Le mascherina sanitarie sono state progettate e realizzate a tempo di record dalla Miroglio di Alba (Cn)

Le mascherina sanitarie sono state progettate e realizzate a tempo di record dalla Miroglio di Alba (Cn)

Coronavirus, saranno del Gruppo Miroglio di Alba 600mila mascherine riutilizzabili

La multinazionale del tessile ha risposto tempestivamente alla richiesta dell’Unità di crisi. Già consegnati i primi 15mila esemplari, in totale saranno 600mila. Un esempio di riconversione e innovazione: le protezioni, a differenza dei comuni prodotti, sono lavabili e riutilizzabili fino a dieci volte

Sarà la Miroglio Group. azienda tessile attiva da oltre 70 anni ad Alba (Cn) e presente in 22 Paesi, a produrre le mascherine sanitarie per l’emergenza coronavirus in Piemonte. Lo ha annunciato l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Luigi Icardi, dopo che l’azienda albese ha confermato la possibilità di rispondere in tempi pressoché immediati alle esigenze espresse dall’Unità di crisi.

L’arrivo delle mascherine presso l’Unità di crisi

«Ringrazio di cuore l’azienda che si è resa prontamente disponibile – ha detto l’assessore Icardi – in primo luogo per merito del personale interessamento di Giuseppe Miroglio. Le mascherine da mettere a disposizione di ospedali, operatori sanitari e contagiati in isolamento sono diventate un bene di prima necessità. C’è carenza di questi dispositivi di sicurezza in tutto il mondo e anche il Piemonte vive drammaticamente quest’emergenza».

Le mascherine progettate nell’atelier di moda hanno tra l’altro, hanno il vantaggio di essere riutilizzabili, sono realizzate infatti in cotone Steff ed elastane, poi trattate con materiale idrorepellente e per questo sono lavabili e riutilizzabili una decina di volte, a differenza delle comuni mascherine usa e getta. Sul piano economico, l’operazione è stata possibile grazie anche alla sensibilità dei Distretti Rotary.

Miroglio ha fornito le prime 15mila mascherine lo scorso sabato. A regime, ne produrrà 25mila al giorno, in esclusiva per il Piemonte. Ne abbiamo parlato con  Alberto Racca, Amministratore Delegato del Gruppo Miroglio.

Alberto Racca del Gruppo Miroglio
Alberto Racca è l’Amministratore delegato del Gruppo Miroglio

Com’è nata l’idea di produrre le mascherine?
È stata una decisione presa in poche ore. La Regione stava cercando una soluzione per la necessità di mascherine in tempi rapidi e noi, grazie alla tecnologia e all’esperienza dei dipendenti del Gruppo, siamo riusciti in poche ore a realizzare un prototipo che soddisfacesse le esigenze. Il giorno stesso siamo stati presso l’unità di crisi a Torino, che ha controllato i prototipi e validato il nostro prodotto come idoneo.

Quante ne saranno prodotte?
Stiamo parlando di 600mila ma­scherine in due settimane, con consegne giornaliere. A regime potremo produrne circa 75.000 al giorno.

Come saranno distribuite e dove saranno reperibili?
Stiamo ricevendo centinaia di richieste e faremo il possibile per fare fronte a tutte. Il problema è l’approvvigionamento della materia prima in cotone, ma stiamo lavorando alacremente anche in questo senso.

Quali precauzioni sta adottando l’azienda per tutelare la salute dei lavoratori?
Il Gruppo Miroglio sta dando, in ogni sua struttura, piena applicazione ai decreti per prevenire il contagio. Per quanto riguarda i nostri 900 negozi in Italia, abbiamo addirittura agito d’anticipo sulle indicazioni del Governo, stabilendone la temporanea chiusura già nella giornata di mercoledì scorso. Per tutelare la salute dei nostri dipendenti e delle nostre clienti.

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Paolo Scagliola
Paolo Scagliola
Giornalista, copywriter, blogger e appassionato di come la tecnologia può rivoluzionare i modelli di business. Ha fondato Engagemint ed è tra gli artifici del gruppo Hub48 di Alba (Cn).

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