Stazione di Monaco

In Germania la scorsa estate è stato introdotto il biglietto mensile universale a 9 euro per contrastare il caro energia (Foto: Unsplash.com).

Il biglietto climatico per una nuova mobilità sostenibile, la proposta di Greenpeace

I “climate ticket” si stanno diffondendo un tutta Europa come soluzione all’aumento dei costi dell’energia e del carburante, incentivano l’uso del trasporto pubblico e aiutano a combattere la crisi climatica. Per la ong ambientalista occorre che i governi europei li finanzino

Il 2023 è incominciato con numerose discussioni nel settore dei trasporti. Si pensi soltanto alle  cosiddette “città 30”, alle proteste per l’elevato prezzo dei carburanti, alla questione delle accise.  Salla settimana scorsa sono aumentati anche  i prezzi dei biglietti del trasporto pubblico a Milano. La stessa cosa era già successa non molto tempo fa a Napoli, e nel corso dell’anno accadrà probabilmente anche a Roma e in molte altre città d’Italia. Per Greenpeace queste notizie non dovrebbero sorprenderci: «Nel 2022 i prezzi dell’energia sono schizzati alle stelle, e anche se poi si sono abbassati, sono comunque rimasti alti e soggetti a molteplici fluttuazioni, causate da uno scenario geopolitico incerto, ma anche e soprattutto dalle speculazioni dei mercati e dalla sete di profitti delle aziende del petrolio e del gas.

«Tutto questo sarà inevitabile finché il nostro sistema di mobilità sarà dominato dal trasporto privato, profondamente dipendente dal petrolio. Quel che invece sorprende è che una delle possibili soluzioni ancora non trovi lo spazio che meriterebbe anche in Italia. Parliamo del biglietto climatico».

 

Esempi di biglietti climatici in Europa e in Italia

Secondo l’associazione ambientalista, occorre incentivare l’ l’utilizzo del trasporto pubblico locale (TPL) e dei treni, e più in generale promuovere  una mobilità sostenibile,  equa e accessibile a tutti e tutte. Come è stato fatto in diverse città e Paesi d’Europa con il cosiddetto biglietto climatico (climate ticket): biglietti che rendono gratuiti o più convenienti i trasporti pubblici e ferroviari. «Quello sperimentato in Germania la scorsa estate per soli 9 euro al mese ha avuto grande successo, facendo risparmiare traffico ed emissioni di CO₂, perciò il governo tedesco lo ha confermato anche per quest’anno, sebbene a un prezzo maggiorato (49 euro al mese). Ora questa idea sembra essere approdata anche in Italia.

«La città di Bari ha infatti annunciato la volontà di lanciare un abbonamento per il trasporto pubblico cittadino al prezzo di soli 20 euro all’anno. Abbiamo accolto con soddisfazione l’iniziativa, risultato anche dell’impegno dei volontari e delle volontarie di Greenpeace a livello locale, e ora ci auguriamo che Bari non resti un’eccezione ma diventi la regola nel nostro Paese».

Il biglietto climatico dovrebbe essere valido per mezzi pubblici e treni su tutto il teritorio nazionale, e anche se non è affatto semplice raggiungere questo obiettivo, proprio l’esempio tedesco potrebbe confermare che è possibile se c’è la volontà politica. Bisogna fare i conti con le lobby pro-auto che  sostengono che iniziative come quelle del biglietto climatico non sono economicamente sostenibili, e in questo modo  mantengono il nostro sistema di trasporto dipendente dal petrolio.

 

 

«Ma i governi europei potrebbero finanziare biglietti climatici a prezzi accessibili se solo smettessero di distribuire miliardi di euro in sussidi all’industria dei combustibili fossili, o se decidessero di applicare seriamente una tassa sugli enormi extra-profitti realizzati dalle aziende fossili», ha spiegato Greenpeace.

I vantaggi del biglietto climatico

I vantaggi del biglietto climatico:  prezzi più accessibili per il TPL e  le persone sarebbero anche incentivate a lasciare a casa l’auto, con ulteriore riduzione delle spese per il carburante;  benefici per  il clima del pianeta, con una riduzione delle emissioni di CO₂, soprattutto grazie a un maggior numero di mezzi pubblici elettrici; le nostre città diverrebbero più vivibili e sicure con meno auto in circolazione, e la nostra aria più respirabile, considerando che l’inquinamento atmosferico resta uno dei problemi cronici nel nostro Paese, soprattutto nei grandi centri e nelle aree del nord.

Un trasporto pubblico più economico, efficiente e capillare

Per l’associazine ambientalista non abbassare il prezzo del biglietto del trasporto pubblico è una misura che deve essere accompagnata da una strategia più ampia, che tenga conto di diverse soluzioni:

«TPL, sharing mobility, ciclabilità, limitazioni al traffico auto, ecc., tutte necessarie per rendere la mobilità italiana meno dipendente dall’auto privata e dal consumo dei combustibili fossili che alimentano crisi climatica ed energetica. L’istituzione del biglietto climatico può tuttavia costituire un primo passo fondamentale per avviare davvero una rivoluzione nella mobilità, finalmente pensata per le persone e non per le auto».

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