giovane-che-viaggia-in-autobus-urbano-che-indossa-la-mascherina-chirurgica (Foto:Freepik)

La pianura Padana è, per le sue caratteristiche geografiche e per la presenza di agglomerati urbani, allevamenti intensivi e agricoltura convenzionale, maggiormente esposta all'inquinamento atmosferico (Foto:Freepik)

Milano sotto la cappa dello smog, allarme per la salute

Inquinamento e valori di Pm record in Pianura Padana. Traffico veicolare, agricoltura, allevamenti intensivi, climatizzazione degli edifici sono tra le principali fonti di emissione. A complicare tutto, le caratteristiche geografiche e la presenza di grandi città

Da giorni la qualità dell’aria di alcune delle principali città della Pianura Padana, è tornata ad essere pessima. Milano, in particolare, risulta al momento la seconda peggiore città del mondo in termini di qualità dell’aria dopo la megalopoli cinese di Chengdu. Il ristagno di aria e la mancanza di piogge hanno peggiorato la situazione e  molte stazioni rilevano valori di Pm (particolato) molto al di sopra dei limiti previsti dalla legge. È bene ricordare che il principale riferimento per i paesi europei è la direttiva 2008/507CE che in Italia è stata recepita con il decreto legislativo 155 del 2010.

I limiti di Pm previsti dalla legge

La legge prevede che per il Pm10 non si superino i 50 microgrammi per metro cubo in media in una giornata. Il dato medio annuale non dovrebbe superare, di conseguenza, i 40 microgrammi al metro cubo; il valore può essere superato per un massimo di 35 volte in un anno.

In molte città del Nord Italia stiamo assistendo, negli ultimi giorni ad un ampio superamento di questi limiti.

Il 18 febbraio a Milano sono stati superati i 100 microgrammi per metro cubo, a Torino i 77 microgrammi per metro cubo e le cose non sono andate meglio ad Asti (91), Brescia (87), Bergamo (83) e Piacenza (96).

 

Guarda il video dell’Esa

 

I dati dell’Agenzia spaziale europea

La situazione è dunque piuttosto grave. Ad illustrarla efficacemente ci pensa un’animazione dell’Agenzia spaziale europea (Esa) sulla base dei dati raccolti con i sistemi satellitari. Appare evidente, guardandola,  come per buona parte del mese di gennaio l’aria sia stata altamente inquinata in quasi tutta la Pianura Padana e in molti casi anche nelle zone prealpine e preappenniniche, con più giorni consecutivi di qualità dell’aria «estremamente scarsa», il peggior livello possibile. Per la Pianura Padana questo però non è una novità.

Lo spiega la stessa Agenzia spaziale europea: il motivo sta nel fatto che alla massiva emissione di inquinanti si sommano le caratteristiche geografiche dell’area, circondata dalle Alpi al nord e dagli Appennini al sud.

Un contesto dove spesso si crea un microclima che contribuisce a intrappolare gli inquinanti atmosferici.

Agricoltura, allevamenti intensivi e traffico

Le principali fonti d’emissione di Pm in Pianura Padana sono rappresentate dal traffico veicolare insieme all’agricoltura e agli allevamenti intensivi, oltre alla climatizzazione degli edifici. Le regioni Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte stanno prendendo proprio in questi giorni misure emergenziali contro lo smog, dallo stop ai caminetti a quello degli spandimenti di liquami, fino al fermo dei veicoli più inquinanti.

Come riportato dall’Agenzia europea dell’ambiente (Eea), la Pianura Padana «supera regolarmente le sue concentrazioni medie annuali di particolato fine. Ciò solleva notevoli preoccupazioni per la salute ambientale».

 

 

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