Spirito green. La società verde ed efficiente secondo William D. Nordhaus

Il nuovo libro del Premio Nobel per l’economia, edito da Il Mulino, propone un approccio ai temi ambientali particolare, complessivo e rivoluzionario. Una visione che tratteggia norme, istituzioni ed etica per una società “verde” avanzata sul piano tecnologico

copertina del libro SPIRITO GREEN
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Il libro “Spirito Green” di William D. Nordhaus – appena arrivato in libreria da Il Mulino – ha un grande pregio: quello di offrirci un approccio variegato ai temi ambientali. Sebbene contenga riflessioni articolate e profonde e teorie economiche complesse, è un libro che si legge con piacere e facilità anche da parte dei non addetti ai lavori ed è altamente consigliabile a chi voglia avere una visione ampia e razionale sulla sostenibilità. ​Degno di nota è l’excursus storico illustrato dall’autore che parte dall’ambientalismo economico del tardo milleottocento e che si concretizza con le prime vere leggi ambientali solo negli anni ’70 del secolo scorso. “Bill” Nordhaus è un economista americano premio Nobel 2018 che ci conduce per mano attraverso i percorsi storico-politici che ci hanno portato ad elaborare dapprima le norme ambientali e poi un vero e proprio Spirito Green.

Dove, per Spirito Green, non si intende un ambientalismo assoluto e totalitario quanto una visione “sociale” dell’ambiente.

 

William D. Nordhaus, nato ad Albuquerque nel Connecticut il 31 maggio del 1931 ha vinto il Premio Nobel per l’Economia nel 2018. È Sterling Professor of Economics alla School of the Environment di Yale (Foto: Wikimedia Commons)

 

L’impressione, scorrendo le pagine del libro, è che l’autore miri a un risultato complessivamente equo e sostenibile per tutti, salvaguardando l’ambiente ma anche l’economia, sia quella del libero mercato che quella degli Stati. In un punto significativo del libro l’autore afferma: «Tutte le azioni Green mirano a liberare dalle forme dannose di interazione il terreno su cui si svolge e si intreccia la vita sociale collettiva per aprirlo totalmente a quelle positive e benefiche».

Nordhaus ci espone, in modo logico e razionale, quali siano i principi di una società Green. Prima di tutto la volontà di creare una nazione giusta e prospera che lui chiama “Società ben gestita”. Una società in cui, tra gli obiettivi primari, oltre alla giustizia vi è anche quello dell’efficienza.

Secondo gli obiettivi Green questa società si fonda su quattro pilastri che sono: 1) un corpo di leggi che garantiscono transizioni corrette ed affidabili, 2) mercati di scambio dei beni privati floridi e ordinati, 3) il trattamento dei beni pubblici e delle “esternalità” (cioè le attività i cui costi e benefici ricadono oltre l’ambito del mercato con effetti eccedenti imprevisti quali l’inquinamento e le pandemie, ma anche positivi come nuove tecnologie) e 4) l’uguaglianza per una distribuzione equa e giusta di vantaggi e proventi. Certo, basta rifarsi al quarto punto per comprendere quanto siamo lontani da questa società Green. Se, infatti, nel 1963 la ricchezza delle famiglie dell’1% più ricco era 15 volte superiore a quella media nel 2016 lo era di ben 50 volte!

 

Guarda il video in cui l’autore presenta il libro

 

Il lettore troverà in questo libro molti spunti per una riflessione Green che, se da un lato evidenzia l’urgenza di soluzioni rapidamente alternative, dall’altro sprona verso la ricerca tecnologica avanzata e il superamento di una visione “talebana” dei temi ambientali.

Proprio perché scritto con un approccio economico, il libro ci porta anche ad analizzare alcune posizioni contrapposte con i relativi costi diretti e indiretti. Come scrive Nordhaus andiamo dal “Green Profondo” come quello di chi ritiene che la priorità assoluta vada assegnata alla preservazione della natura e che i valori umani siano ampiamente sopravvalutati dall’economia e dalla politica, al “Marrone Fango” composto da persone e compagnie di affari che, per interessi economici o politici, si dichiarano scettici nei confronti del pensiero Green. L’autore, pur non equiparando moralmente i due opposti schieramenti, prende le distanze da entrambi perché li considera basati su uno stesso principio-guida che non riconosce l’equilibrio che va ricercato fra i molti valori e obiettivi diversi e non sempre compatibili.

 

 

Nordhaus indica anche quella che potrebbe essere l’arma unica e decisiva per il rallentamento del cambiamento climatico condivisa da molti economisti: il brusco aumento dei prezzi del carbonio con l’imposizione di alte tasse specifiche.

In conclusione però, proprio facendo proprie le parole dell’autore, dobbiamo tenere in considerazione che ci sono sempre in agguato le «catastrofi dalla coda grassa» cioè quei fenomeni di ridotta probabilità, ma dalle cose conseguenze pesantissime e in grado di sconvolgere i migliori piani. Come, purtroppo, la scellerata invasione russa dell’Ucraina che ci sta mettendo di fronte a scelte economiche, sociali e ambientali molto difficili e contrastanti.

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Riccardo Parigi
Riccardo Parigi
Riccardo Parigi, genovese, comunicatore ambientale, titolare Must Srl. Si è laureato in filosofia, ed è formatore, facilitatore, business coach, crisis manager. Si occupa di tematiche ambientali dal 1991. Docente AIAS Academy (Associazione italiana esperti ambiente e sicurezza). EN Roads Ambassador. Practitioner PNL.

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