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Fermare la devastazione delle foreste del globo. Sono le parole con cui il premier britannico e “padrone di casa” della Cop26, Boris Johnson ha formalizzato l’annuncio dell’impegno internazionale a interrompere il processo di deforestazione sul pianeta entro il 2030, aprendo i lavori della seconda giornata della conferenza sul clima. Una dichiarazione sottoscritta da Paesi che ospitano l’85% delle foreste del mondo, a cui hanno aderito Paesi come Russia, Cina, Indonesia, Colombia, Congo e il Brasile. Un impegno da 19,2 miliardi di dollari, la Dichiarazione di Glasgow sulle foreste, sottoscritto, a quanto pare, anche da Jair Bolsonaro, Xi Jinping e Vladimir Putin.

Sembrerebbe partita in quarta la Cop26 che ha aperto i battenti a Glasgow domenica 31 ottobre. Ma è davvero così? Dal videomessaggio della 95enne regina Elisabetta, che, costretta dai medici al riposo e a rinunciare a presenziare all’evento, ha sottolineato che non è più “il tempo delle parole, ma il tempo dell’azione” per affrontare la minaccia dei cambiamenti climatici, a quello dello stesso Boris Johnson, che ha ribadito il concetto, citando il “bla bla bla” di Greta Thunberg. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, su Twitter, sottolinea l’iniziativa globale con il presidente Usa, Joe Biden, per ridurre le emissioni da metano del 30% entro il 2030, e il lancio di un progetto sull’innovazione e le tecnologie del futuro, con Bill Gates. Nel frattempo il premier giapponese Fumio Kishida, in visita lampo a Glasgow, rende nota l’intenzione del Paese a farsi carico degli obiettivi di raggiungimento della neutralità carbonica in Asia al 2030.

Dunque dichiarazioni, importanti, a tratti impressionanti. Ma avranno davvero un seguito concreto, o saranno tradotte nell’ormai celebre “bla bla bla” profetizzato dall’ultra citata Greta? Glasgow sarà davvero “il calcio di inizio al cambiamento” del nuovo decennio, come ha dichiarato Joe Biden? Nel frattempo le attiviste e gli attivisti dei movimenti per il clima, inclusi i Fridays For Future capeggiati da Greta Thunberg, continuano a non fidarsi e a vigilare. Sono scese e scesi in strada in diverse città britanniche, e a Glasgow hanno messo in scena una protesta in stile Squid Game. Il messaggio è chiaro, e va diritto ai leader mondiali. Smettete di giocare.

 

 

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Redazione
Sapereambiente è una rivista d'informazione culturale per la sostenibilità. Direttore responsabile: Marco Fratoddi. In redazione: Valentina Gentile (caporedattrice), Sarah De Marchi, Roberta Sapio, Adriana Spera. È edita da Saperenetwork, società del gruppo Hub48 di Alba (Cn). Stay tuned 😉

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