Vinum Alba, ecco a voi la magnifica città “enoteca”

La quarantacinquesima edizione della kermesse che esalta i prodotti locali è anche l’occasione per conoscere meglio un territorio straordinario. Non solo vigneti, ma passeggiate tra storia, monumenti e città gemellate. Un’idea per il prossimo “ponte”

Una città che diventa enoteca a cielo aperto per sette giorni di festa. Ad Alba è in corso la 45a edizione di Vinum, kermesse che ha coinvolto la città nel ponte del 25 aprile e che proseguirà nelle giornate di sabato 29, domenica 30 aprile e lunedì primo maggio.
Visitare Alba in occasione di Vinum è occasione per scoprire non soltanto la città ma anche i suoi dintorni, quel territorio delle Langhe e del Roero che la abbracciano ed al quale è indissolubilmente connessa. Costruita nel fondovalle del fiume Tanaro, Alba è la città delle cento torri, un centro dove uomini e donne operosi hanno saputo costruire un presente di benessere nel quale il viver bene è tanto importante da averle fatto meritare nel 2017 il titolo di Città Creativa della Gastronomia Unesco. Tra i prodotti che legano il loro nome ad Alba, oltre alla Nutella (chi non la conosce?), ci sono le carni di Fassona piemontese, il tartufo bianco d’Alba e, naturalmente, i vini.
Quelle che fino a un secolo fa erano le colline della “malora”, raccontata da Beppe Fenoglio, del quale l’anno scorso sono stati celebrati i cento anni dalla nascita, sono infatti diventate le terre di vini universalmente riconosciuti. Colline ammantate di vigneti che creano un paesaggio così unico da essere stato inserito nel Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’Unesco nel 2014.

Vinum adAlba
La kermesse Vinum Alba è giunta alla quarantacinquesima edizione

 

Il programma di Vinum

Vinum presenta il meglio della produzione vinicola del Piemonte. Oltre 700 le etichette che l’Associazione Italiana Sommelier porta in degustazione offrendo una panoramica su circa 400 produttori. Accanto ai vini anche lo Street Food ëd Langa, con le ricette della tradizione riproposte dai Borghi albesi sotto il cappello della Giostra delle Cento Torri. Ancora nei prossimi giorni, dalle 10.30 alle 20, la Città di Alba si aprirà quindi a enoturisti e wine lovers alla scoperta delle proposte enologiche della kermesse, che vedrà il Palazzo Mostre e Congressi Giacomo Morra di piazza Medford ospitare «I grandi vini rossi delle Langhe», a partire dagli iconici Barolo DOCG e Barbaresco DOCG, grazie alla collaborazione con il Consorzio di tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani. Quest’ultimo, in piazza Bubbio, propone anche «I vini bianchi delle Langhe», accompagnati dallo street food del Borgo Moretta. Il Consorzio di tutela Roero insieme al Consorzio del Vermouth di Torino e all’associazione Cantine di Alba sono invece protagonisti in piazza Rossetti, accanto alle proposte gastronomiche dei Borghi del Fumo, Santa Rosalia e Santa Barbara. Il Cortile della Maddalena presenta i vini del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, del Consorzio di tutela del Gavi, del Consorzio di tutela del Brachetto d’Acqui, oltre a fornire una panoramica su Freisa di Chieri DOC, Collina torinese DOC, Erbaluce Caluso DOCG, Carema DOC e Canavese DOC. Il salotto della Città vedrà inoltre protagonisti, in una sorta di atlante nel calice della viticoltura mondiale curato da GoWine, i vini di tutto il mondo, spaziando fra i cinque continenti.

 

 

