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Crotone, barca spezzata in due dal mare. Morti oltre quaranta migranti

Il bilancio è ancora provvisorio, ma sono decine i cadaveri restituiti dalle onde finora. Soprattutto donne e bambini. Recuperato il corpo di un neonato. Solo ottanta i superstiti, partiti presumibilmente dalle coste turche. Una tragedia enorme, a pochi giorni dall’entrata in vigore della nuova contestata legge sui soccorsi in mare

Sulla spiaggia di Steccato di Cutro, nel crotonese, sono arrivati vivi solo in 80, ma a quanto pare, da quello che loro stessi hanno raccontato ai soccorritori, sul peschereccio che è stato spezzato in due dal mare, viaggiavano almeno 200 persone. Il bilancio dei morti è al momento, come sempre accade, ancora provvisorio: i cadaveri recuperati sarebbero circa 40. Soprattutto donne e bambini, tra loro un neonato. Decine i dispersi.

Secondo quanto riferito alle agenzie di stampa dal sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, a bordo  dell’imbarcazione viaggiavano migranti provenienti soprattutto da Iran, Afghanistan e Pakistan, partiti probabilmente dalle coste turche.

Nel frattempo, mentre il mare continua a restituire corpi, arrivano le dichiarazioni dell’esecutivo in carica, dalla Presidente Meloni, che esprime «profondo dolore», al Ministro Piantedosi, che parla di «tragedia immane». Doveroso ricordare, e non si tratta certo di fare speculazioni, ma solo il nostro dovere di cronisti, che il governo in carica ha appena convertito in legge il decreto in materia di immigrazione fortemente voluto dalla Lega di Salvini, che introduce una enorme stretta sulle attività di salvataggio effettuate dalle Ong nel Mediterraneo. Le navi, secondo le nuove regole, sono obbligate a richiedere, nell’immediatezza dell’evento, l’assegnazione di un porto di sbarco e in seguito a raggiungere quello indicato dalle autorità «senza ritardi», per completare il soccorso. Da sottolineare che già dopo il 3 gennaio, data di entrata in vigore del decreto legge, i porti di sbarco assegnati dal Viminale, di solito vicini alle zone di soccorso, hanno cominciato a essere sempre più distanti. Come nel caso della Geo Barents, la nave di Medici Senza Frontiere, attraccata a La Spezia a fine gennaio con oltre 200 migranti dopo 1.200 km di navigazione.

 

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Valentina Gentile
Nata a Napoli, è cresciuta tra Campania, Sicilia e Roma, dove vive. Giornalista, si occupa di ambiente per La Stampa e di cinema e società per Libero Pensiero. Ha collaborato con Radio Popolare Roma, La Nuova Ecologia, Radio Vaticana, Al Jazeera English, Sentieri Selvaggi. Ha insegnato italiano agli stranieri, lingua, cultura e storia del cinema italiano alle università americane UIUC e HWS. È stata assistente di Storia del Cinema all’Università La Sapienza di Roma. Cinefila e cinofila, ama la musica rock, i suoi amici, le sfogliatelle e il caffè.

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