Il progetto della ciclabile a Via di San Gregorio, tra il Colosseo e il Circo Massimo, secondo Piano B Architetti Associati (Foto: www.velolove.it)

Il progetto della ciclabile a Via di San Gregorio, tra il Colosseo e il Circo Massimo, secondo Piano B Architetti Associati (Foto: www.velolove.it)

Grab, tra ecologia e cultura, il percorso ciclabile che può trasformare Roma

Il Grande Raccordo Anulare delle Bici è ai nastri di partenza. Opera strategica per una Capitale difficile, è molto più di una semplice ciclabile. Motore di cambiamento e occasione di riscatto, inedito percorso culturale che dal passato si proietta nel futuro. In mostra fino ad aprile alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea

Roma si sa, è la città dai mille difetti. La sua bellezza eterna contrasta in ogni dove con un disordine antiestetico dettato dal traffico automobilistico. Con oltre una vettura ogni due persone, la Capitale è la prima città italiana per numero di automobili private. Il risultato di tale sproporzione è ben evidente per le vie romane, così come lo sono le relative ripercussioni in termini di inquinamento atmosferico e (in)sicurezza stradale.

Roma però è anche altro. Una città dinamica che, nonostante tutto, sta facendo lo sforzo di proiettarsi al futuro.

È da questi presupposti che è nato il progetto Grab, il Grande Raccordo Anulare delle Bici. Un’opera nata dal basso, ma sorprendentemente accolta con entusiasmo dai vertici, che ha il potenziale di trasformare il tessuto urbano delle città. Il progetto del GRAB, concepito su iniziativa dell’associazione di ciclisti VeloLove, si è sviluppato grazie a un interessante processo partecipativo della cittadinanza. Ora, a nove anni dalla sua ideazione, il progetto è alla fase di apertura dei cantieri.

Il Grab, un anello ciclabile avvolge Roma

Il Grab consiste di un anello ciclopedonale che si sviluppa per 45 chilometri all’interno della città di Roma. «Un’infrastruttura leggera e ad alta redditività ambientale, sociale, economica e culturale – hanno spiegato gli ideatori – un’opera pubblica utile studiata per migliorare i luoghi che attraversa senza aggiungere volumetrie e cemento in un territorio massivamente edificato». Ma oltre i benefici immediati in termini ricreativi e di incentivazione della mobilità dolce, il Grab sarà un’occasione di cambiamento. Ad esempio, il progetto porterà – finalmente – alla pedonalizzazione dell’Appia Antica, così come di parte di Via di San Gregorio nel tratto tra il Colosseo e il Circo Massimo. Un’infrastruttura unica nel suo genere che trasforma e ricuce il tessuto urbano. Attraverso 19 tra rioni e quartieri, il Grab permetterà ai suoi fruitori di scoprire la Roma archeologica e la Roma nascosta da una prospettiva diversa.

 

C'è anche uno skatepark tra i progetti legati al Grab (Foto: www.velolove.it)
C’è anche uno skatepark tra i progetti legati al Grab (Foto: www.velolove.it)

 

Da Romolo e Remo a Zaha Hadid

«Il Grab – hanno aggiunto quelli di VeloLove – è la ciclovia più affascinante del mondo: parte da Romolo e Remo e arriva alle architetture contemporanee di Zaha Hadid e Renzo Piano e alla street art del Quadraro e Torpignattara unendo tra loro Colosseo, San Pietro, Trastevere e centro storico, Galleria Borghese, Auditorium, MAXXI e tantissimi altri punti di interesse, attraversando parchi e inaspettati paesaggi bucolici (a 3.000 metri dal Foro Romano ci sono pastori e greggi di pecore), costeggiando i fiumi Tevere, Aniene, Almone». La buona notizia è poi che, nonostante i sette colli, il percorso si svilupperà praticamente tutto in piano: si snoderà per 29,7 chilometri (⅔ del tracciato) lungo vie pedonali e ciclabili, ville storiche e argini fluviali, e per i restanti 15,3 chilometri lungo strade attualmente destinate alla viabilità ordinaria dove bisognerà quindi attuare una decisa azione di ridistribuzione dello spazio pubblico.

 

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L’intermodalità che valorizza anche la natura

Il punto di forza risiede nell’intermodalità: il GRAB incrocerà 8 stazioni delle linee della metropolitana, 6 diverse linee del tram e 3 stazioni ferroviarie. Con il giusto approccio, i vantaggi per chi ogni giorno deve attraversare Roma sono enormi. Ma il GRAB è anche un investimento turistico innovativo: basti pensare che, per ogni euro speso per la sua realizzazione, l’infrastruttura ciclabile ne farà guadagnare cinque alla Capitale.