A completare la proposta, la Regione Valle d’Aosta e un ricco banco d’assaggio con le degustazioni di grappe prodotte dalle aziende aderenti al Consorzio di Tutela Grappa del Piemonte e Grappa di Barolo, mentre sul fronte del cibo sono attive l’Accademia Alberghiera di Alba e i borghi Brichet e San Martino. In piazza San Paolo, infine, presenti l’Asti Spumante DOCG e il Moscato d’Asti DOCG (in degustazione mixati in cocktail grazie al Consorzio dell’Asti DOCG, con la sua Ape Asti Glam), insieme al Dolcetto nelle sue declinazioni del Diano d’Alba DOCG, Dogliani DOCG e Dolcetto d’Alba DOC, con lo street food a cura dei borghi San Lorenzo, Rane e Patin e Tesòr e con la Nocciola Piemonte IGP in collaborazione con la Confraternita della Nocciola Tonda Gentile di Langa. Chi alle degustazioni volesse affiancare un approfondimento sui segreti delle denominazioni, può prendere parte al ricco calendario di appuntamenti di Vinum Lab. Nel Castello di Roddi, a pochi chilometri da Alba, sono invece organizzati percorsi gastronomici a cura di grandi chef del panorama nazionale completati da una scelta tra 80 etichette di vini delle principali DOC e DOCG piemontesi, proposti al calice per consentire ai partecipanti di scegliere in autonomia o affidandarsi ai consigli dell’AIS. All’interno delle cucine del castello, attrezzate di tutto punto, si può inoltre sperimentare – novità di quest’anno – i corsi teorico-pratici di cucina dedicati alle ricette della tradizione e ad alcuni grandi piatti icona degli chef che guideranno le lezioni.
VinumInCantina offre invece la possibilità di fare un’esperienza di abbinamento tra cibo e vino direttamente in alcune tra le più importanti cantine di Langhe, Roero e Monferrato. Dopo la visita (si parte in navetta da Alba), grandi chef propongono uno speciale aperitivo abbinato al vino dell’azienda ospitante. E poi ancora Vinum Bimbi, un’area per bambini al centro di Alba con giochi didattici per imparare a conoscere i Paesaggi Vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato patrimonio Unesco, e diversi appuntamenti a corollario, come le passeggiate gourmet curate da Confartigianato Cuneo o il tour dei cru «I grandi vigneti del Barolo» promosso da Strada del Barolo.

 

Raffaele Lenzi Executive Chef del ristorante Al Lago di Torno (Lago di Como)

 

Vinum, dal passato al futuro

L’edizione 2023 di Vinum è nel ricordo di uno dei patriarchi del vino. «Nel panorama dei grandi personaggi che hanno fatto la storia dell’enogastronomia di questo territorio come Luciano Degiacomi, Pio Boffa, Raoul Molinari, Roberto Ponzio, Giacomo Morra e Beppe Colla, non poteva mancare un omaggio a Gigi Rosso, vignaiolo umile e discreto, partito dal basso fino a diventare uno dei patriarchi del vino albese», ha ricordato il sindaco della Città Carlo Bo. La manifestazione, che attira tantissimi giovani, coincide con l’avvio della stagione turistica, con un turismo nazionale e straniero in crescita. «Nel 2022 – attestano il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, con gli assessori regionali a Turismo e Agricoltura, Vittoria Poggio e Marco Protopapa – il territorio di Langhe, Monferrato Roero ha registrato oltre 600mila arrivi e quasi 1,4 milioni di pernottamenti, con un tempo medio di permanenza pari a 2,2 notti. La crescita dei movimenti turistici rispetto al 2021 è stata di oltre il 30%, ma abbiamo superato anche i numeri del 2019, ultimo anno prima della pandemia, con una crescita del 13% degli arrivi e quasi del 18% per quanto riguarda le presenze. Questi numeri sono la prova della grande capacità di attrazione turistica di questo territorio anche grazie a quel mix, ineguagliabile, tra qualità, bellezza del paesaggio, agricoltura, enogastronomia e tradizioni».

L’edizione 2023 di Vinum segna infine un ulteriore passo lungo il percorso per una certificazione di sostenibilità dell’evento attraverso lo standard internazionale ISO 20121. Dal 2021, infatti, l’Ente Fiera di Alba, che organizza la Fiera Nazionale del Tartufo Bianco d’Alba e le manifestazioni promozionali della città, Vinum compresa, ha selto di adottare un sistema di gestione sostenibile conforme a questo standard.

Da non perdere ad Alba

La fontana e la scultura Alba di Valerio Berruti nella piazza intitolata a Michele Ferrero, imprenditore che lega il suo nome alla celebre azienda dolciaria. Alba è una “bambina” in acciaio inox. Una scultura alta 12 metri e mezzo, che è un incantevole prodigio di leggerezza e forza, che nel giro di pochi mesi – è stata inaugurata lo scorso autunno – è già uno degli spot più fotografati della città. Un giro tra le vie del centro storico e lungo via Vittorio Emanuele II, la Via Maestra, dove antichi palazzi ospitano negozi sofisticati, enoteche, caffè e vecchie botteghe mecca degli appassionati di enogastronomia. Da vedere lungo il tragitto la Chiesa della Maddalena, in stile barocco piemontese, opera dell’architetto Bernardo Antonio Vittone. Punto di approdo della passeggiata piazza Risorgimento, per tutti piazza del duomo, perché qui si apre la suggestiva cattedrale di San Lorenzo. E Piazza Duomo è anche il nome del celeberrimo ristorante che si affaccia sul cuore della città: con tre stelle Michelin, è uno dei migliori al mondo, regno dello chef Enrico Crippa. Un tour alla scoperta delle radici sotterranee della città in compagnia di un archeologo professionista, per ricostruire le vicende della romana Alba Pompeia attraverso i secoli, dal medioevo fino all’età moderna. Duemila anni di storia conservati dal sottosuolo cittadino, che vanno a comporre il ricco patrimonio del Museo F. Eusebio, del Percorso Archeologico Monumentale cittadino e dei suoi numerosi percorsi sotterranei.

