allora non ho più lasciato la scrittura e nei ritagli di tempo… scrivo. Di ambiente in primis.

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