Un'immagine del centro storicodi Roma, tra automobili, motorini e bellezze architettoniche

Una strada del centro storico di Roma. La mobilità sostenibile vuol dire uso di carburanti green, o piuttosto superamento della mobilità privata?

Tanto peggio per la realtà … (sul ponte del Titanic, ballando)

La società attuale fugge continuamente dalla realtà, finge di non vedere la catastrofe in arrivo. Tra censure e mistificazioni, ecco la polemica Ue sui carburanti: ma l’unica soluzione è investire nei trasporti pubblici. I paesi europei, invece, continuano a beccarsi come i capponi di Renzo nei Promessi Sposi

«Se i fatti non sono d’accordo con la teoria, tanto peggio per la realtà»: in questo modo si esprime Erasmus Darwin, in una lettera scritta a suo fratello Charles nel 1859, anche se si dice che la frase fosse già stata detta, nel 1801, da Hegel a chi gli faceva notare che esisteva un pianeta in una posizione da lui esclusa nella sua dissertazione per l’abilitazione all’insegnamento. In ogni caso la frase è di grandissima attualità e si può considerare come emblematica dei nostri comportamenti: la società attuale non tiene presente la realtà dei fatti, con tante motivazioni che, anche con l’aria della ragionevolezza, vanno nella direzione di non spostare niente della situazione. Ad esempio, si sostiene che per limitare una crescita irrazionale e distruttiva c’è bisogno di risorse e quindi di altra crescita per cui nessuna modifica è di fatto possibile se non con tempi biblici (che non abbiamo!).

 

Erasmus Darwin, filosofo, fratello di Charles
Erasmus Darwin, filosofo, fratello di Charles (Foto: Wikipedia)

2023, fuga dalla realtà

La fuga dalla realtà viene citata con cristallina chiarezza dal Presidente Mattarella nella sua visita in Kenya nello scorso mese di marzo: «Non si può fuggire dalla realtà. La riduzione delle emissioni nei tempi e nelle modalità indicate dalla comunità scientifica costituisce un obbligo ineludibile, che riguarda tutti. Non ci si può cullare nell’illusione di perseguire prima obiettivi di sviluppo economico per poi affrontare in un secondo momento le problematiche ambientali. Non avremo un “secondo tempo”». Ora è chiaro che la transizione costa ma da qui a ballare spensieratamente nella notte sul ponte del Titanic ce ne corre, anche perché i costi del non far nulla saranno molto più alti di quelli di qualsiasi transizione. È però più comodo, anche se “da struzzi”, ignorare “la scomoda verità”, come diceva Al Gore nel docu-film (premio Oscar 2007) dal titolo An unconvenient truth. La scomoda verità sull’insorgere dei cambiamenti climatici è negata e nascosta dalla politica e dalle lobby che cercano di insinuare nel pubblico il dubbio sulla fondatezza scientifica dell’emergenza del riscaldamento globale.

 

Guarda il trailer di An Inconvenient Truth 

A occhi chiusi sul ponte del Titanic

Un chiaro esempio di ballo a occhi chiusi è anche quello della BBC inglese che “censura” di fatto il grande documentarista sir David Attenborough, rifiutando di trasmettere sul canale pubblico della BBC il suo programma che, essendo molto critico sui danni all’ambiente nel Regno Unito, potrebbe irritare il governo conservatore. Meglio crogiolarsi nella comoda verità che tutto possa andare avanti come il solito, con qualche modifica di facciata. L’ultimo esempio lampante di questi comportamenti è offerto dalla discussione in sede europea della messa al bando dei motori endotermici, a partire dal 2035.

Questa decisione trova opposizioni da parte dei costruttori europei di automobili, preoccupati della (presunta rapidità della) transizione che si vuole realizzare e della possibilità che il mercato delle future auto elettriche possa esser governato dalla Cina.

Per questo motivo, i paesi condizionati dai grossi costruttori di auto (in particolare Germania e Italia) hanno lottato strenuamente per non mettere al bando i motori endotermici dal 2035, ma per consentire di continuare a produrli, alimentandoli con “carburanti ecologici” (sic!). Dopo di che la Germania, più influente a livello europeo, è riuscita a far passare la deroga al bando dei motori endotermici purché alimentati con e-fuel (perché ha previsto investimenti su questa linea), mentre l’Italia non ha potuto fare altrettanto per quanto riguarda l’uso dei cosiddetti biocarburanti, e quindi la ritiene una sconfitta che cercherà in tutti i modi di ribaltare.

