Le isole hanno contribuito in grande misura alla diversità biologica e culturale del mondo. Nell'immagine l'arcipelago della Maddaleno (Foto: Wikimedia Commons)

Il mondo in miniatura, imparare dalle isole per salvare la Terra

Nel suo libro “Il mondo in miniatura. La vita sulla Terra raccontata attraverso le isole”, il biogeografo Sietze Norder racconta come le isole possano essere un laboratorio per comprendere la crisi della biodiversità e i cambiamenti climatici

Tra i ricordi di scuola ci sono gli esperimenti di scienze, quando si osservava un fenomeno fisico o chimico per capirne le cause e le conseguenze. Poche variabili, tutte sotto controllo, e ci si porta a casa un frammento di conoscenza del funzionamento del nostro mondo. Un tavolo, qualche bicchiere, una manciata di sostanze, una qualsiasi fonte di calore o energia.

Cosa succede, però, quando aumentiamo la scala d’osservazione? Quando i fenomeni da comprendere sono evoluzione ed estinzione? Quando vorremmo capire come mitigare le conseguenze della crisi climatica?

I fattori in gioco e le loro interazioni diventano un labirinto di cui strenuamente si può trovare l’uscita. Eppure un modo per esaminare il funzionamento della Terra su scale minori c’è. Il nostro laboratorio sono le isole, sostiene Sietze Norder nel suo libro “Il mondo in miniatura. La vita sulla Terra raccontata attraverso le isole”. Norder è un biogeografo e studia l’interazione tra uomo e ambiente, il legame tra geografia, ecologia, clima e migrazioni umane e uso del territorio.

Cos’è un’isola?

Le isole possono essere definite come aree più o meno estese di territorio circondate dall’acqua. Proprio per le loro caratteristiche uniche, spiega Norder, possono essere usate come modelli sperimentali scientifici, una riproduzione semplificata, idealizzata e su scala più piccola rispetto all’originale.

 

Lo scienziato olandese Sietze Norder si occupa di biodiversità. È membro della Società internazionale di biologia delle isole

 

«Le isole sono come il mondo in miniatura, costituiscono un sistema di dimensioni circoscritte grazie al quale le attuali sfide mondiali, come la crisi della biodiversità e i cambiamenti climatici, diventano più comprensibili. Inoltre, le sfide sono più intense e si manifestano in tempi più rapidi. Sulle isole i cambiamenti ambientali che avvengono nel pianeta si trovano sotto la lente d’ingrandimento, e studiarle è un primo passo per comprendere meglio il mondo».

Viaggi, animali fantastici e tristi capitoli della storia

Per l’autore il cambiamento dell’attuale rapporto tra uomo e natura è la via attraverso cui ridisegnare il nostro futuro. Historia magistra vitae, affermerebbe Cicerone, ed ecco che per costruire il domani è necessario ripercorrere il passato: Norder narra l’origine delle isole e di come piante e animali le abbiano popolate, in maniera più o meno clandestina, e alle volte con viaggi mirabolanti (basti pensare ai ragni trasportati dal vento).

Ci stupisce con il racconto del coraggio e della curiosità di quel gruppo di ominidi che intraprese la traversata verso l’isola di Flores, in Indonesia, e ci indigna con le vicende successive alla conquista dell’America: l’orrore dello schiavismo e lo sfruttamento irresponsabile di risorse a Mauritius, trasformata in una piantagione di canna da zucchero, la monocoltura come tomba di biodiversità.

 

Questo libro è anche un’immersione in una natura che, per chi vive in un continente e in quest’epoca, può sembrare “aliena”: uccelli giganti e incapaci di volare, come il dodo (Raphus cucullatus) delle Mauritius e il moa (Famiglia Dinornithidae) della Nuova Zelanda, o come gli elefanti e ippopotami nani, un tempo abitanti delle isole del Mediterraneo, come la nostra Sicilia. Tutti animali “fantastici” ormai estinti, lo stesso destino che ha atteso l’antica flora di questi luoghi e persino le culture e le lingue delle popolazioni originarie.

La Terra come arcipelago (ma anche come isola)

Cosa ha distrutto la diversità nelle isole? Saperlo come può aiutarci a evitare che questa sia la fine a cui andrà incontro tutto il globo? Il viaggio nello spazio e nel tempo percorso dall’autore, lungo le pagine di questo libro, ci mostra che le cause principali dell’estinzione sono la perdita di habitat, lo sfruttamento eccessivo e il cambiamento delle interazioni tra specie.

 

 

Se ci sono stati progetti in grado di supportare gli ecosistemi compromessi di queste “Terre in miniatura”, forse c’è ancora speranza. Per quanto le regole del gioco nelle isole possano sembrare diverse da quelle dei continenti, abbiamo molto da imparare da questi laboratori perché, suggerisce Sietze Norder, la Terra può essere vista come un arcipelago.

Dovremmo cercare risposte a livello locale, sulla base dell’eredità del passato e del rapporto con la natura che vogliamo intessere. E allo stesso tempo agire con la consapevolezza di condividere un unico Pianeta, a sua volta un’isola nell’oceano dell’universo. La nostra grande isola, l’unica che abbiamo.

Saperenetwork è...

Alessia Colaianni
Alessia Colaianni
Laureata in Scienza e Tecnologie per la Diagnostica e Conservazione dei Beni Culturali, dottore di ricerca in Geomorfologia e Dinamica Ambientale, è infine approdata sulle rive della comunicazione. Giornalista pubblicista dal 2014, ha raccontato storie di scienza, natura e arte per testate locali e nazionali. Ha collaborato come curatrice dei contenuti del sito della rivista di divulgazione scientifica Sapere e ha fatto parte del team della comunicazione del Festival della Divulgazione di Potenza. Ama gli animali, il disegno naturalistico e le serie tv.

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