Le aule del giardino didattico della scuola Melissa Bassi di Roma, nel quartiere di Tor Bella Monaca

Le aule del giardino didattico della scuola Melissa Bassi di Roma, nel quartiere di Tor Bella Monaca

Tor Bella Monaca, la scuola Melissa Bassi ha il suo giardino didattico

Inaugurate a Roma, all’Istituto Comprensivo Melissa Bassi, le aule giardino del progetto Cresco finanziato dalla Fondazione Paolo Bulgari. Un percorso di rigenerazione educativa e riqualificazione urbana che continua con altri interventi nel quartiere

«Una nuova pagina per la scuola e per il territorio». Così Alessandra Scamardella, dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Melissa Bassi di Roma, dà il benvenuto alle cinque aule giardino inaugurate il 1° dicembre alla scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado di Tor Bella Monaca, nel cuore del quartiere. Un nuovo spazio didattico, realizzato nell’ambito del progetto Cresco –  Cantiere di Rigenerazione Educativa, Scuola, Cultura, Occupazione  finanziato dalla Fondazione Paolo Bulgari, pensato per rispondere a diverse esigenze educative e che si propone come modello di rinnovamento degli ambienti scolastici. Non solo, il giardino rappresenterà anche un centro di aggregazione per tutto il territorio: «fruibile anche al di fuori dell’orario di lezione, offrirà un’alternativa a un territorio che presenta un alto tasso di dispersione», commenta Scamardella durante la cerimonia. Presenti all’inaugurazione anche l’Assessore comunale alla scuola Claudia Pratelli, il presidente del VI Municipio Nicola Franco, il professore di Urbanistica dell’Università La Sapienza di Roma Carlo Cellamare e il presidente della fondazione che porta il suo nome, Paolo Bulgari.

 

Un'aula del giardino didattico
Un’immagine delle aule del giardino didattico. «Il mondo cambia, è in evoluzione, e anche l’insegnamento si deve adeguare. Servono adesso spazi in grado di rispondere a esigenze pedagogiche diverse», spiega il maestro Pietro Gentile

 

Il progetto

Il progetto, disegnato e studiato da Maria Vallo e Marco Gissara del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università La Sapienza di Roma, ha mosso i primi passi nel 2020 quando è stato avviato il dialogo fra progettisti, finanziatori, istituzioni, docenti dell’istituto e cittadini per ideare uno spazio in grado di rispondere alle esigenze didattiche e portare benefici a tutto il quartiere. Una progettazione nata dal basso e che si è rivelata vincente.

«Il risultato raggiunto ci dice che, oltre a parlare di scuola, si deve parlare anche con le scuole. Quello che è stato fatto alla Bassi è un modello di intervento, fondato sull’attenzione alle esigenze, che speriamo possa essere ripreso altrove», commenta Bulgari. 

Aule nella natura

Proprio dalle esigenze della scuola sono partiti i progettisti. «Sin dalle prime interazioni con la scuola è emersa la necessità di riunificare gli spazi del giardino, in precedenza frammentati, e integrarli all’interno dell’offerta formativa dell’istituto», racconta Marco Gissara, ingegnere del progetto. Dopo due anni di consultazioni, i lavori di realizzazione sono partiti in primavera e oggi l’istituto Bassi ha la prima aula giardino della città. Attraversando il cortile della scuola si incontrano così l’aula lettura e l’aula scrittura, arredate con elementi ricombinabili in diversi modi. L’aula arte e l’aula musica, con spalti a gradoni per seguire le lezioni e assistere alle esibizioni. L’aula natura, al cui centro sorge un pino e che più delle altre riporta all’idea di una scuola in continuità con la natura. Il tutto costruito a giorno, con coperture che riparano dagli agenti atmosferici e pannelli che schermano dai raggi del sole, per rendere le aule vivibili tutto l’anno. Nella costruzione, particolare attenzione è stata data alla sostenibilità, usando aggregati riciclati per stabilizzare il terreno e materiali durevoli per le strutture. 

