Lo sguardo di Sergio Mattarella sulle foreste del Bellunese colpite dalla foresta Vaia, durante un sorvolo nel marzo 2019

Lo sguardo di Sergio Mattarella sulle foreste del Bellunese colpite dalla tempesta Vaia, durante un sorvolo nel marzo 2019 (Foto: Instagram/Quirinale)

Voto al Quirinale, sette anni di ambiente nelle parole di Mattarella

L’allarme per il clima, le citazioni di Greta. Il richiamo al ruolo della società civile nella protezione della natura. Il Capo dello Stato uscente ha ripreso più volte le tematiche ecologiste nei suoi interventi. Nel segno dell’urgenza e del sostegno ai movimenti giovanili

Il giorno tanto atteso, che durante le ultime settimane ha tenuto banco nel dibattito politico, è arrivato. Oggi alle 15.00 si comincia infatti a votare per il presidente della Repubblica che succederà a Sergio Mattarella. Un settennato, il suo, inevitabilmente segnato dalla pandemia, con lo choc che ne è seguito e le controverse misure che adesso dovrebbero guidare la ripresa. Ma anche dalla crescente centralità che la questione climatica ha assunto nel dibattito globale, di cui si coglie l’eco in diversi interventi del Presidente. A partire dal suo primo discorso di fine anno, nel 2015, quando parlò di mutamenti della natura e fenomeni meteorologici estremi con un’evidenza inedita rispetto ai suoi predecessori:

«Sono utili le diverse opinioni – e non si può certo comprimere il confronto politico – ma siamo di fronte anche alla natura, e ai suoi mutamenti, che contribuiscono a provocare siccità e alluvioni. In presenza di una sfida così grande, che coinvolge la salute, è necessario che prevalga lo spirito di collaborazione».

 

Guarda il discorso di fine anno del Presidente Mattarella nel 2015 

 

Questo riferimento ecologista non sarebbe rimasto isolato. Anzi. Nello stesso discorso il concetto si completa evidenziando il limite delle risorse e il ruolo della società civile nella protezione del territorio:

«Dobbiamo avere maggior cura dei nostri territori. Da quelli montani a quelli delle piccole isole, dove nostri concittadini affrontano maggiori disagi. Occorre combattere contro speculazioni e sfruttamento incontrollato delle risorse naturali. È confortante vedere la formazione di molti movimenti spontanei, l’impegno di tanti che si mobilitano per riparare danni provocati dall’incuria e dal vandalismo, e difendono il proprio ambiente di vita, i parchi, i siti archeologici».

 

 

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Mattarella d’altro canto fu eletto all’inizio dei dodici mesi che hanno visto papa Francesco diffondere la celebre enciclica “Laudato sì…”, le Nazioni Unite adottare l’Agenda 2030, i governi sottoscrivere l’Accordo di Parigi in un periodo segnato per di più dal terrorismo internazionale. E le parole chiave, in qualche modo i sentimenti del periodo entrano da subito nelle sue dichiarazioni. Gli anni a seguire poi avrebbero visto sorgere l’astro di Greta Thumberg, con i suoi primi scioperi per il clima a partire dall’agosto 2018. Il Capo dello Stato l’avrebbe citata a sorpresa, nel febbraio del 2019, durante l’inaugurazione dell’anno accademico all’Università della Tuscia di Viterbo, poche settimane dopo l’intervento dell’attivista al Forum economico mondiale di Davos:

«Non è senza significato che in questo periodo una giovane studentessa svedese – Greta – stia sottoponendo le istituzioni europee ad una forte sollecitazione sul tema ambientale».

 

 

Un ulteriore richiamo ai movimenti giovanili arriva nel successivo discorso di fine anno del Presidente, proprio mentre il virus innescava la sua bomba, centrato stavolta sull’ambiente come leva di una nuova economia:

«Le nuove generazioni avvertono meglio degli adulti che soltanto con una capacità di osservazione più ampia si possono comprendere e affrontare la dimensione globale e la realtà di un mondo sempre più interdipendente. Hanno – ad esempio – chiara la percezione che i mutamenti climatici sono questione serissima che non tollera ulteriori rinvii nel farvi fronte. Le scelte ambientali non sono soltanto una indispensabile difesa della natura nell’interesse delle generazioni future ma rappresentano anche un’opportunità importante di sviluppo, di creazione di posti di lavoro, di connessione tra la ricerca scientifica e l’industria».

 

Sergio Mattarella partecipa all'evento "Youth4climate": durane la PreCop di Milano, nel settembre 2021
Sergio Mattarella partecipa all’evento “Youth4climate”: durane la PreCop di Milano, nel settembre 2021 (Foto: Paolo Giandotti, Ufficio Stampa e Comunicazione Presidenza della Repubblica)

 

Un’attenzione crescente e articolata, insomma, che la crisi sanitaria avrebbe reso ancora più esplicita confermando come la questione climatica nel frattempo sia uscita dalla nicchia e abbia raggiunto un forte accreditamento istituzionale. Con un tono che a volte può sorprendere:

«Non è più tempo di ambiguità e distinguo, è ora di agire subito. Bisogna garantire il massimo sforzo per raggiungere e superare gli obiettivi delle riduzioni previste. La prossima Cop26 sarà uno spartiacque e ne dobbiamo essere consapevoli. Non è ammesso distrarsi».

Sembrano le parole di un leader ambientalista, come Greta Thunberg, Vanessa Nakate e Martina Comparelli che Mattarella aveva incontrato a settembre durante Youth4rclimate, il meeting dei giovani all’interno della PreCop di Milano. Invece sono quelle, alla vigilia del vertice sul clima di Glasgow, del presidente che oggi se ne va. Ammesso che non lo costringano a svuotare gli scatoloni e prolungare la sua permanenza al Colle.

Saperenetwork è...

Marco Fratoddi
Marco Fratoddi
Marco Fratoddi, giornalista professionista e formatore, è direttore responsabile di Sapereambiente, insegna Scrittura giornalistica al Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Cassino con un corso sulla semiotica della notizia ambientale e le applicazioni giornalistiche dei nuovi media dal quale è nato il magazine studentesco Cassinogreen. Partecipa come direttore artistico all'organizzazione del Festival della virtù civica di Casale Monferrato (Al). Ha diretto dal 2005 al 2016 “La Nuova Ecologia”, il mensile di Legambiente, dove si è occupato a lungo di educazione ambientale e associazionismo di bambini, è stato fino al 2021 caporedattore del magazine Agricolturabio.info e fino al 2019 Direttore editoriale dell’Istituto per l’ambiente e l’educazione Scholé futuro-Weec network di Torino. Ha contribuito a fondare la “Federazione italiana media ambientali” di cui è divenuto segretario generale nel 2014. Fa parte di “Stati generali dell’innovazione” dove segue in particolare le tematiche ambientali. Fra le sue pubblicazioni: Salto di medium. Dinamiche della comunicazione urbana nella tarda modernità (in “L’arte dello spettatore”, Franco Angeli, 2008), Bolletta zero (Editori riuniti, 2012), A-Ambiente (in Alfabeto Grillo, Mimesis, 2014).

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