Dara MacAnulty

Negli ultimi anni il nostro mondo sta cambiando ad una velocità impressionante. Tanti sono gli aspetti della nostra vita che si modificano e non riguardano solo il progresso tecnologico, ma anche i rapporti umani e quelli degli esseri umani con la Natura. Questi ultimi risultano spesso problematici.  Alla base c’è l’indifferenza degli uomini, e  le conseguenze sono talora disastrose. Fortunatamente, però, non sempre è  così. Basterebbe guardare le nuove generazioni:  sembrano essere più sensibili alla questioni ambientali e si impegnano con tutte le loro forze per risvegliare negli adulti il senso di responsabilità verso la Natura. Tra questi giovani emerge Dara McAnulty, un naturalista, conservazionista e attivista irlandese, vincitore di numerosi premi e divenuto il più giovane nella storia ad aver ricevuto la medaglia per la conservazione dalla Royal Society for Protection of Birds.

 

Guarda l’intervento di Dara McAnulty

Questo ragazzo proprio quest’anno ha pubblicato il suo libro dal titolo “Diario di un giovane naturalista”, tradotto in Italia dalla Feltrinelli, dove tra l’altro si legge:

«Non abbiamo accesso alla natura come ce l’avevano i nostri genitori. La modernità e il “progresso” si sono messi tra noi e il mondo naturale».

Nonostante ciò,  il mondo naturale  riesce ancora a mostrare la sua forza nell’avvicendarsi delle stagioni e nell’emozionare chi si ferma a prestarvi attenzione. Ed è proprio questo che l’autore racconta in questo libro: le sue emozioni, i momenti di gioia e i momenti di tristezza che possono scaturire da piccole cose come la nascita di un girino o il mancato canto del re delle quaglie. L’opera è suddivisa in quattro capitoli, che prendono il nome dalle quattro stagioni. In ognuno di essi il giovane naturalista esprime le sensazioni che suscita in lui la visione di animali di ogni genere come i rondoni, il re delle quaglie, le ballerine bianche, le rane, farfalle, ecc, e per farlo, spesso, utilizza versi di autori illustri, in modo da renderne più semplice al lettore la comprensione. Un esempio è la poesia “Bottom of the sea” di Johnny Flynn, o il ricordo del racconto “Il Principe Felice” di Oscar Wilde. Un altro aspetto interessante di questo libro consiste, poi, nel fatto che Dara McAnulty confessa di essere un ragazzo autistico e, in quanto tale, egli sottolinea le numerose difficoltà che vive nel rapportarsi con gli altri. Nonostante questo Dara non vuole essere come gli altri, difende quindi il suo essere “strano” e il suo interesse per il mondo naturale.

«La vita intorno a noi è così curiosa e affascinante. L’autismo amplifica le mie sensazioni: la mia gioia non ha filtri. A tanti non piace chi è diverso, chi è allegro e si emoziona, chi cavalca la cresta dell’onda ogni singolo giorno. A tanti non piaccio io. Ma non per questo smorzerò il mio entusiasmo. Perché dovrei?»

 

 

“Diario di un giovane naturalista”  si presenta come un piccolo diamante di letteratura green e giovanile, dove si possono trovare spunti di riflessione su varie tematiche oltre a quelle legate all’ambiente. Pur con i numerosi riferimenti letterari e storici che vi si possono trovare, il libro si legge facilmente. Il linguaggio dell’autore è infatti quello degli adolescenti. Già presente nel suo blog Naturalist Dara, costantemente aggiornato su tutto ciò che lo riguarda, con  alcuni articoli che sono poi finiti nel suo libro come “Diary of a young naturalist – The Seals”.

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Aurora Campopiano
Sono laureata in filologia moderna all'università di Cassino. Le mie passioni: la scrittura e la lettura. Mi piace scoprire le novità.

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