Trattori, mucche e agricoltori in protesta sul lungomare di Sanremo

Trattori, mucche e agricoltori in protesta sul lungomare di Sanremo (Foto: YouTube)

A Sanremo, tra fiori, canzoni e trattori

Stritolati dalle multinazionali, dal mercato globalizzato, inflazione e crisi energetica, gli agricoltori protestano, come in tutta Europa. Ma la strumentalizzazione è già in corso: il “nemico” è diventato il Green Deal. E Von Der Leyen è pronta a ritirare la legge sui pesticidi per una manciata di voti

I primi sono arrivati ieri, mercoledì, sul lungomare. Sono i trattori degli agricoltori in protesta, che, come annunciato stanno per raggiungere Sanremo nei giorni del festival musicale più nazional popolare d’Italia. Come nel resto d’Europa sono scesi in strada per manifestare lo scontento, in alcuni casi la rabbia, per situazioni economiche sempre più dure, aumentate dai conflitti in corso e dalla conseguente speculazione, dalla crisi climatica ed energetica e dall’inflazione, che mettono a repentaglio la sopravvivenza di molti di loro. Soprattutto delle aziende piccole e medie. Una situazione spinosa. Non solo per le istituzioni europee, a poche settimane dalle elezioni.

Se è vero, dati alla mano, che i costi di produzione e i profitti sono letteralmente stritolati dal mercato globalizzato, dalle importazioni e a beneficio di multinazionali e grande distribuzione, il rischio, già totalmente visibile a tutti, è quello di una strumentalizzazione politica (già in corso d’opera) che presumibilmente mira a bloccare il Green Deal e la Politica Agricola Comune (Pac), imputati di comodo per ragioni elettorali.

La protesta, partita dal basso, per ragioni indiscutibili e che non vanno in nessun modo prese sotto gamba, è in piena strumentalizzazione, ovunque, non solo in Italia, dove rispuntano volti più o meno noti, legati all’inquietante movimento dei forconi di qualche anno fa.

Ma chi può pensare seriamente che il nemico sia il Green Deal, e che la soluzione sia una marcia all’indietro rispetto alla transizione ecologica, ossia all’unica speranza di sopravvivenza dell’agricoltura europea?

Ursula Von Der Leyen, presidente della Commissione Ue, ha già dichiarato che le proteste vanno ascoltate (e sin qui ci mancherebbe), aggiungendo: «La commissione europea proporrà il ritiro della proposta su riduzione dei pesticidi». Un brutto, bruttissimo segnale. Von Der Leyen ha bisogno di voti, dato che si è candidata a succedere a sé stessa, e poco importa da dove arrivino. Nel frattempo i trattori nostrani lambiscono la città dei fiori, e stasera, giovedì, dovrebbero essere presenti, in un modo o nell’altro al Teatro Ariston. Presumibilmente Amadeus, il conduttore della kermesse, leggerà un loro comunicato o li ascolterà in collegamento. Oppure, chissà, torneranno i tempi di Cavallo Pazzo, ma senza più il rassicurante piglio democristiano di Pippo Baudo a mettere pace. Vedremo. Intanto sicuramente la prossima tappa, dopo Sanremo, sarà Roma. La meta più ambita.

 

 

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Valentina Gentile
Nata a Napoli, è cresciuta tra Campania, Sicilia e Roma, dove vive. Giornalista, si occupa di ambiente per La Stampa e di cinema e società per Libero Pensiero. Ha collaborato con Radio Popolare Roma, La Nuova Ecologia, Radio Vaticana, Al Jazeera English, Sentieri Selvaggi. Ha insegnato italiano agli stranieri, lingua, cultura e storia del cinema italiano alle università americane UIUC e HWS. È stata assistente di Storia del Cinema all’Università La Sapienza di Roma. Cinefila e cinofila, ama la musica rock, i suoi amici, le sfogliatelle e il caffè.

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