 

Un bambino all'ingresso di una delle nuove aule didattiche
Coperture che riparano dagli agenti atmosferici e pannelli che schermano dai raggi del sole: le aule sono vivibili tutto l’anno. Nella costruzione, particolare attenzione è stata data alla sostenibilità, usando aggregati riciclati per stabilizzare il terreno e materiali durevoli per le strutture

 

Una scuola aperta alla città

Quello che l’Istituto Bassi, nome dedicato alla studentessa uccisa dall’esplosione di una bomba artigianale di fronte alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi, cerca di proporre è un nuovo modello didattico. «Il mondo cambia, è in evoluzione, e anche l’insegnamento si deve adeguare. Servono adesso spazi in grado di rispondere a esigenze pedagogiche diverse, che diano stimoli diversi. A questo serviranno le nostre nuove aule giardino», dice Pietro Gentile, maestro che da 36 anni insegna nell’istituto. Il nuovo giardino però non sarà solo per la didattica. «Una delle indicazioni che ci è arrivata è stata quella di rendere i nuovi spazi fruibili anche al di fuori dell’orario scolastico. Le aule a gradoni, per esempio, sono pensate per ospitare assemblee. I viali stessi sono spazi di aggregazione, attrezzabili e vivibili in occasione di eventi particolari. L’illuminazione invece, volutamente minimale, rende lo spazio utilizzabile anche la sera», spiega Gissara.

Terminate le lezioni quindi, il giardino potrà essere animato da laboratori artistici, circoli di lettura, sessioni di storytelling e cineforum aperti a tutti.

«È l’idea di scuola che vogliamo portare avanti per la città. Un luogo sconfinato, punto di incontro per il territorio e la comunità che lo abita», commenta Claudia Pratelli, Assessore alla scuola del Comune di Roma. In questa direzione, l’amministrazione capitolina ha avviato per quest’anno il programma Roma Scuola Aperta, con oltre cento istituti romani aperti il pomeriggio, la sera e nei fine settimana, e che adesso vedono aggiungersi anche la Melissa Bassi con la sua nuova aula giardino. 

 

Un momento dell'inaugurazione delle aule didattiche
Un momento dell’inaugurazione delle aule. Il giardino inaugurato alla scuola di Tor Bella Monaca è solo una parte di un programma più ampio di rivitalizzazione del quartiere

Nuova vita a Tor Bella Monaca

Il giardino inaugurato alla scuola di Tor Bella Monaca è solo una parte di un programma più ampio di rivitalizzazione del quartiere. Il progetto Cresco è impegnato anche nella riqualificazione di Largo Mengaroni, la piazza del quartiere. «Anche questo progetto è basato su un percorso di ascolto con gli abitanti del quartiere, che ci indicano cosa serve», dice Maria Vallo, architetto del progetto. L’iniziativa, portata avanti con l’Associazione CuboLibro che promuove iniziative culturali e sociali nel quartiere, prevede di restituire al territorio uno spazio oggi abbandonato al degrado e prenderà il via nelle prossime settimane. «I lavori per la riqualificazione di Largo Mengaroni inizieranno a breve e dureranno circa otto mesi. Nel frattempo, tenendone alcune parti aperte, la piazza continuerà ad essere fruibile dai cittadini. È lavoro importante per il quartiere, essendo l’unica vera piazza di Tor Bella Monaca», conclude Vallo. 

 

Saperenetwork è...

Enrico Nicosia
Naturalista rapito dal fascino per il mondo naturale, sommerso e terrestre, e dei suoi abitanti, spera un giorno di poterli raccontare. Dopo la Laurea in Scienze della Natura presso l’Università di Roma “La Sapienza” va in Mozambico per un progetto di conservazione della biodiversità dell’Africa meridionale. Attualmente collabora come freelance con alcune testate come Le Scienze, Mind e l’Huffington Post Italia, alla ricerca di storie di ambiente, biodiversità e popoli da raccontare

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