 

Un momento dell'incontro tra Mattarella e il presidente del Kenya William Ruto, durante la recente visita nel paese africano
Un momento dell’incontro tra Mattarella e il presidente del Kenya William Ruto, durante la recente visita nel paese africano (Foto: YouTube)

 

Carburanti fossili, carburanti green

A mio avviso, sia la posizione dell’Unione Europea sia quella dei governi contrari alla cessazione della produzione dei motori endotermici sono miopi, stupide ed errate in un’ottica globale e di sostenibilità, e rappresentano comunque un modo di ignorare la realtà dei fatti. Secondo Transport & Environment, in base a dati resi noti dalla stessa industria della raffinazione, nel 2035 la disponibilità di carburanti sintetici in Europa potrà servire ad alimentare una piccola percentuale delle auto in circolazione. E quindi si continuerà a produrre e usare motori a combustione interna con carburanti fossili. Inoltre, spostare il problema verso la produzione e l’uso di carburanti “green” è mistificatorio.

È possibile pensare che sia più efficiente la produzione e uso di e-fuels (che richiede un complesso processo di cattura della CO2 e la produzione di idrogeno dall’acqua da combinare per produrre i carburanti utilizzando sempre la mitica energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, per poi ri-espellere nell’atmosfera gas serra e ossidi di azoto) piuttosto che l’uso diretto dell’elettricità per alimentare i veicoli elettrici?

Si tratta solo di un cavallo di Troia per continuare con il solito sviluppo insostenibile.

 

David Attenborough
David Attenborough, divulgatore e regista britannico censurato recentemente dalla Bbc (Foto: Wikipedia)

Auto private e mobilità (in)sostenibile

Ma, a parte la miope e interessata discussione sui carburanti “green”, il problema è mal posto. Infatti, la domanda corretta da porsi è: «Come si può realizzare una mobilità efficace e sostenibile?» non necessariamente basata sull’auto privata. È totalmente al di fuori della realtà pensare di continuare con il modello della mobilità privata in particolare nelle città (nelle quali attualmente vive circa il 55% degli abitanti della terra), per cui l’auto privata da mezzo di mobilità individuale è diventata mezzo di immobilità collettiva. Sostituire semplicemente un’auto a combustione interna con un’auto elettrica non ha quindi senso: date le risorse assorbite per costruire un crescente numero di auto (di qualsiasi tipo!) e per gestirle, con il conseguente inquinamento di ogni genere, non c’è futuro.

Discutere solo delle maggiori o minori emissioni dei combustibili fossili pseudo “green” rispetto a quelle dell’auto elettrica ci porta in un vicolo cieco, perché si mantiene il modello attuale di mobilità.

 

Renzo e i quattro capponi dell’Ue

Gli sforzi dovrebbero invece esser rivolti a creare reti di trasporto collettivo efficiente e a scoraggiare per quanto possibile la mobilità basata sull’auto privata perché questo non è un modello applicabile non dico su scala globale ma anche solo nei paesi più avanzati. Ricordate i polli di Renzo dei Promessi Sposi? Renzo va dall’Azzeccagarbugli per chiedergli un consiglio e per ripagarlo gli porta quattro capponi, che verranno però rifiutati una volta che l’Azzeccagarbugli si rende conto che si metterebbe contro un potente. Perciò Renzo ritorna indietro furente sbatacchiando il gruppo di polli che, pur essendo compagni di sventura destinati a finire in pentola tutti insieme, non trovano di meglio che beccarsi a vicenda, come l’Italia, la Germania e la Ue nella contrapposizione tra di loro. E questa è la perfetta metafora di questa dannosa discussione e decisione a livello europeo.

 

In questa illustrazione Renzo riporta indietro i quattro capponi, metafora dei paesi Ue (Foto: Wikipedia)
In questa illustrazione Renzo riporta indietro i quattro capponi, metafora dei paesi Ue (Foto: Wikipedia)

Saperenetwork è...

Tommaso D'Alessio
Tommaso D'Alessio
Ambientalista da sempre, che ha letto, all’epoca, il libro I limiti dello sviluppo, e quindi sta aspettando la catastrofe da 50 anni. Ma nonostante tutto, visto che serve Pensare globalmente Agire localmente, affligge chi gli sta vicino con l’intento di ridurre i consumi, di tutto: cibo, acqua, energia etc. e non cessa di operare per il miglioramento dell’ambiente, soprattutto urbano, nel contesto di Legambiente. È Presidente del Circolo Garbatella di Legambiente che dal 2012 ha in affidamento il Parco Garbatella in Roma, un’area di 40.000 m2, che il Circolo gestisce senza nessun contributo da parte del Comune. Da queste pluriennali esperienze ha avviato la sua strada di ambientalista estremo.

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