Un'immagine dall'alto degli attivisti di Fridays for future

Il Climate Social Camp si è svolto a Torino dal 25 al 29 luglio (Foto: FFF)

Una provocazione? Fino a un certo punto. Com’è nato il “programma elettorale” di #FFF

Le elezioni del 25 settembre si avvicinano e la rete degli ambientalisti prova a scuotere il dibattito proponendo la propria “Agenda Clima”. Laura Vallaro, una delle portavoce, ci racconta come è nata e perché i partiti dovrebbero prenderla sul serio

Ispirata (solo nel nome) dalla tanto nominata “Agenda Draghi”, l’Agenda Clima è stata lanciata dal movimento giovanile ecologista FridaysForFuture verso le elezioni del 25 settembre, piombate a due giorni di distanza dallo sciopero climatico globale del prossimo venerdì 23. Un “programma elettorale” che rappresenta solo una provocazione alla politica visto che nessun membro del movimento in quanto tale si candiderà. Ma che appare scritto con molta cura, forse più dei programmi di molti “veri” partiti, con tanto di stima delle spese,  coperture e una dettagliata appendice. Le proposte vanno dall’energia ai trasporti fino alla giustizia sociale, passando per lavoro e acqua. E sono tutte in linea con le richieste contenute nei report scientifici dell’Onu sul clima e altri settori, dimostrando che il movimento giovanile, rispetto alle formazioni politiche italiane, è decisamente basato più sulle conoscenze scientifiche che non sulla dialettica del momento (un suo motto è infatti: “Uniti dietro alla scienza”).

Ma come è stato concepito questo programma?

Per rispondere dobbiamo tornare indietro di quasi un mese, ripercorrendo gli ultimi numeri dell’Areale di Ferdinando Cotugno, giornalista del Domani, che ha seguito con un dettagliato reportage il Climate Social Camp di Torino: un evento che non è stato solo il meeting europeo di FridaysForFuture, ma un vero e proprio campeggio a tema ambientale, organizzato e partecipato da associazioni ecologiste e centinaia di giovani da tutto il continente, strutturato in una settimana di dibattiti, workshop, concerti e l’immancabile manifestazione finale per le strade del capoluogo.

 

 

L'attivista di Fridays for future, Laura Vallaro
L’attivista di Fridays for future, Laura Vallaro

 

Fra i partecipanti anche Laura Vallaro, una delle otto ragazze e ragazzi portavoce del movimento in Italia, che abbiamo intervistato per Sapereambiente per conoscere la genesi di questo documento.

È nata durante il meeting di Torino l’idea dell’“Agenda Clima”, vero Laura?
Sì, più volte durante il campeggio si è discusso, tra rappresentanti dei gruppi locali italiani di FFF, su come relazionarci con le imminenti elezioni. Scartati gli endorsement ai partiti più “green” e in generale ogni griglia di giudizio per le formazioni politiche, abbiamo deciso di intraprendere un approccio provocatorio, scrivendo il nostro “programma” e spingendo perché i suoi temi finiscano al centro della campagna elettorale.

Ma chi ha scritto, fisicamente, il testo?
Abbiamo incaricato un ampio gruppo di attivisti provenienti da tutta Italia, che si sono suddivisi in settori e relativi punti. Poi c’è stato un lavoro di sintesi condivisa e la presentazione al resto del movimento, e alla fine il lancio.

 

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Il risultato è un programma che supera per serietà quello di molti partiti: ci sono parecchi più dati, e addirittura sono presenti appendice, bibliografia e confronto spese-copertura. E per di più non è neanche troppo lungo…
Abbiamo cercato il giusto compromesso tra la competenza, per la quale ci siamo rivolti ad esperti, e la sintesi. Alcune misure, per la verità, le abbiamo riprese dalla campagna “Ritorno al Futuro” da noi lanciata nel 2020 in occasione degli Stati Generali; altre invece sono nuove, come l’abolizione dei jet privati.

L’obiettivo iniziale era essere super sintetici e articolare tre gruppi di proposte principali, ma alla fine siamo arrivati a cinque: trasporti, energia, lavoro, edilizia e acqua.

Immagino sia stato doloroso lasciare indietro altri punti che sicuramente erano emersi, come quello dell’alimentazione. Ma questo non significa che ve ne siate dimenticati…
Assolutamente no! Basta guardare i nostri canali di comunicazione per verificare che le nostre posizioni sui vari temi non sono cambiate.

