Un'immagine dal film Baku dei fratelli Lumière

La celebre immagine del pozzo di petrolio in fiamme in Baku dei Lumière, 1897. Da molti è considerato il primo esempio di cinema ecologista

Centocinquanta film in tutto. I primi cento, a partire dai fratelli Lumière, analizzati in altrettante “schede” (ma è riduttivo chiamarle così), più altri cinquanta organizzati in cinque interessanti percorsi didattici: questo è il ricco bottino che il lettore si trova fra le mani sfogliando Ecovisioni di Marco Gisotti. Il lavoro di ricerca e selezione, durato oltre un decennio, ha portato l’autore a inserire fra i titoli alcune opere molto interessanti, delle quali forse anche i cinefili non avevano colto la portata comunicativa in termini di ecologia, come ad esempio il pozzo di petrolio in fiamme a Baku, filmato dai Lumière nel 1897, o il Frankenstein di James Whale (1931). Molti titoli, inevitabilmente, sono rimasti fuori dall’elenco, con grande rammarico dello stesso Gisotti che confessa di averne, fino all’ultimo momento, inserito alcuni e omesso altri: «Di circa 400 titoli essenziali, tanti come i colpi di Antonie Doinel, ho scelto quelli che secondo me sono i più rappresentativi». Ma il quadro complessivo è comunque ampio e variegato.

 

 

Marco Gisotti, giornalista e collaboratore di Sapereambiente
Marco Gisotti, giornalista, rubrichista di Sapereambiente

Eco storie, eco Storia

Ogni film è raccontato (evitando spoiler per quelli più recenti), ma soprattutto è arricchito con una miniera di informazioni che lo mettono in relazione con il periodo storico in cui è stato girato e la realtà sociale, ecologica e culturale che gli ha fatto da humus, con le annotazioni di critici cinematografici, filosofi, scienziati. E vengono intessute correlazioni fra opere apparentemente diversissime fra loro. Scopriamo così che una commedia western come Il Viso Pallido di Buster Keaton (1921) è addirittura un precursore di Avatar, o che i più recenti film sui cambiamenti climatici hanno un antenato illustre in una pellicola di fantascienza sulle conseguenze dei test nucleari, girata da Val Guest nel 1961, dal significativo titolo E la Terra prese fuoco.

 

Guarda il video di Baku dei Lumière 

 

Percorsi (eco)didattici

Utilissimi, infine, i cinque percorsi didattici. Il primo, Ecovisioni del reale, è dedicato al documentario e annovera titoli come Il Pianeta Azzurro e Una scomoda verità, il secondo alle Ecovisioni prodotte in Italia, con qualche sorpresa. Il terzo alla tematica ambientale nel cinema di animazione che, come scrive Gisotti, richiederebbe da sola interi volumi. C’è poi un excursus su dieci serie televisive a che intrecciano temi ambientali, ciascuna delle quali consente un lavoro didattico continuato nel tempo, e infine, last but not least, un percorso sui film vincitori del prestigioso Green Drop Award, l’eccellenza del cinema green.

Per un cinema della ragione

Di fronte all’incalzare della crisi ecologica, questo libro assegna al cinema green il compito di costruire una narrazione popolare che aiuti a mettere a fuoco il più grande conflitto della nostra epoca, il confronto con un’Apocalisse che ormai appare a molti non più come potenzialità, ma come probabilità: «Per arrivare al 2050 avremo bisogno di un cinema dell’ottimismo della ragione, ma che non nasconda la CO2 sotto il tappeto, che sfidi l’ignoranza scientifica ma senza diventare tecnocratico, che abbia la forza della denuncia senza far voltare altrove il suo pubblico, che proponga un nuovo patto fra uomo e natura».

 

 

 

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Saperenetwork è...

Lilly Cacace
Educatrice ambientale di esperienza venticinquennale, coordina il gruppo Scuola di Legambiente Ischia. Per l’Amp Regno di Nettuno, dal 2016, progetta e coordina “Nettuno va a scuola”, progetto educativo gestito in collaborazione con Legambiente Ischia e con le Scuole delle isole di Ischia e Procida. Autrice di "Alberi: Storie di amicizia tra persone e piante" (Albatros Edizioni Equosolidali, 2005). Ha scritto per Ischia News, Kaire, La Nuova Ecologia, .eco. Dirige l’Associazione "Gli alberi e noi - Isola Verde", per la quale gestisce progetti educativi e di volontariato, fra cui “Un mese per gli Alberi”. Laureata in Filosofia, le sue ricerche riguardano il rapporto fra educazione, cura dell’ambiente e felicità individuale.

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