Un vigile del fuoco al lavoro per spegnere l'incendio che sta devastando il New Mexico da oltre un mese

New Mexico, un vigile del fuoco al lavoro in una delle zone devastate dall'Hermit's Peak Fire. Le fiamme sono iniziate il 6 aprile, probabilmente a causa di un incendio preventivo sfuggito al controllo

New Mexico, fiamme da oltre un mese. Biden dichiara il disastro ambientale

Lo stato nel Sud Ovest degli Usa devastato dall’Hermits Peak Fire, che brucia dal 6 aprile. Migliaia gli sfollati, inceneriti circa 700 Km2. Governo e meteorologi: “Siccità e temperature record stanno peggiorando la situazione”

Brucia da oltre un mese e ha già incenerito circa 700 Km2, un’area equivalente ad una città di grandi dimensioni: l’Hermits Peak Fire, come è stato chiamato, è il gigantesco incendio che sta letteralmente devastando lo stato del New Mexico, nel Sud Ovest degli Stati Uniti. Un disastro di tale gravità, come si legge sul sito della Cnn, che il Presidente Joe Biden ha dichiarato il disastro ambientale in tutto lo Stato, assecondando in tempi brevissimi la richiesta ufficiale della governatrice Michelle Lujan Grisham, datata 4 maggio.

L’azione presidenziale di mercoledì renderebbe disponibili, con tempi accelerati, fondi federali per alloggi temporanei e riparazioni domestiche, prestiti a basso costo per coprire le perdite di proprietà non assicurate e altri programmi per aiutare i residenti e gli imprenditori a riprendersi.

La governatrice Lujan Grisham ha invitato ufficialmente le persone che vivono nelle aree di evacuazione obbligatoria ad andarsene immediatamente, perché le condizioni meteorologiche stanno peggiorando e rischiano di aumentare il pericolo: «Con l’aumento dei forti venti, le condizioni potrebbero peggiorare e il supporto aereo potrebbe essere limitato».

 

Sono molte le persone rimaste senza casa e quelle evacuate. Nell’ultimi giorni venti forti, temperature elevate da record e una siccità prolungata hanno alimentato ulteriormente le fiamme. E il National Weather Service di Albuquerque usa toni allarmati per spingere la popolazione a mettersi in salvo, avvisando che nei prossimi giorni: «Si creerà una situazione meteorologica pericolosa e terribile con diversi giorni di vento forte e a raffica, umidità eccezionalmente bassa, calore sopra la media e condizioni instabili. Tutti questi ingredienti creeranno condizioni meteorologiche critiche, favorendo la crescita degli incendi e il loro rapido diffondersi, con esiti potenzialmente catastrofici».

 

 

Le fiamme sono iniziate il 6 aprile, presumibilmente a causa di un incendio preventivo avviato dall’Us Forest Service per ridurre la vegetazione infiammabile. Ma l’incendio è sfuggito al controllo e si è poi “fuso” con un altro incendio. Negli Stati Uniti, complici gli stravolgimenti climatici e l’innalzamento delle temperature, la frequenza dei grandi incendi è aumentata notevolmente negli ultimi decenni.

Secondo i dati del Climate Central, rispetto agli anni ’70, gli incendi più grandi di 40 km2 sono 7 volte più comuni negli Usa, soprattutto nella parte occidentale.

 

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