Avete lanciato l’Agenda Clima anche attraverso comunicati ai giornali e contattando le varie radio e tv. Qual è la prossima mossa?
Premettendo che giornali, radio e televisioni ci hanno praticamente ignorato, la prossima mossa è sul campo: azioni di protesta e proposta, flashmob, la manifestazione del 23 e ogni altra occasione di diffusione saranno usate appunto per cercare di spingere i nostri temi nel dibattito elettorale.

 

 

Passando dal nazionale al locale, tu militi anche a Torino, ma sei di Chieri dove ci pare che la spinta del tuo gruppo abbia incoraggiato il Comune a fare molto sul tema ambientale…
Sì, ma si può sempre migliorare. Il Comune ha affisso alle porte della città un gigantesco poster, che invita a visitare un apposito sito di consapevolizzazione sull’emergenza ambientale. Questo ha aiutato i cittadini a conoscere il problema e a parlarne insieme, infrangendo quello che prima era un tabu…Ora continuiamo a pressare l’istituzione per delle azioni più concrete, come il miglioramento dei mezzi pubblici che attualmente sono insufficienti rispetto all’accresciuto utilizzo da parte dei chieresi.

Tu sei stata confermata portavoce del movimento FridaysForFuture in Italia. Cosa significa? Che funzione svolgono i portavoce e come vengono scelti?
Il movimento nel 2020 si è dato dei portavoce (prima sei, da quest’anno sono otto) per garantire dei punti di riferimento affidabili a media e membri, che prima spesso venivano ingannati da alcuni perfetti sconosciuti che si autoproclamavano “leaders” di FridaysForFuture per scopi personali (alcuni sono ancora creduti, purtroppo). L’elezione avviene ogni due anni: si fa una lunga lista di candidati e si raccolgono i voti da parte dei membri attivi dei gruppi locali; coloro che ottengono più voti vengono selezionati per garantire parità di genere, territoriale e di esperienza. Solo quattro su otto possono essere al secondo mandato, e non esiste terzo mandato.

 

Tu sei nel movimento fin dall’inizio, come si è evoluto e cosa ti aspetti nel futuro?
Ha avuto una nascita spontanea e amplificata dai media. La pandemia, un periodo molto difficile per un movimento che ha bisogno del contatto tra persone, ha chiuso questa fase. A seguire vi è stata la trasformazione delle masse di protesta in gruppi più ristretti, ma molto più informati e determinati, che hanno iniziato a sperimentare nuove tattiche e a portare il tema ambientale e climatico anche in altri movimenti, con cui poi sono nate collaborazioni fruttuose come i Climate Camps. In questi quattro anni c’è stato un po’ di ricambio generazionale e molti attivisti della prima ora, per seguire la causa in altro modo, sono entrati nelle università, nelle associazioni e nella politica: la mia speranza per il futuro è che al momento giusto noi si riesca a coinvolgere sia loro che le nuove leve di studenti per una mobilitazione mai vista prima.

Vorresti lanciare infine un appello in vista della mobilitazione del 23?
Con tutto il cuore. Chiunque e dovunque siate, attivatevi e aiutateci a organizzare nelle varie città la manifestazione del 23 settembre, o organizzate voi stessi qualche evento sul tema per quella data. Qualunque spinta si possa dare in quel giorno, dobbiamo darla: solo così possiamo assicurarci che il clima diventi importante nelle menti degli elettori e dei nostri futuri governi.

 

Saperenetwork è...

Cesare Bulegato
Cesare Bulegato
Contadino, studente e attivista del clima. Classe 2001, cresce vicino a Mogliano Veneto in una casa di campagna dove, nel 2018, fonda con la famiglia la fattoria biologica “La Zucca Vuota” dove tuttora vive e lavora.
In tasca il diploma del Liceo delle Scienze Applicate e un oro e due bronzi del concorso letterario “Le Citta di Berto”, dal 2020 studia Scienze Ambientali al Campus Scientifico di Ca’Foscari (Venezia), dove è anche rappresentante degli studenti. Ha nel curriculum la militanza in FridaysForFuture ed ExtinctionRebellion, la gestione dei giornalini scolastici “PlanckNews” (al Liceo) e “Giornalino di Campus” (all’Università), l’ottenimento delle Dichiarazioni di Emergenza Climatica ed Ecologica rispettivamente del Comune di Mogliano Veneto e dell’Università Ca’Foscari.

Sapereambiente

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