"Il corpo nero" è la storia di Anna Maria Gehnyei, in arte Karima 2G

"Il corpo nero" è la storia di Anna Maria Gehnyei, in arte Karima 2G

Il corpo nero, la ricerca di identità delle seconde generazioni

Nel racconto autobiografico di Anna Maria Gehnyei, musicista nata a Roma da genitori liberiani, nota come Karima2G, il razzismo subìto è raccontato senza rancore, insieme alla scoperta delle radici liberiane. Un libro che scorre come un viaggio, fatto di musica, immagini, incontri. Senza limiti e senza confini

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Inizia con grande semplicità il libro “Il corpo nero” di Anna Maria Gehnyei. È bambina, Anna, una bambina di sette anni: i suoi pensieri sono semplici, il ritmo delle sue parole pacato, il tempo degli eventi dilatato, come è nell’infanzia. Anna racconta della quotidianità a scuola e nel quartiere, in cui bambini e adulti la vedono, la giudicano e, talvolta, la discriminano per il suo corpo nero. E racconta della vita in famiglia, delle domeniche in cui la mamma pettina per ore lei e la gemella Maria, delle storie magiche della Liberia che la madre narra al posto delle favole, della musica di cui un padre amorevole e taciturno riempie la casa. Un padre che è stato il primo uomo Kpelle a cui i capi del villaggio hanno permesso di allontanarsi dalla propria terra, il primo a giungere in Europa.

 

Tra due mondi

Nata a Roma da genitori liberiani, da loro Anna impara “un amore incondizionato” verso i bianchi e verso la propria città, il cui dialetto il padre impara al lavoro e si diverte a usare a casa. La fanciullezza, l’adolescenza, la prima giovinezza si snodano così, tra i due mondi. Nel mondo fuori Anna si confronta con persone (di ogni età) la cui idea è prima-gli-italiani, impara a rispondere alle battute razziste, non tace quando il comportamento discriminatorio arriva dalle forze dell’ordine.

Crescendo si accorge di abitare il proprio paese come una straniera ma riesce a raccontarci il razzismo subito con la limpidezza di una persona che «non è stata educata al rancore».

Mentre incontra le origini della propria famiglia attraverso i sapori, i suoni, l’energia e le usanze di “zie e zii”, amici liberiani, ghanesi e di altri paesi africani che passano lunghi periodi a casa sua. Di questo mondo fa parte la guerra civile liberiana, che si porta via persone care e ne spinge molte altre a fuggire. E la Libia, che compare negli occhi di alcune zie e zii che l’hanno attraversata. Poche parole efficaci per descrivere tutto il non detto di uno sguardo.

Ritmi e musica

Il ritmo del racconto cresce, al crescere dell’età di Anna. E nella storia fa anche la propria comparsa un suono, un tum tum di tamburi, che Anna avverte in varie occasioni, forse traccia di una medianità conosciuta in famiglia, che l’avvisa dei momenti importanti. E che la riporta, come percezione e forse come metafora, alle proprie radici. E poi la vita e i suoi intrecci offrono ad Anna la possibilità di un viaggio in Liberia, per scoprire i luoghi dove vivevano i genitori e conoscere i parenti rimasti lì. Un viaggio fatto di incontri e di benedizioni, di alberi tagliati e di granchi, di corruzione e di fratellanza, di nomi dati e ricevuti. E di musica. Un viaggio che farà sentire ad Anna, come mai prima, il proprio posto nel mondo. La consapevolezza nuova di una giovane donna che attraverso la propria arte rivendica i diritti delle seconde generazioni. L’autrice Anna Maria Gehnyei infatti è una cantante, beatmaker e produttrice, dal nome d’arte di Karima 2G.

«È stata l’Africa a farmi capire che appartengo anche all’Italia, che posso essere tutto, che non ho confini, perché il mio corpo non è più un limite».

Un augurio per le ragazze e i ragazzi di seconda generazione, ché attraverso il proprio talento siano in grado di conquistare una “doppia presenza”.

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Francesca Santoro
Francesca Santoro
Laurea in comunicazione, specializzazione in marketing e comunicazione nel Non Profit. Per 15 anni mi sono occupata di comunicazione e formazione nell’ambito del consumo critico e del commercio equo, trattando temi quali l'impatto delle filiere a livello locale e globale su persone, risorse, territori, temi su cui ho anche progettato e condotto interventi nelle scuole. Dal 2016 creo contenuti online per progetti, associazioni, professionisti.

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