 

Alba, la scultura di Valerio Berruti
Alba, la scultura di Valerio Berruti

La sister city Medford, in Oregon

Ospite del primo fine settimana di Vinum è stata la città di Medford, sister city di Alba, alla quale è legata da una storia curiosa. Bisogna fare un salto temporale, al periodo della guerra fredda. All’epoca, infatti, gli Stati Uniti avvertivano la necessità di stringere rapporti di amicizia all’estero, non soltanto tra governi, ma soprattutto tra i popoli e la gente. Fu così, ricostruiscono da Vinum, «che il presidente Eisenhower dette vita ad un’iniziativa chiamata «People to people» con l’intento di creare amicizia tra le comunità. Furono così individuate, in tutto il mondo, un certo numero di città che potessero avere un legame con altrettante città americane. Alba venne segnalata per avere affinità con Medford, nell’Oregon, lato ovest degli U.S.A.: stessa latitudine geografica, numero di abitanti a quel tempo molto simile, vocazione agricola prevalente. Fatte le presentazioni e verificato il reciproco gradimento il 16 maggio del 1960 il Consiglio Comunale di Alba deliberò il gemellaggio. Furono due sindaci molto intraprendenti, J.W. Snider e O. Cagnasso a trasformare il gemellaggio da atto burocratico in qualcosa di reale, intuendo l’occasione per ampliare gli orizzonti dei cittadini creando in loro una mentalità internazionale. Un importante momento del gemellaggio, appena agli inizi, fu il coinvolgimento delle due città in un evento tecnico-scientifico. Si stavano effettuando a quel tempo i primissimi lanci nello spazio di satelliti geo stazionari per telecomunicazioni civili: Alba e Medford si collegarono telefonicamente tramite il satellite Telestar e questa telefonata, avvenuta il 24 luglio del 1962, provocò una grande emozione. Da allora centinaia di cittadini di Alba e di Medford hanno attraversato l’Atlantico per andare a conoscere i propri «gemelli» come vivevano, il loro ambiente, la loro economia, le loro tradizioni, la loro cultura. Successivamente i veri protagonisti del gemellaggio sono diventati i giovani: a partire dal 1980 infatti ci sono stati moltissimi scambi di gruppi di studenti che, nei loro soggiorni, vivevano sia esperienze di scuola che di famiglia. I risultati sono stati entusiasmanti: a rotazione sono state coinvolte tutte le scuole di Alba e in questo modo si sono potuti creare autentici legami tra i ragazzi e tra le loro famiglie».

Non solo. Medford, dove l’agricoltura si esprimeva soprattutto nella produzione di pere, negli ultimi trent’anni ha sviluppato anche una fiorente viticoltura, basata proprio sull’osservazione dei gemelli albesi.

Chi ha visitato Vinum lo scorso fine settimana ha potuto quindi assaggiare i vini provenienti da oltreoceano ed in particolare dalla cantina Dancin Vineyards che ha condotto anche una divertente degustazione guidata, mostrando come il vino non conosce barriere, né di lingua né di cultura.

 

 

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Saperenetwork è...

Marina Maffei
Marina Maffei
Giornalista e cacciatrice di storie, ho fatto delle mie passioni il mio mestiere. Scrivo da sempre, fin da quando, appena diciassettenne, un mattino telefonai alla redazione de Il Monferrato e chiesi di parlare con l'allora direttore Marco Giorcelli per propormi nelle vesti di apprendista reporter. Lì è nata una scintilla che mi ha accompagnato durante l'università, mentre frequentavo la facoltà di Giurisprudenza, e negli anni successivi, fino a quando ho deciso di farne un lavoro a tempo pieno. La curiosità è la mia bussola ed oggi punta sui nuovi processi di comunicazione. Responsabile dell'ufficio stampa di una prestigiosa orchestra torinese, l'OFT, scrivo come freelance per alcune testate, tra cui La Stampa.

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