Green City Life, la (nuova) città ideale è possibile

François Marques e Manon Turina, registi di Green City Life

Green City Life, la (nuova) città ideale è possibile

Si può riprogettare la vita urbana, arricchendola con i benefici del mondo contadino? Presentato a Cinemambiente, nella sezione Panorama, il documentario di François Marques e Manon Turina, all’indomani del lockdown del 2020, pone questo interrogativo. Cercando soluzioni concrete in giro per il mondo

«Come costruire la città del domani, capace di combinare i benefici del vivere in campagna con i vantaggi del mondo cittadino?». Se lo chiedono François Marques e Manon Turina, all’indomani del lockdown del 2020. Un interrogativo che porta due giovani francesi a ingegnarsi come documentaristi e registi. Il risultato è Green City Life (in francese La belle ville), 85 minuti di storie dal mondo che fanno sperare in un futuro migliore e chiamano ad un impegno immediato.

 

Guarda il trailer di Green City Life

 

Alla ricerca di una nuova dimensione urbana

Presentato nella sezione Panorama al 27° festival Cinemambiente, conclusosi recentemente a Torino, il film documenta il viaggio di François Marques e Manon Turina. I due vivono e lavorano a Londra nell’ambito del marketing, quando sono investiti dalla pandemia nel marzo del 2020.

La giovane coppia che si definisce né «ecolo» né attivista, piuttosto di cittadini che hanno sempre amato la dimensione urbana, si trova suo malgrado costretta a interrogarsi su una umanità che crescerà esponenzialmente di numero con un impatto sull’ambiente sempre più gravoso.

Preoccupati per il futuro e consapevoli che lasciare le città non sarebbe la soluzione più facilmente né universalmente praticabile, decidono di cercare nel mondo dei modelli sostenibili al quale fare riferimento per innescare il cambiamento, «progetti concreti e rivoluzionari che portino la natura nel cuore delle metropoli».

 

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Da Chicago a Milano, passando per Città del Messico

Suddiviso in capitoli che affrontano tematiche come la rivegetazione delle aree cittadine, l’agricoltura urbana e il compostaggio, il docufilm racconta esperienze positive dai due lati dell’oceano, da Chicago e New York fino a Milano passando per Città del Messico.

E lo fa non solo mostrando i risultati positivi ottenuti, ma anche facendo parlare le persone che di quei progetti sono l’anima, da associazioni, leader dell’imprenditoria, ricercatori ed esperti di ecologia urbana.

Interrogandosi su quanto vedono e maturando la consapevolezza che soluzioni pensate per la città non possano mai prescindere da una visione che metta parimenti al centro le campagne, Manon e François raccolgono un campionario di azioni positive per la «città ideale» del XXI secolo e le quali, a differente scala, possono spesso essere da subito replicate nel quotidiano, una presa di consapevolezza che, per primi, li porterà a rivedere il loro modo di vivere la città. Definito «un invito a amministrazioni, aziende e cittadini ad agire collettivamente, incoraggiando, al tempo stesso, un consapevole spirito del fai da te», il film è la prima esperienza cinematografica della coppia.

Saperenetwork è...

Marina Maffei
Marina Maffei
Giornalista e cacciatrice di storie, ho fatto delle mie passioni il mio mestiere. Scrivo da sempre, fin da quando, appena diciassettenne, un mattino telefonai alla redazione de Il Monferrato e chiesi di parlare con l'allora direttore Marco Giorcelli per propormi nelle vesti di apprendista reporter. Lì è nata una scintilla che mi ha accompagnato durante l'università, mentre frequentavo la facoltà di Giurisprudenza, e negli anni successivi, fino a quando ho deciso di farne un lavoro a tempo pieno. La curiosità è la mia bussola ed oggi punta sui nuovi processi di comunicazione. Responsabile dell'ufficio stampa di una prestigiosa orchestra torinese, l'OFT, scrivo come freelance per alcune testate, tra cui La Stampa.

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