murale bambino e ape

Secondo l’anti-antropocentrismo, l’essere umano è semplicemente una delle tante creature che popolano il pianeta (Foto: Un-perfekt, Pixabay)

La poetica del mondo naturale da Darwin a Leopardi

In questo saggio di Antonella Anedda, ricco di citazioni, richiami e suggestioni, troviamo un Leopardi proto-evoluzionista che condivide con gli scienziati Erasmus e Charles Darwin una visione del mondo in cui la natura è al centro

“Le piante di Darwin e i topi di Leopardi” è il racconto di una lunga e meticolosa esplorazione condotta da Antonella Anedda, poetessa e saggista, con l’ausilio di una mappa che ha tre autori per punti cardinali: Giacomo Leopardi, Charles Darwin ed Erasmus Darwin, nonno di Charles. Un’esplorazione alla ricerca di corrispondenze e assonanze tra il poeta e i due scienziati, di visioni comuni sul mondo e la natura, con una chiave di lettura preponderante: l’anti-antropocentrismo. Che vede l’essere umano come una delle tante creature che popolano il pianeta, e non certo la più edificante.

«L’antiantropocentrismo, il rifiuto dell’arroganza, la possibilità di trasformarsi proprio nell’errore, la compassione come elemento potenzialmente evolutivo sono le terre contigue in cui questi tre autori si incontrano», scrive Anedda.

Antonella Anedda (Anedda Angioy), poetessa e autrice di testi saggistici, è tra i maggiori poeti italiani contemporanei

Gli amori delle piante e i compagni segreti

Leopardi non fece in tempo a conoscere le opere di Charles Darwin, ma c’era nella biblioteca di casa sua “Gli amori delle piante”, un libro di Erasmus Darwin che avrebbe influenzato in modo importante anche il pensiero di Charles. Ecco dunque, secondo Anedda, il trait d’union che rende il poeta e il naturalista “compagni segreti”. Proprio come Erasmus, entrambi sono pensatori lucidi e illuminati, antidogmatici e anticreazionisti. Studiosi che vedono la Natura come un’entità regolata da processi evolutivi (intuiti da Leopardi, formalizzati da Darwin) e non da un disegno preordinato, fatto su misura per l’uomo. Ed è così che tutte le creature viventi assumono uguale dignità e valenza nella cosmogonia universale, dagli uomini ai topi protagonisti del celeberrimo Paralipomeni della Batracomiomachia di Leopardi, ai lombrichi cui Charles Darwin dedicò la sua ultima opera.

 

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Leopardi dedica ai topi un intero poemetto e, come Erasmus e Charles Darwin, si oppone alla visione antropocentrica del mondo (Foto: Michael_Luenen, pixabay)

 

«Un elemento importante nella triangulation Leopardi, Erasmus, Charles è rappresentato dagli animali», evidenzia appunto Anedda. «Soprattutto i più ‘bassi’: la formica e il verme per Erasmus (e per Charles, che chiude la sua vita dedicandosi all’oscuro lavoro dei lombrichi), i topi per Leopardi, sono infatti presenze costanti da opporre alla pretesa perfezione degli umani. La compassione, in particolare verso gli animali, è per tutti e tre una garanzia etica, il sentimento su cui fondare una solidarietà terrena, laica, responsabile».

Il corallo e la ginestra

In un susseguirsi di citazioni, approfondimenti e rimandi, il saggio sui tre autori si sviluppa un po’ come i coralli di Darwin, le cui forme suggeriscono «una possibilità evolutiva anarchica, sorprendente, inattesa», scrive Anedda. «È il corallo, che si ramifica casualmente in tutte le direzioni, il vero albero della vita». Ma c’è anche un altro albero (in questo caso davvero appartenente al regno vegetale) che diventa emblema della vita: è la ginestra di Leopardi, pianta pioniera capace di resistere con tenacia alle manifestazioni più distruttive della natura, come l’eruzione del Vesuvio citata nel canto. Della ginestra, neanche dirlo, parla anche Erasmus Darwin nel suo “Amori delle piante”. E questa eroica, umile pianta che «con il suo profumo consola» si fa ancora una volta portavoce dell’anti-antropocentrismo e della sublime magnificenza della natura.

 

La ginestra è una pianta pioniera di forte valenza simbolica che compare negli scritti di Leopardi e Darwin e già nella Bibbia (Foto: Stephanie Albert, pixabay)

 

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Mara Marchesan
Naturalista di formazione, multiculturale per vocazione, da diversi anni lavora nel settore dell’editoria scientifica dove si occupa di progettazione e redazione di testi divulgativi e didattici. Come consulente ambientale e della sostenibilità ha sviluppato, gestito e coordinato progetti nazionali e internazionali sui temi dell’ecologia, della conservazione e dello sviluppo sostenibile per università ed enti di ricerca, organizzazioni governative e non governative e organismi internazionali. Spirito eclettico e curioso, con una passione atavica per la natura nelle sue molteplici forme ed espressioni, negli anni ha spaziato dai territori più tecnici e scientifici a quelli più arcaici e olistici, muovendosi sempre con l’entusiasmo dell’esploratore. Oltre al mondo naturale tout court, la appassionano il lifestyle eco-sostenibile e le innovazioni green, la letteratura e le espressioni artistiche e tutto ciò che è fusione tra natura e cultura. Con un gusto pionieristico per il viaggio, soprattutto se di esplorazione e scoperta.

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