Valencia, la lista delle catastrofi ambientali si allunga
Supera quota 150 il bilancio delle vittime provocate dal fenomeno avverso che ha colpito la Spagna meridionale. Mentre si riflette sulle conseguenze dell’urbanizzazione selvaggia e sulla gestione dei soccorsi nel paese delle autonomie
Alla lista delle catastrofi climatiche che assediano ormai il Mediterraneo si è aggiunta quella che dal 29 ottobre ha colpito la Spagna meridionale. Ha toccato quota 158, riportano al momento gli organi d’informazione, il bilancio delle vittime. E le autorità avvertono che il conto è destinato a salire. Valencia, come dimostrano le immagini che scorrono a profusione sotto i nostri occhi, è l’epicentro della crisi: i treni nella zona sono bloccati e resteranno tali per almeno due settimane, la rete stradale ha subito danni notevoli. Il dramma è umano oltre che strutturale, intere zone sono isolate e la popolazione denuncia ancora in queste ore l’assenza di interventi anche nelle situazioni più gravi.
I ritardi nell’allerta
Alla carenza dei soccorsi si aggiunge un ulteriore elemento su cui riflettere: l’agenzia spagnola di meteorologia (Aemet), come riporta il quotidiano El País, aveva avvertito con largo anticipo sull’arrivo della Dana, la depressione che ha provocato il fenomeno avverso. L’ente aveva inoltre emesso al mattino del 29 l’allerta rossa per precipitazioni torrenziali proprio nella provincia di Valencia. Ma il governo della regione ha diramato l’allerta critica di secondo livello e per di più in serata, quando ormai gli allagamenti avevano gettato nel panico interi centri abitati. Inoltre l’esecutivo della Comunitat Valenciana avrebbe mantenuto la prerogativa nella gestione dei soccorsi, che avrebbe potuto condividere con Madrid.
La Katrina di Spagna
Saperenetwork è...
- Marco Fratoddi, giornalista professionista e formatore, è direttore responsabile di Sapereambiente, insegna Scrittura giornalistica al Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Cassino con un corso sulla semiotica della notizia ambientale e le applicazioni giornalistiche dei nuovi media dal quale è nato il magazine studentesco Cassinogreen. Partecipa come direttore artistico all'organizzazione del Festival della virtù civica di Casale Monferrato (Al). Ha diretto dal 2005 al 2016 “La Nuova Ecologia”, il mensile di Legambiente, dove si è occupato a lungo di educazione ambientale e associazionismo di bambini, è stato fino al 2021 caporedattore del magazine Agricolturabio.info e fino al 2019 Direttore editoriale dell’Istituto per l’ambiente e l’educazione Scholé futuro-Weec network di Torino. Ha contribuito a fondare la “Federazione italiana media ambientali” di cui è divenuto segretario generale nel 2014. Fa parte di “Stati generali dell’innovazione” dove segue in particolare le tematiche ambientali. Fra le sue pubblicazioni: Salto di medium. Dinamiche della comunicazione urbana nella tarda modernità (in “L’arte dello spettatore”, Franco Angeli, 2008), Bolletta zero (Editori riuniti, 2012), A-Ambiente (in Alfabeto Grillo, Mimesis, 2014).
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