L'interno del museo Darwin-Dohrn

Centocinquant’anni di storia, un grande contributo alla scienza del mare: lo scorso 26 gennaio, presso la Sala Polifunzionale del Museo Darwin-Dohrn, l’Aquarium di Napoli ha festeggiato il suo anniversario speciale. Fondato dallo scienziato prussiano circa due anni dopo la fondazione della Stazione Zoologica, esattamente il 26 gennaio 1840, nacque con il duplice scopo di favorire la ricerca “in vivo” sulla fauna marina del Golfo di Napoli e di fare cassa, facendo pagare i visitatori, per finanziare la ricerca. All’epoca era praticamente impossibile, per i cittadini napoletani, vedere i pesci vivi in un ambiente il più possibile simile a quello naturale.

 

Foto d’epoca della Stazione zoologica, situata nella Villa Comunale di Napoli

 

L’acquario fu da subito un successo, in breve tempo divenne un fiore all’occhiello della città, meta di studenti e di scienziati illustri, ma anche di cittadini che vi accompagnavano i figli nei giorni festivi.

Aiutava in questo la collocazione nell’antica e bellissima Villa Comunale, affacciata su uno dei più affascinanti scorci del Golfo. In tempi recenti però, l’antica struttura aveva mostrato non pochi problemi, e si era reso necessario chiuderla. Il restauro, durato sei anni, è stato il più possibile conservativo, mantenendo quasi integralmente le opere murarie, consolidate e ripristinate anche nell’aspetto. Nel contempo, le più attuali tecnologie sono state applicate alle vasche, al filtraggio e al ricambio dell’acqua, al mantenimento del benessere animale.

 

Silvestro Greco, vicedirettore dell’Acquarium di Napoli

 

Una storia di scoperte

Abbiamo chiesto al vicepresidente, prof. Silvestro Greco, cosa sia cambiato in questi 150 anni: «Sicuramente la possibilità di comprendere meglio l’ecosistema marino. Le prime ricerche venivano fatte con navi non specificamente attrezzate per l’indagine scientifica. Oggi invece disponiamo di tecnologie all’avanguardia che ci permettono di conoscere anche gli ambienti profondi con grande precisione. Abbiamo per esempio gli AUV e i ROV, che possono essere calati in mare, diretti dove vogliamo e raccogliere una gran mole di dati. Si tratta di congegni nati per scopi militari, poi impiegati per la ricerca scientifica».

 

 

L’evento celebrativo si è svolto nella bellissima sala di quello che un tempo fu il Circolo della Stampa, poi caduto in degrado e oggi anch’esso recuperato, dove si trova il museo naturalistico della Stazione Zoologica, che ospita una interessante mostra, ma anche una ricchissima collezione di reperti e una biblioteca in allestimento, ricca di monografie d’epoca, illustrate a mano da artisti di valore. Come hanno affermato nella loro relazione le studiose Christiane Groeben e Alessandra Passariello, la storia dell’Aquarium ha potuto contare su due grandi vantaggi:

la straordinaria ricchezza di biodiversità del Golfo e la grande disponibilità dei pescatori locali a collaborare.

 

Il museo Darwin-Dohrn oggi

 

Oltre all’Acquario e al museo, l’ente di ricerca napoletano mette a disposizione del pubblico il Turtle Point – Centro Ricerche Tartarughe Marine che si trova nella vicina città di Portici, dove le tartarughe non solo sono studiate, ma quelle ferite o ammalate vengono curate e reimmesse in Natura. Inoltre la ricerca si espande anche in altre parti d’Italia: seguendo il progetto originario di Dohrn, sono nate o stanno nascendo nuove stazioni zoologiche, dalla Calabria (il mar Ionio era, finora, quello meno studiato) a Fano per l’Adriatico, a Genova per il mar Ligure, le sedi in Sicilia a Messina e Palermo, oltre al potenziamento dei Turtle Point campani e alla ristrutturazione della sede di Ischia – la bellissima Villa Dohrn dal panorama mozzafiato- che, nata come casa di vacanza dello scienziato Anton Dohrn, lo ispirò proprio per la grande biodiversità del mare delle isole partenopee. «Abbiamo iniziato i lavori di ristrutturazione a dicembre 2023 – racconta Maria Cristina Vigo Majello, architetta e coordinatrice della sede isolana- e contiamo di essere pronti per il 2025. Sarà uno spazio di studio per i laboratori di biologia del benthos, ma sarà anche un luogo accogliente per promuovere la divulgazione scientifica».

Prospettive

I molteplici aspetti della ricerca marina hanno fatto guadagnare all’istituto campano alcuni meritati riconoscimenti, come sottolinea il prof. Greco: «L’ANVUR (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca) ci pone al primo posto fra gli enti di ricerca italiani sul mare. E siamo i secondi in Europa e ottavi nella top ten mondiale». Le ultime novità riguardano la ricerca medica per scoprire in mare molecole utili, per esempio, alla chemioterapia, ma c’è anche un’espansione degli studi oceanografici, e un progetto ambizioso «di osservazione dei quattro golfi campani, per mezzo di boe oceanografiche che ci forniranno in tempo reale una gran mole di dati, a iniziare dal Sarno, con l’ambizione di creare un progetto per far sì che le acque oggi inquinatissime che questo fiume riversa in mare, diventino finalmente balneabili».

 

 

È stato possibile, per due soli giorni, visitare gratuitamente la struttura restaurata, per festeggiare con tutta la città di Napoli e i cittadini della Campania. D’ora in poi bisognerà pagare il biglietto, non esoso, ma ne varrà la pena. Bellissime le vasche con i fondali scenografati da artisti, molto realistica la ricostruzione degli ambienti sottomarini con grande ricchezza e varietà di specie: le stesse in origine previste dal progetto di Dohrn, con l’unica eccezione della “vasca del futuro”, quella con i pesci tropicali, allusione al cambiamento climatico e alla conseguente tropicalizzazione del Mediterraneo. Molto interessanti i pannelli esplicativi e le teche dove sono esposti documenti d’epoca. C’è tanto da imparare e da scoprire, all’Aquarium.

 

Saperenetwork è...

Lilly Cacace
Educatrice ambientale di esperienza venticinquennale, coordina il gruppo Scuola di Legambiente Ischia. Per l’Amp Regno di Nettuno, dal 2016, progetta e coordina “Nettuno va a scuola”, progetto educativo gestito in collaborazione con Legambiente Ischia e con le Scuole delle isole di Ischia e Procida. Autrice di "Alberi: Storie di amicizia tra persone e piante" (Albatros Edizioni Equosolidali, 2005). Ha scritto per Ischia News, Kaire, La Nuova Ecologia, .eco. Dirige l’Associazione "Gli alberi e noi - Isola Verde", per la quale gestisce progetti educativi e di volontariato, fra cui “Un mese per gli Alberi”. Laureata in Filosofia, le sue ricerche riguardano il rapporto fra educazione, cura dell’ambiente e felicità individuale.

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