Il percorso anulare permetterà inoltre di valorizzare l’immenso patrimonio naturalistico romano che troppo a lungo è passato inosservato.

Basti pensare che in pochi sanno che Roma è la capitale più verde d’Europa. Con il Grab, questo primato potrà essere a portata di tutti.

 

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Riserve, parchi, ville e riqualificazione

L’anello ciclabile, tra le altre cose, toccherà infatti oltre 20 tra riserve, parchi e ville. Senza contare che sarà anche un’opportunità di riscatto per tutti quei territori spesso ammorbati dal degrado. Nel complesso, il Grab toccherà ben 106 fabbricati dismessi che, con l’occasione, potrebbero essere riqualificati. «L’idea del Grab – hanno precisato ancora gli ideatori – è quella di un’infrastruttura capace di realizzare un intervento sul paesaggio urbano multidimensionale: funzionale, ambientale, economico, sociale, estetico, culturale.

«Non è una pista ciclabile, un percorso che attraversa i luoghi. Piuttosto intende modificarli, correggendoli e migliorandoli, attraverso la ricomposizione del frammentato spazio archeologico capitolino, la ricucitura dei bordi con il centro, la creazione di una cintura verde metropolitana, la trasformazione, la rifunzionalizzazione o la valorizzazione di aree trascurate».

 

Un'immagine della mostra Grab The City alla Galleria d'arte Moderna e Contemporanea di Roma (Foto: Simone Valeri)
Un’immagine della mostra Grab The City alla Galleria d’arte Moderna e Contemporanea di Roma (Foto: Simone Valeri)

La mostra Grab the City

Tutti elementi che sono stati fusi ed esposti alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma (Gnam). La mostra GRAB THE CITY, nata dalla collaborazione scientifica tra la stessa Galleria Nazionale e il Dipartimento di Architettura e Progetto (DiAP) dell’Università La Sapienza di Roma, offre così una lettura inedita e multiculturale della città di Roma, presentando la pista ciclabile quale dispositivo sostenibile di percezione, fruizione e trasformazione di una città meravigliosa, talvolta inattesa o nascosta.

Una mostra diversa da molte altre che però si integra perfettamente nel percorso espositivo della Gnam.

Opere di pittura, scultura, grafica e fotografia, accompagnano mappe, progetti e modelli di architettura. Il tutto è organizzato in cinque percorsi tematici – Memorie, Corpi, Nature, Immaginari, Comunità – che illustrano le potenzialità del Grab e offrono un affascinante viaggio storico, artistico, scientifico e antropologico attraverso monumenti e parchi, borgate e acquedotti, quartieri neorealisti e necropoli, oasi urbane e fiumi.

Alla scoperta della “Città per Anelli”

Distintivo poi il riferimento alla ‘Città per Anelli”: a Roma, tracciare un perimetro circolare è sempre stato un atto rivoluzionario, specie se contestualizzato in una determinata epoca. Le Mura Aureliane, per protezione, in un momento storico in cui la prerogativa era difendersi. Il Grande Raccordo Anulare, per agevolare gli spostamenti automobilistici di una città già al tempo congestionata e in crescita demografica.

Infine, il Grab, per apportare un cambiamento in un’epoca in cui le città hanno bisogno di abbracciare la sostenibilità mettendo al centro, e sullo stesso piano, la dimensione umana ed ecologica.

La mostra, aperta al pubblico fino al primo aprile, è promossa da VeloLove, Legambiente e dal Touring Club Italiano e ha ottenuto il patrocinio del Ministero della Cultura, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e di Roma Capitale.

Saperenetwork è...

Simone Valeri
Simone Valeri
Laureato presso l'Università degli studi di Roma "La Sapienza" in Scienze Ambientali prima, e in Ecobiologia poi. Attualmente frequenta, presso la medesima università, il corso di Dottorato in Scienze Ecologiche. Divulgare, informare e sensibilizzare per creare consapevolezza ecologica: fermamente convinto che sia il modo migliore per intraprendere la via della sostenibilità. Per questo, e soprattutto per passione, inizia a collaborare con diverse testate giornalistiche del settore, senza rinunciare mai ai viaggi con lo zaino in spalla e alle escursioni tra mare e montagna

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