Lo Stadio 974 in Qatar in prossimità del porto di Doha

Lo Stadio 974 prende il nome dal prefisso telefonico del Qatar. È il primo al mondo interamente smontabile

Lo stadio smontabile e le altre innovazioni green dei mondiali. A colloquio con il professor Di Salvo

È stato costruito utilizzando 974 container riciclati vicino al porto di Doha, sfruttando la brezza per il raffrescamento. Il torneo di calcio che inizia fra un mese in Qatar si ispira fortemente alla sostenibilità, come spiega il docente italiano che opera da tempo nell’emirato

Mancano giusto 30 giorni al fischio d’inizio della 22esima edizione del Campionato mondiale di calcio, previsto per il 20 novembre in Qatar. La nazionale italiana come sappiamo non ci sarà ma arriveranno 32 squadre da tutto il mondo per partecipare al torneo in otto stadi di cinque città. Larga parte dell’evento però ruoterà intorno a Doha, in italiano “grande albero”, la capitale di questo Stato grande quanto l’Abruzzo, che fino alla metà del ‘900 era un villaggio di pescatori circondato dal deserto e affacciato sul Golfo Persico. Oggi, a soli sessant’anni di distanza, è una lussuosa città green proiettata verso la modernità ed il futuro.

Visione sostenibile

Nel documento “Qatar National Vision 2030” emerge l’impegno di questo emirato verso una politica eco-sostenibile, dove l’espansione e la rigenerazione interna del paese e tutti i nuovi progetti urbanistici mirano ad ottenere come “goal” globale la tutela dell’ecosistema e lo sviluppo delle energie rinnovabili. Ne abbiamo parlato con Valter Di Salvo, professore associato all’Università degli Studi al Foro Italico di Roma e Direttore del Dipartimento di Football Performance e Science all’Aspire Academy di Doha in Qatar, dove risiede da più di dieci anni

 

Valter Di Salvo
Valter Di Salvo insegna all’Università degli Studi al Foro Italico di Roma e dirige il Dipartimento di Football Performance e Science all’Aspire Academy di Doha

 

Professor Di Salvo, il Qatar ha costruito vari impianti sportivi a Doha seguendo la linea dello sviluppo eco-sostenibile, in particolare per lo Stadio 974 che si trova nella capitale, il primo al mondo interamente smontabile. Ce ne può parlare?
Una delle soluzioni innovative che rappresenta la coscienza ecologica di questo paese si evidenzia proprio nella costruzione di questo impianto, lo “Stadio 974”, dove ben appare l’impegno sostenuto per la tutela dell’ambiente, tanto da essere definito come il giusto e necessario patto tra l’uomo e il pianeta. Il nome deriva dal numero dei container impiegati per costruirlo ed è anche è il prefisso internazionale del Qatar. Si trova vicino al Porto di Doha per sfruttare la ventilazione prodotta dalla brezza marina e limitare la richiesta del sistema di raffreddamento. È il primo stadio al mondo modulare, movibile e riutilizzabile dove, proprio per permettere un facile smontaggio, sono stati creati dei meccanismi speciali per la connessione e disconnessione garantendo così il riutilizzo di ogni elemento. Non a caso il “Global Sustainability Assessment System”, un sistema di valutazione per la sostenibilità delle infrastrutture in Medio oriente, l’ha premiato con cinque stelle su sei.

Come è stato costruito?
Sono stati utilizzati degli elementi modulari prefabbricati al fine di diminuire la produzione di rifiuti e il quantitativo di materiali da costruzione, arrivando a ridurre del 40% il consumo d’acqua rispetto agli stadi convenzionali. La sua struttura in acciaio riciclato è composta da ben 974 container riciclati e colorati oltre che da sedili tutti rimovibili: uno stadio rispettoso dell’ambiente ed ecosostenibile proprio in virtù del fatto che tutta la struttura può essere smontata e ricostruita in qualsiasi luogo. Oltre ad essere un’opera ingegneristica visivamente attraente, con i i suoi colori sgargianti e il design innovativo, questo stadio possiede 40mila posti a sedere ed è diventato un simbolo della sostenibilità proprio grazie a queste sue caratteristiche. Sarà accessibile utilizzando la linea Gold della Metropolitana costituita da treni progettati senza conducente e scendendo alla stazione di Ras Abu Aboud

 

 

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Ci sono altre opere che guardano nella stessa direzione?
Questa ricca nazione ha effettivamente investito un ingente capitale in innovazioni tecnologiche ed ingegneristiche. Basti pensare a “Lusai City” che è considerata la città più eco al mondo, al 100% sostenibile con impatto zero, una vera oasi ecologica  nel deserto. Oppure all’“Eco Floating Hotel” interamente galleggiante con minima spesa di energia e zero sprechi, che grazie a dei propulsori ruota su se stessa convertendo l’energia dell’acqua in elettricità. Senza dimenticare le zone pedonali e i 67 chilometri di piste ciclabili che permettono di ridurre il traffico e l’inquinamento o l’innovativo e strategico metodo per la raccolta differenziata dei rifiuti che, con attraverso un nuovo sistema sotterraneo di tubi sottovuoto, vengono aspirati e trasportati fino all’impianto di raccolta.

Saperenetwork è...

Laura Piacentini
Laura Piacentini
Ha vissuto per dieci anni in Inghilterra, Spagna e Asia minore entrando in contatto con lingue diverse ed approcci specifici con le varie forme d'arte di altri paesi. La pittura su drappi di seta e la scrittura in versi, sono i componenti fondamentali che ogni giorno arricchiscono la sua vita. La realizzazione di tutte le opere rappresentano l'autenticità' delle sue emozioni e l'armonia che ha con il mondo Ha partecipato a molti concorsi letterari conseguendo menzioni d'onore, medaglie e premi. Ha conseguito il secondo posto al Concorso Nazionale Nepi 1997 - Targa di Cavaliere dell'arte e della poesia Premio alla Cultura G. Folchi Roma 2012, il primo premio Internazionale di Poesia Narrativa, Napoli 2014, il primo premio al Concorso A. Bruni con il racconto per adolescenti “Una sera allo Speak Is”, il secondo premio al Concorso poesia Napoli 2017, il secondo posto al Concorso Calamaio d'argento Calcata 2017, il terzo posto al Concorso Argentario 2019, è stata finalista alla Scuola Autori Cet di Mogol 2020, la medaglia al Premio Nazionale Letteratura italiana, Palazzo Senatoriale Campidoglio, Roma 2022.
Dal 2013 partecipa annualmente ai Seminari Internazionali Interdisciplinari di Psicologia, Psicoterapia e Letteratura dell'Istituto Italiano di cultura di Napoli con relazione scientifiche redatte in lingua italiana, inglese e spagnolo. Collabora dal 2017 con la rivista mensile "Il corriere della città" di Pomezia, con articoli di genere letterario e di Arteterapia. Ha scritto i seguenti libri: "Scrosci di parole senza tempo" (Controluce 2012), "Fili d'inchiostro blu" (ICI 2015), "Una sera allo Speak is" (Selvaggi 2016), il racconto "La tela di Gauguin" nell'Antologia di prosa breve italiana contemporanea "Duemila e Oltre" (2019 ICI, Napoli – Gallico), Poeti del nuovo millennio silloge di poesie (Aletti 2020), “L'arte strumento terapeutico dal potere liberatorio”, (Controluce 2020)

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