Fashionisti consapevoli, un libro-guida per l’acquisto di moda sostenibile
Per fare acquisti ragionati oppure trovare alternative è necessario porsi alcune domande. Lo spiega il volume di Francesca Rulli “Fashionisti consapevoli – Vademecum della moda sostenibile”, pubblicato da Flaccovio Editore, un viaggio dietro le quinte del sistema moda
“Sostenibilità” è ormai un termine molto in voga. E’ una parola che viene applicata a qualsiasi prodotto. Tutto sembra improvvisamente sostenibile. Nel settore della moda, poi, l’utilizzo è ancora più diffuso e il rischio greenwashing è, di conseguenza, più elevato. Troviamo la sostenibilità nei siti dei brand, nei social, nella pubblicità dove spesso è accompagnata da claim, nelle etichette e marchi di certificazione. Il panorama è alquanto confuso.
In tale continuo ricorso e rincorsa all’uso del termine sostenibilità, come fa il consumatore a capire chi è davvero degno della sua fiducia?
Prende il via da questa esigenza “Fashionisti consapevoli – Vademecum della moda sostenibile” il nuovo lavoro di Francesca Rulli, Ceo di Process Factory e ideatrice di 4sustainability, che certifica la sostenibilità nel settore fashion & luxury. Dopo aver accompagnato oltre 160 realtà – tra brand internazionali e imprese della migliore filiera italiana – nella messa in pratica di azioni concrete per lo sviluppo sostenibile, Francesca Rulli per la prima volta si rivolge al consumatore finale con il libro “Fashionisti consapevoli – Vademecum della moda sostenibile”, edito da Flaccovio.
L’intento non è quello di fornire risposte predefinite, bensì di dare a tutti – in primis ai non addetti ai lavori – gli strumenti per farsi le domande giuste. Il “fashionista consapevole”, infatti, è in cerca di risposte. Se queste non sono soddisfacenti, allora può decidere di non comprare e cercare alternative altrove.
E’ proprio con i nostri acquisti e con le nostre domande che è possibile incidere su un sistema di produzione del fashion che non è più da sostenere, sia per gli impatti ambientali che per quelli sociali.
Francesca Rulli accompagna quindi il lettore alla scoperta dell’universo moda, ripercorrendo i vari passaggi di una filiera produttiva lunga, articolata e globalizzata. Presenta con un linguaggio semplice e divulgativo le potenziali aree critiche, dalle condizioni di lavoro all’uso di sostanze chimiche, per poi spiegare come queste possono essere rese più compatibili con le esigenze dell’ambiente e della società. Descrive i vantaggi e le criticità dei materiali più diffusi (lana, cotone, poliestere, pelle…), per aiutare il lettore a conoscere meglio ciò che indossa, valutarne prezzo e ciclo di vita. Tutto ciò con un occhio di riguardo per le nuove modalità di consumo rese sempre più popolari dalle piattaforme digitali, come noleggio, second hand, vintage e abbonamento.
Questa è la settimana della Fashion Revolution Week, evento della moda etica e sostenibile
«La moda usa e getta non funziona più. Non funziona più per il pianeta, per la società, per l’economia e non funziona più nemmeno per i consumatori» afferma Francesca Rulli.
«Fino a ieri, i brand hanno basato il loro successo sulla capacità di portare in negozio un numero sempre più alto di collezioni, realizzate grazie alla capacità di contenere i costi il più possibile. Se vorranno uscire dalla crisi ancora più forti, dovranno fare qualcosa di molto diverso: produrre in modo più sostenibile, raccontare questo percorso e farlo in modo trasparente e credibile».
Il libro, con la prefazione dell’imprenditore Matteo Marzotto, è un lavoro articolato ma, al tempo stesso, chiaro e comprensibile. Inoltre, è arricchito da diversi contributi di Hakan Karaosman, ricercatore dell’University College Dublin esperto di sostenibilità nella supply chain della moda, Primo Brachi, Giulio Lombardo, Costanza Brachi e Giancarlo di Blasi di Brachi Testing Services, laboratorio di analisi e prove tessili per l’industria della moda, Tessa Gelisio, conduttrice televisiva e divulgatrice, Alessandro Brun, professore ordinario del Politecnico di Milano, Francesca Romana Rinaldi, docente presso l’Università Bocconi e la SDA Bocconi School of Management, Tommaso Perrone, direttore responsabile delle testate giornalistiche di LifeGate.
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Il libro si conclude con una guida all’acquisto consapevole. E’ una sezione che invita a ragionare su alcuni elementi essenziali. Ad esempio, interpretare il prezzo, leggere l’etichetta, controllare la fibra, se è durevole ad esempio, se sono presenti delle certificazioni ambientali e sociali e cosa ci dicono. Se è di facile manutenzione, se davvero vale la pena comprarlo nuovo o in alternativa affittarlo o prenderlo di seconda mano.
Chiedersi e chiedere se ci sono informazioni sulla filiera del brand, come e dove produce, se è impegnato in programmi di sostenibilità ambientale e sociale. Sono informazioni che abbiamo il diritto di avere.
«In questo percorso verso la sostenibilità – conclude Rulli – il nostro ruolo di consumatori è fondamentale, perché soltanto aumentando le domande che potremo farci prima di procedere a un acquisto e pretendendo di trovare le informazioni per valutare la nostra scelta, spingeremo l’intero sistema produttivo a correggersi e ad accelerare la corsa verso la riduzione di impatto. Qualsiasi cambiamento può spaventare e questo non fa eccezione. Ma è una sfida per cui vale la pena di lavorare fianco a fianco, tutti insieme».
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Saperenetwork è...
- Giornalista e blogger. Sulle scelte di consumo nel settore della moda cura il blog “Fattidistile.it”. Si occupa di sostenibilità ambientale e scelte di consumo per una migliore qualità della vita, degli effetti sul cambiamento climatico e dei diritti delle persone. Nata a Roma, ha collaborato con La Nuova Ecologia, Casa Naturale, Il salvagente e 50&Più.